di Francesca Spanò | @francynefertiti
Monoliti alti venti metri e uno spettacolo suggestivo per la vista. Nella tundra della Siberia è stata scoperta una città granitica molto antica. A notare il surreale spettacolo è stato il biologo Alexander Krivoshapkin che stava sorvolando la zona. Il suo compito, però, era del tutto diverso: doveva censire le renne selvatiche e inaspettatamente ha notato la formazione. Sulle mappe nessuno aveva mai visto nulla di simile.
E poi la testimonianza è stata documentata a livello fotografico. Sul luogo è arrivato il fotografo moscovita Sergey Karpukhin, che ha visitato il sito geologico grazie a una campagna di crowdfunding. La città raggiunge venti metri di di altezza ed è distante dalla Russia, più di tremila chilometri.
Come si è formato l’insolito paesaggio
Il tempo è il principale responsabile di questo scenario ed ha lavorato assiduamente a creare un ritmico congelamento e scongelamento del granito, con relativa erosione. Si trova intorno alla catena montuosa di Ulakhan-Sis in Yakutia, repubblica della Russia situata nella Siberia orientale. Il turismo non è ancora arrivato e ora si scopre che custodisce anche questa meraviglia della natura non ancora apprezzata dal mercato turistico. Le rocce in lingua locale, vengono dette kisilyakhi, dalla parola kisi, che significa uomo. Solo in un luogo immenso come la Siberia, un effetto naturale tanto spettacolare poteva passare inosservato e, di sicuro, presto diventerà una comune meta da visitare durante un viaggio.
Foto di Sergey Karpukhin
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