
di Federica Giuliani | @traveltotaste
Fès, la più antica delle città imperiali del Marocco, profuma di menta. Il dedalo dei suoi vicoli si articola intorno a negozi, ristoranti, botteghe artigianali e bar da dove fuoriesce l’aroma dell’onnipresente tè alla menta. Le foglie della pianta, però, vengono anche date da annusare sulle terrazze da cui si ammirano le concerie: l’olezzo, altrimenti, sarebbe insopportabile. Chouara è il nome del suq dei tintori e si trova ai margini della Medina antica.
A Fès la vita scorre veloce, tra persone che trasportano merci e artigiani che lavorano incessantemente i loro prodotti: oggetti di cuoio, come pouf e babouche, raffinati mosaici, legno intagliato e ceramiche, le più belle del Marocco.
Il colore che predomina su tutti gli altri è il blu, il blu di Fès: intenso, profondo ma al tempo stesso luminoso. Per la sua produzione gli artigiani mescolano ingredienti diversi in proporzioni segrete; al blu dominante, inoltre, possono essere aggiunti il giallo e il verde per variarne la gradazione. Lo speciale effetto vetrificato color cobalto tipico delle ceramiche viene effettuato con una tecnica scoperta nel X secolo: una volta cotta la ceramica per ventiquattro ore e lasciata raffreddare lentamente, viene cosparsa con smalto stannifero dal tipico colore bianco. Poi, con un pennello, l’artigiano decora l’oggetto con disegni blu e rimette il pezzo a cuocere per completare la vetrificazione.
Entrate nella medina da Bab Boujeloud – la porta occidentale di ingresso – che risale al 1913. È ricoperta esternamente da maioliche blu e verdi – colore dell’Islam – all’interno. Una volta oltrepassato l’ingresso, lasciatevi condurre dai suoni, dai profumi e dal colore blu, naturalmente.
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