di Federica Giuliani | @traveltotaste
Il Nepal soffre ancora per le ferite subite durante il terremoto dello scorso anno. Eppure, forte del suo spirito guerriero, non si arrende e continua a lottare per tornare alla normalità, anche attraverso i riti tradizionali. Un viaggio in Nepal in estate, così, sorprende per la vivacità dei festival, che servono anche a esorcizzare i demoni.
Viaggio in Nepal per il Festival di Ghantakarna
Ogni anno, nel periodo che cade tra la metà diluglio e la metà di agosto, si celebra la cacciata del demone Ghantakarna. La leggenda racconta che il demone si aggirasse nelle campagne chiedendo soldi ai contadini, terrorizzandoli e rapendo donne e bambini. Aveva un aspetto spaventoso: il corpo dipinto di rosso, blu e nero, con campanelli appesi alle orecchie.
Oggi la sconfitta del demone viene festeggiata in ogni villaggio e città nella valle di Kathmandu, mettendo in scena un rito che prevede il rogo di un fantoccio di paglia a cui vengono appese efffigi a protezione dagli spiriti malvagi.
Durante il festival i Newar, la principale etnia che abita la valle di Kathmandu, vanno nei templi per pregare in nome della pace, mentre a tavola consumano alcuni piatti tipici della tradizione. Tra i tanti vale la pena ricordare lo squisito Samay Baji una portata, utilizzata all’inizio di ogni festival religioso, composta da numerose preparazioni servite nello stesso piatto che include riso, carne marinata, uova fritte, patate speziate, zenzero e fagioli.
Nascita della credenza
L’origine del demone si può ricondurre a un periodo in cui l’estate era particolarmente arida e scarsa di igiene, con la conseguente comparsa di malattie che il popolo atribuiva alla presenza di demoni. Così, ogni anno il festival inizia con una profonda pulizia delle case, facendo indossare ai bambini anelli in ferro battuto e ornamenti d’oro. Le donne, invece, hanno l’abitudine di decorarsi i palmi con disegni fatti con l’hennè. Mentre l’incenso aiuta a tenere lontano gli spiriti dalla casa.
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