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Norvegia: un museo a cielo aperto di installazioni a guardia del mare

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Norvegia: un museo a cielo aperto di installazioni a guardia del mare

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di Francesca Spanò | @francynefertiti

Trentasei installazioni che sembrano proteggere idealmente il mare locale, ma anche gli artisti. Sono state realizzate in 19 Paesi e oggi si trovano nella regione del Nordland, oltre il Circolo Polare Artico, in Norvegia. Fanno parte di un importante progetto di arte collettiva che interessa tutte le aree circondate dall’acqua e i borghi tipici.

Artscape Nordland

Questo il nome dell’iniziativa che ha lo scopo di mostrare in veste diversa una zona non troppo turistica, ma assolutamente meravigliosa divisa tra baie e rocce. Un’area che riserva sorprese ed emozioni a non finire e dove la natura ha agito nel tempo con tutta la sua violenza. Alla fine degli anni Ottanta, però, si è iniziato a pensare ad un programma che potesse portare non solo altri visitatori, ma soprattutto bellezza da godere ogni giorno. Anche e soprattutto per gli abitanti. Prima di allora, infatti, per prendere parte ad una mostra, questi ultimi dovevano spostarsi in altre regioni o andare sul sicuro e dirigersi verso Oslo.

Il primo problema ha riguardato la scelta della location, visto che comunque si tratta di una zona impervia. Nel 1992 ha preso dunque il via l’Artscape Nordland, che ha studiato nei dettagli i legami tra territorio ed arte coinvolgendo nell’opera ben 44 municipalità. Oggi, finalmente, l’obiettivo è stato raggiunto su 40mila metri quadrati, in un percorso che unisce il genio umano alla vegetazione circostante.

Un museo a cielo aperto tra i più grandi al mondo che cambia in continuazione seguendo la luce durante la giornata ed il trascorrere dei mesi. Ad agosto si festeggeranno i 25 dalla nascita di un processo “vivo”, in continua espansione e gli eventi in calendario continuano a moltiplicarsi. Ora è il momento migliore per andare, anche per poter ammirare il sole di mezzanotte, le opere e magari praticare qualche sport in loco. Dal trekking alla pesca, tanto per citarne un paio.

Le sculture: le curiosità

A Bodø si comincia con Tony Cragg e subito il visitatore rimane colpito da Untitled, composto da sette massi di granito appoggiati sull’argine del porto e bucati nelle loro parti. Dai fori si può osservare il mare e l’orizzonte, sognando la meraviglia delle isole Lofoten, a breve distanza. Ecco, poi, Head dello svizzero Markus Raetz, sul litorale deserto di Eggum. Dopo una breve passeggiata, si scorge dunque una colonna di granito alta poco meno di due metri con una sorta di testa multiforme e diversi colori. Sulla strada principale per Vågan, c’è Untitled dell’americano Dan Graham, una costruzione di vetro trasparente e riflettente che, a seconda delle stagioni e delle ore del giorno, crea immagini differenti.

A Nyksund, villaggio di pescatori molti arrivano per vedere l’aurora boreale e spicca l’opera della norvegese Inghild Karlsen, un alto pilastro in granito con lampada dal volto di donna, Afterimages. Racconta del luogo, degli uomini che lavorano in mare e delle donne che faticano a portare avanti le faccende domestiche. E sono solo alcuni dei capolavori che vale la pena di scoprire in questo sperduto angolo di globo.

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