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Taxi al settimo cielo

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Taxi al settimo cielo


di Federico Klausner | @fekl

Mentre da noi è appena rientrata la protesta dei taxisti, preoccupati della sorte delle loro licenze, che ha messo in ginocchio diverse città, a Dubai si pensa a un futuro in cui i taxi si muoveranno senza bisogno del conducente, ma neppure delle ruote. Perché la loro strada sarà il cielo.

Utopia? No, realtà

il 13/2 Mattar al-Tayer, della Roads & Transportation Agency (RTA) di Dubai ha annunciato, al World Government Summit, l’intenzione di introdurre, a fianco delle flotte di car sharing a guida autonoma, un servizio drone per il trasporto passeggeri, nel quadro di una rivoluzione del trasporto pubblico da qui al 2025. Ma non si tratta solo di un sogno: il progetto è già in fase di realizzazione ed entro luglio i primi droni, che ospiteranno una sola persona fino a 100 kg, più bagaglio fino a 20 kg in un vano separato, trasporteranno i pendolari tra destinazioni prestabilite.

Il drone taxi

Il drone EHang 184, fabbricato in Cina, è un quadrielica del peso di 500 kg e del costo di 14 milioni di US$, spinto da quattro motori elettrici alimentati da batterie agli ioni di litio. Ha debuttato al Consumer Electronics Show di Las Vegas (USA), la fiera di elettronica più grande del mondo, nel 2016, dove ha anche condotto un test di volo la scorsa estate. L’EHang 184, può coprire una distanza di circa 50 chilometri con una singola carica e arrivare ad una velocità massima di 160 km/h, anche se nei cieli di Dubai sarà prudenzialmente limitata a 100.

I droni – taxi di Dubai saranno, come detto, senza pilota, guidati a distanza da un centrale operativa che monitorerà a distanza ogni attività via rete 4G e volendo potrà intervenire sui comandi in caso di emergenza. Al cliente, che avrà prenotato il servizio mediante una app, verrà inviato il drone nella località richiesta. Una volta imbarcatosi, chiuderà il portellone, selezionerà su un display LCD una delle destinazioni preimpostate, premerà un pulsante e il drone si solleverà verticalmente da terra, per posarsi un attimo dopo alla destinazione di arrivo, senza problemi di traffico e semafori.

Sicurezza

Prima di entrare in servizio i droni saranno testati per migliaia di ore, per verificarne la assoluta affidabilità, ma per ora un modello è già visto volare intorno al Burj Al-Arab, il celebre grattacielo dotato di un eliporto a ben 210 metri dal suolo. Non è ancora chiaro se alla fine diventeranno un vero servizio pubblico o resteranno solo una attrazione per turisti; però il futuro bussa inarrestabile alle porte, con buona pace di chi lo vorrebbe congelare.

 

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