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Venezia. Jannis Kounellis a Ca’ Corner della Regina

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Venezia. Jannis Kounellis a Ca’ Corner della Regina

Jannis Kounellis. Senza titolo, 2011, cappotti, cappelli, scarpe. Sullo sfondo Jannis Kounellis Senza titolo (Giallo), 1965, olio su tela. Foto: Agostino Osio. Alto Piano. Courtesy Fondazione Prada

di Daniela Bozzani

A due anni dalla scomparsa di Jannis Kounellis, il critico e storico dell’arte Germano Celant, cura la prima retrospettiva dedicata interamente al pittore e scultore, esponente di primo piano dell’Arte Povera. La mostra, esposta nel palazzo di Ca’ Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada, presenta più di 60 lavori provenienti da importanti collezioni private e da musei italiani e internazionali come Tate Modern (Londra), Centre Pompidou – Musée national d’art moderne (Parigi), Museum Boijmans Van Beuningen (Rotterdam), Walker Art Center (Minneapolis) e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea (Torino).

 

 

Un percorso completo che ricostruisce la storia artistica di Kounellis, dal 1959 al 2015

I magnifici spazi settecenteschi di Ca’ Corner dialogano perfettamente con ferro e carbone, juta e cemento, i materiali poveri, dalla poetica così particolare e così riconoscibile, usati da Kounellis. Nelle sale del primo piano i lavori, esposti tra il 1960 e il 1967, riprendono scritte, segnali e insegne che spiccano su grandi tele bianche, così come gli iconici fiori neri e quelli attaccati alla tela con bottoni automatici. Sono gli anni in cui la ricerca dell’artista comincia a inglobare elementi concreti come terra, cactus, lana, carbone, cotone e fuoco.

 

Jannis Kounellis. Senza titolo, 1988, vetro, grappa, piombo. Foto: Agostino Osio. Alto Piano. Courtesy Fondazione Prada

La ricerca: dal linguaggio scritto e pittorico al linguaggio concettuale intrecciato alle forme elementari

Il passaggio dalla pittura al linguaggio concettuale si basa su forme ed elementi primari come le casse di carbone o gli orti di cactus. Il ricorso a elementi organici e inorganici trasforma la sua opera in una esperienza corporea, sensoriale. Kounellis lavora sulla percezione olfattiva con sostanze come il caffè e la grappa per uscire dai limiti illusori del quadro. Le piccole bilance che pesano il caffè, seguendo lo scenografico scalone, regalano l’illusione di far parte del quadro. Così come le centinaia di bicchierini di grappa, su cui poggia in precario equilibrio una forma indistinta, sembrano descrivere uno straniante mondo dei sensi virtuale. L’alcool c’è ma non si può bere… L’artista esplora in particolare la dimensione sonora in cui il dipinto diventa uno spartito da suonare o danzare già dal 1970. Oggi le note della Passione secondo San Giovanni di J. S. Bach, che si diffondono nelle sale, tracciano il percorso fino alla grande tela verde su cui sono disegnate le note.

Jannis Kounellis. Senza titolo, , 1980, pietre, tavolozza, fuliggine. Foto: Agostino Osio. Alto Piano. Courtesy Fondazione Prada

Materiali come metafora della condizione umana, tra l’aspirazione alla libertà e la costrizione della società.

Kounellis partecipa a mostre ed eventi che contribuiscono alla elaborazione dell’Arte Povera, la cui adesione si traduce nell’evitare l’esaltazione dei materiali a favore di una autentica forma visuale che rimanda alla cultura antica, interpretata secondo uno spirito contemporaneo. Dal 1967 il fenomeno della combustione appare frequentemente nelle sue opere. Le ombre del fuoco, la “scrittura” che il fuoco lascia nelle opere esposte in mostra, denunciano il desiderio di un cambiamento totale. Il fuoco che, seguendo l’avvento di situazioni politiche e artistiche, prende via via l’aspetto di una torcia a gas, di una candela, di una lanterna e infine di una cannula a gas. Secondo la tradizione alchemica, risultato sublime della combustione, è l’oro che l’artista comincia ad utilizzare. In una delle sale la parete completamente ricoperta di foglia d’oro contrasta con l’attaccapanni a cui è appeso un indumento nero, simbolo della crisi storica e personale di Kounellis.

Jannis Kounellis Senza titolo , 1984, mensole di ferro, fuliggine. Foto: Agostino Osio. Alto Piano. Courtesy Fondazione Prada

Il fumo come prova della trasformazione delle sostanze e dello scorrere del tempo.

Le tracce di fuliggine sulle pietre, le tele e i muri, che caratterizzano alcuni lavori del 1979 e 1980, indicano un personale “ritorno alla pittura”. Il fuoco simboleggia una possibilità di intervento rivoluzionario sulla realtà, la fuliggine e il fumo sprigionati dalla ciminiera, che imprigiona la forza primigenia della fiamma, rappresentano il dissolvimento e la fine di ogni potenziale azione politica e sociale tramite l’arte. I frammenti di copie in gesso di statue classiche rappresentano il passato così come i calchi in gesso di volti ordinatamente disposti su piccole mensole di ferro che incorniciano una grande tela bianca.

Jannis Kounellis, Senza titolo (Tragedia civile), 1975, muro ricoperto in foglia d’oro, attaccapanni, cappotto, cappello, lampada a petrolio. Foto: Agostino Osio. Alto Piano. Courtesy Fondazione Prada.

L’insofferenza verso le dinamiche del proprio tempo

Ne è un emblema la porta, presente in mostra in tre declinazioni, datate tra il 1972 e il 2004. I varchi tra le stanze sono chiusi con pietre, tondelli di ferro e lastre di piombo per rendere inaccessibili alcuni ambienti ed esaltarne la dimensione metafisica e surreale. Nel corso degli anni questo elemento è ripresentato in numerose versioni. Alcune installazioni di grandi dimensioni completano il percorso espositivo. Di particolare suggestione la monumentale realizzazione del 1992. Concepita per la facciata esterna di un edificio di Barcellona, la scultura, composta da sette piatti metallici sospesi contenenti sacchi di chicchi di caffè, è qui riproposta nella corte interna del palazzo.

Jannis Kounellis, Senza titolo, 1971, pittura ad olio su tela, sedia, violoncellista. Foto: Agostino Osio. Alto Piano. Courtesy Fondazione Prada

INFO

Mostra: Jannis Kounellis.

Dove: Fondazione Prada, Calle de Ca’ Corner, Santa Croce 2215, Venezia.

Quando: 11 maggio – 24 novembre.

Orari: dalle 10 alle 18, tutti i giorni escluso il martedì.

Biglietti: 10 €.

Infotel. 041 8109161.

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