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In Italia, il paese tutto azzurro: ecco Casamassima

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In Italia, il paese tutto azzurro: ecco Casamassima

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Uno scorcio d’Italia che ricorda il Marocco o l’India. Casamassima lascia senza fiato con le sue punte di blu in ogni dove, tanto da essere conosciuto come il “paese azzurro“. Il panorama è fiabesco con le case a perdita d’occhio di questa gradazione cromatica che ricorda il cielo e il mare. Si trova a Bari ed è un vero angolo di paradiso con annesso “museo a cielo aperto”, grazie alle innumerevoli testimonianze storiche presenti. Palazzi ottocenteschi, abbazie, masserie fortificate convivono con un borgo antico di origini medievali dal fascino senza tempo.

Suggestioni in un dedalo di stradine

Tra strade senza uscita e suggestive viuzze, al visitatore basta allungare lo sguardo per scorgere cortili ed edifici in pietra dal celeste sbiadito, ma ancora visibile e a questa sfumatura delicata, c’è una precisa spiegazione. La storia avrebbe avuto inizio nel XVII secolo, quando Michele Vazz, Signore di Casamassima decise di fare un voto alla Madonna. Il suo villaggio era stato colpito dalla peste e rischiava la vita, insieme a tutti i suoi cari. Scelse, quindi, di far ricoprire di blu tutti i caseggiati, non solo per l’effetto estetico, ma per disinfettare e, soprattutto, in onore alla sua stessa promessa.

Un mix di leggende

Tuttavia, sono molte le storie che gravitano intorno a quello che oggi sembra solo un armonioso e peculiare aspetto estetico. Un altro racconto vuole che a fondare il paese  sia stato Fabio Massimo detto il Temporeggiatore che, durante le Guerre Puniche, creò un accampamento, “casa di Massimo”. Questo  avrebbe dato vita al curioso nome.

Un set da film

Essendo tanto particolare, è stato utilizzato più volte anche per il cinema. Qui sono stati girati, ad esempio, Il segno di Zorro e la fiction Pietro Mennea- La freccia del Sud.

Come arrivare al borgo e cosa vedere

Prima di poter dire di trovarsi dentro a questo microcosmo incantato, bisogna attraversare la Porta dell’orologio, accedendovi dalla piazza principale. All’interno si incontrano piccoli grandi capolavori artistici come la Chiesa del Purgatorio e la Chiesa madre. Il monastero di Santa Chiara, invece, risale al 1573 e, originariamente, era un orfanotrofio che poi negli anni è stato più volte modificato. In questo modo, ha svolto la funzione di carcere, scuola, cine-teatro e poi abitazione. Il complesso delle Monacelle doveva essere una casa, poi divenne un orfanotrofio, poi Conservatorio musicale femminile e oggi ospita uffici comunali e una biblioteca. Nei suoi vari restauri è stato pure una caserma dei Carabinieri, una scuola e un albergo. Alla struttura è annesso un palazzo nobiliare dall’aspetto magnifico di un castello.

Photo Credit: Wikimedia Commons

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