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Ricette di bellezza dal mondo da provare a casa

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Ricette di bellezza dal mondo da provare a casa

ayurveda

di Silvana Benedetti

Mentre l’industria della cosmesi, grazie alla costante ricerca e a formulazioni sempre più innovative, promette un futuro di eterna giovinezza, una considerevole fetta di donne preferisce ricorrere a “rimedi casalinghi”, attingendo all’immenso serbatoio delle culture e delle tradizioni del mondo. La cosmesi, infatti, è un’arte che ha origini antichissime.

[b]L’ORIENTE E L’AYURVEDA[/b]

I rimedi ayurvedici si trovano in testi indiani di più di cinquemila anni fa, e negli ultimi decenni, questa antica filosofia di vita, ha guadagnato non pochi adepti in tutto il globo. Nell’Ayurveda si sostiene che lo yogurt aumenti l’energia vitale; il modo migliore per assumerlo è sotto forma di [i]buttermilk[/i] o di [i]lassi[/i], due ricette in cui semplicemente lo yogurt (fatto in casa) viene diluito con acqua, aggiungendo spezie a piacere. Ma è nel [i]ghee[/i] (il burro chiarificato) che l’[url”Ayurveda”]http://travelglobe.it/CORPO/Nasce-in-India-il-Ministero-dello-Yoga-e-dell-Ayurveda[/url] riconosce l’elisir di vita, uno dei mezzi più efficaci per il ringiovanimento e la rigenerazione delle cellule. È possibile usarlo sia internamente che esternamente, per questo è ritenuto un rimedio universale. Già dopo poche ore dal parto, la madre indiana dà al suo bambino alcune gocce di ghee, che è ottimo anche per la pelle sensibile del neonato. Al mattino protegge la pelle del viso, è adatto per togliere il trucco e si può usare anche come dopobarba.
Da sempre considerate alleate di bellezza e salute, le pietre preziose sono una fonte naturale di oligoelementi, in grado di stimolare il metabolismo cellulare e, quindi, rivitalizzare anche l’epidermide. Le pietre vanno immerse in acqua pura, raccolta preferibilmente in un recipiente di terracotta, oppure di metallo pregiato (rame o argento). Poi lasciate tutta una notte sotto la luna, o tutto un giorno sotto il sole, a seconda degli effetti che si vogliono ottenere. L’acqua così dinamizzata, verrà poi usata come base per preparare il [i]lepanam[/i].
Ecco un’antica ricetta ayurvedica, per un lepanam fatto in casa a base di lenticchie rosse e acqua di rose, ideale per restituire turgore e luminosità alla pelle. Mettere a bagno le lenticchie rosse in acqua di rose per una notte. Al mattino scolarle, asciugarle e friggerle nel Ghee per 5-10 minuti. Quindi, ridurre le lenticchie in polvere e aggiungere del latte, fino a formare una pasta cremosa. Stendere l’impasto sul viso e lasciarlo agire, concedendosi una pausa di completo relax. Poco prima che si secchi del tutto, rimuovere delicatamente con acqua tiepida pura, dinamizzata con pietre preziose.

[b]CLEOPATRA, MAESTRA DI FASCINO[/b]

Un censimento maschile ha decretato le donne arabe come tra le più belle e affascinanti del pianeta. Di sicuro hanno ereditato segreti e tecniche di seduzione da colei che, a distanza di millenni, è riuscita a conservare intatto il mito della sua bellezza: la regina Cleopatra.
Non solo bagni con latte di asina però; la pelle liscia era mantenuta tale con l’uso di miele, sale, polvere di carbonato di sodio, impastati con acqua di palude (acqua argillosa). Ancora oggi l’argilla è un elemento prezioso e può essere utilizzato come maschera per purificare viso, corpo e i capelli, in quando ha effetto chelante, favorendo l’eliminazione delle impurità.
Molto diffusa nel mondo orientale è la [i]sokkar[/i], o ceretta araba: perfetta per la semplicità degli ingredienti e per il risultato efficace, essenziale per le donne arabe ossessionate dalla depilazione. Per prepararla si fanno bollire in un padellino: 1 bicchiere di zucchero di canna o bianco, il succo di mezzo limone, 1 bicchiere scarso di acqua e, a piacere, 1 cucchiaino di miele e un pizzico di sale.

L’olio di Argan, estratto dai noccioli dell’Argania Spinosa, è un antiossidante naturale dalle incredibili proprietà. Da sempre la popolazione locale lo utilizza, tanto che è rinomata la cura e la lucentezza della pelle delle donne Berbere e ancora di più la morbidezza dei capelli. Per prevenire la caduta e favorire la ricrescita, basta scaldare alcune gocce di olio di Argan con alcuni spicchi di aglio fresco lasciandoli in infusione per circa un’ora, quindi applicare il tutto sul capello con un leggero massaggio.

[b]DALL’AFRICA “L’ALBERO DELLA GIOVINEZZA”[/b]

Il burro di karité, originario dell’Africa, costituisce una miscela di sostanze grasse ricavata dai semi di un albero appartenente alla famiglia delle Sapotacee. Questa pianta legnosa ad alto fusto, nota anche come “albero della giovinezza” in ricordo delle straordinarie proprietà rigeneranti, cresce negli aridi e sterminati paesaggi della savana sub sahariana. Le donne africane usano da secoli questo burro per curare la pelle e proteggere i capelli dal rovente sole africano.

[b]GIAPPONE: OLIO DI CAMELIA E ACQUA DI RISO[/b]

In un Paese dove la donna doveva avere un viso perfetto per essere chiesta in moglie, la pelle era trasparente come porcellana e i capelli morbidi come seta. Il segreto delle donne giapponesi potrebbe essere merito dell’olio di camelia, che possiede un alto contenuto di acidi gliceridi. Estratto dal frutto della camelia bianca, viene assorbito rapidamente dalla pelle ed è usato per curare le scottature, irrobustire le unghie e stimolare la crescita dei capelli. Ma anche l’acqua di riso è una preziosissima alleata di bellezza. Generazioni di donne si sono lavate il viso con l’acqua di cottura del riso, oppure con quella usata per sciacquarlo. Alcune ricerche moderne hanno rivelato che la crusca di riso contiene delle sostanze che idratano e ammorbidiscono la cute, aiutandola a trattenere l’acqua.

[b]CATERINA SFORZA E IL VINO BUONO[/b]

Gli scrittori del Rinascimento raccontano che Caterina Sforza avesse superato per fama ogni altra donna del suo tempo: era una donna tenace, determinata, molto versatile, si occupava di erboristeria, di medicina, di cosmetica e d’alchimia. Caterina Sforza era anche una donna di incredibile bellezza, che spendeva tempo e denaro per preservarla e nessun consiglio veniva tralasciato, a prescindere dalla provenienza: antiche ricette orientali, rimedi popolari, miscele che arrivavano da oscuri monasteri, che lei cercava con estrema tenacia, non esistendo all’epoca cosmetici già pronti. Questa ricetta di bellezza Caterina Sforza è un po’ insolita ma molto semplice da realizzare: “[i]Prendi dei grossi gambi di rosmarino e falli abbruciare sin che diventino cenere. Metti detta cenere in una piccola pignatta con qualche foglia di rosmarino acciocché ne prenda l’odore. Con detta cenere sfrega spesso li denti con una pezza di lino”. Per completare l’efficacia della cenere di rosmarino “et fermare li denti e le gengive, dopo averli sfregati con la cenere lavali con bono vino[/i]”. E perché non provarci?

[b]UNA NOTIZIA CURIOSA[/b]

Una crema cosmetica per il viso, usata dalle donne dell’antica Roma, è stata analizzata dagli scienziati dell’Università di Bristol, in Gran Bretagna, e poi riprodotta. Il contenitore di metallo, completo di coperchio e contenuto, era stato scoperto in uno scavo archeologico presso Londra. Gli archeologi ritengono che si tratti dell’unico reperto di questo tipo mai trovato intatto e in buone condizioni. La crema è risultata essere composta da grasso animale raffinato, amido e stagno. Spalmandola sulla pelle, la crema produce uno strato biancastro liscio e polveroso: questa caratteristica è dovuta all’amido, che viene tuttora usato nei cosmetici moderni.

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