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San Nicolas: i Caraibi più autentici

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San Nicolas: i Caraibi più autentici

 di Francesca Spanò | francynefertiti

L’isola più felice dei Caraibi è Aruba, e il suo patrimonio artistico-culturale va scoperto e preservato, al di là delle sue spiagge da cartolina e acque cristalline. Oltre quell’immagine idilliaca, però, ci sono anche tratti meno turistici e strade non battute, dove entrare in contatto con l’anima più autentica del luogo. San Nicolas, per esempio, sorge nel punto più a sud di questo tratto di terra emersa conosciuta come la “Sunrise City”, la città dove sorge il sole. Chi sceglie di organizzare un tour per curiosare tra i suoi angoli più remoti, scopre una storia fortemente legata agli sviluppi industriali di Aruba. Nel tempo, qui, sono stati accolti diversi flussi migratori africani, sudamericani e caraibici. Tutti erano attratti dalle nuove opportunità lavorative e tutt’ora si nota questa multiculturalità presente e che si manifesta nelle preparazioni culinarie, negli usi e costumi, negli edifici e nel modo di vivere.

I segreti da San Nicolas

Da tempo a San Nicolas è in atto un processo di riqualificazione a livello urbanistico (con l’istallazione di un Solar Tree per caricare i dispositivi elettronici e usufruire del Wi-Fi gratuito) e storico-culturale. Il Governo di Aruba, dunque, supporta lo sviluppo di attività locali, musei e gallerie d’arte, a cominciare dal restauro della vecchia torre dell’acqua avvenuto nel 2013. C’è poi l’Aruba Art Fair, dal 2016, una manifestazione che accoglie street artist provenienti da tutto il mondo e talenti locali che arricchiscono i muri cittadini. La kermesse viene organizzata sempre a fine estate e vengono prodotti oltre 40 murales a mostrare l’essenza del popolo arubano, della sua flora e della sua fauna con illustrazioni colorate. Chi vuole scoprirne tecniche e dettagli, può prendere parte agli “Aruba Mural Tours”, dei walking tour guidati organizzati da ArtisA, l’ente fondatore e promotore dell’Aruba Art Fair. A San Nicolas si può visitare la galleria d’arte di ArtisA, che ospita mostre di artisti locali per avvicinarli a un pubblico internazionale o di artisti stranieri che presenziano a eventi periodici o workshop.

I musei

Ne esistono due in particolare, il Community Museum e l’Industry Museum. Il primo è stato inaugurato nel 2017 e permette di fare un tuffo nelle tradizioni arubane. Sorge presso il Nicolaas Store e si sviluppa su due livelli ospitando strumenti musicali, fotografie, abiti, mobilia e oggettistica di vario genere. Il secondo approfondisce lo sviluppo industriale e sociale della destinazione dall’età dell’oro al periodo della raffineria di San Nicolas. Qui, fino agli anni Settanta, erano impiegate circa 7mila persone provenienti da 56 Paesi diversi.

Locali da non perdere

Imperdibili qui sono Nicolaas Store e il rinomato Charlie’s Bar. Il primo un tempo era un rivenditore di libri, giornali e articoli da regalo, oggi ospita il Kulture Café gestito dalla Fundacio Museo Arubano. Il secondo invece è stato aperto nel 1941 ed è un luogo ricco di cimeli che arrivano da tutto il mondo.

Le spiagge nei dintorni

Un tuffo nel Mar dei Caraibi è imperdibile ancor di più nei dintorni di San Nicolas. Nella punta sud c’è Baby Beach, un vero paradiso caraibico. La spiaggia ha la forma di mezzaluna e ha un fondale molto basso perfetto per tutta la famiglia. A fianco ecco Rodger’s Beach, con la sua atmosfera autentica e per ultimo c’è Mangel Halto, una lingua di sabbia bianca immersa nelle mangrovie. Un tuffo nel Mar dei Caraibi è imperdibile ancor di più nei dintorni di San Nicolas. Nella punta sud c’è Baby Beach, un vero paradiso caraibico. La spiaggia ha la forma di mezzaluna e ha un fondale molto basso perfetto per tutta la famiglia. A fianco ecco Rodger’s Beach, con la sua atmosfera autentica e per ultimo c’è Mangel Halto, una lingua di sabbia bianca immersa nelle mangrovie. .

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