Cerca
Close this search box.
Residenze d’artista nel mondo: idee per una vacanza di bellezza

DatA

Residenze d’artista nel mondo: idee per una vacanza di bellezza

Photo by Brett Sayles from Pexels

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Noi artisti siamo dotati di una particolare sensibilità nell’assorbire e nell’esprimere quello che ci sta attorno, a volte senza nemmeno capire dove si può arrivare.

Questa affermazione di Arnaldo Pomodoro ben descrive la necessità, per un creativo, di immergersi nel mondo per trarre ispirazione da colori, forme ed emozioni. Ed è per questo motivo che negli ultimi tempi sono nate un po’ ovunque residenze dove gli artisti possano trovare rifugio e nutrire il proprio senso estetico, senza necessariamente dover essere novelli Picasso.

Alcune residenze d’artista, infatti, non sono solo per creativi ma anche per tutti coloro che vogliano vivere un’esperienza unica, strettamente legata alla cultura di un luogo. È un’occasione per esplorare in modo unico e personale la tradizione artistica e la cultura del “saper fare” di ciascun territorio di riferimento.

La sharing economy ci viene incontro e il web fa da tramite tra chi è in cerca di bellezza e chi ne è già circondato. Ma non tutte le residenze sono uguali e qualcuna è più speciale di altre.

Perché scegliere una residenza d’artista

La pratica dell’ospitalità per artisti in luoghi dedicati che favorissero l’impulso alle ricerche e alla creazione di opere, nacque già negli anni Sessanta. È in questo periodo che le residenze danno forma a due diverse tipologie: da una parte l’isolamento per fuggire dalla frenesia e dagli artifici della società borghese, fissando come obiettivo principale la riflessione sulla propria individualità; dall’altra l’incontro con realtà particolari, per fare della conoscenza reciproca un mezzo di arricchimento e riavvicinamento fra arte e comunità. Ma è la seconda modalità a essersi imposta. Questo è forse dovuto alle difficoltà che incontra un artista nel farsi conoscere: molte carriere promettenti, infatti, vengono stroncate dai pochi guadagni, dalle tante spese e dalla poca attenzione ottenuta da parte dei dealer del settore. Le residenze d’artista non sono solo un alloggio e uno spazio dove lavorare. Offrono la possibilità di immergersi totalmente nella propria arte, di confrontarsi con altre persone e di imparare dai più esperti. Pittori e scultori, ma anche fotografi, performer, musicisti o stilisti.

Dove andare?

Esistono alcuni siti web, come thatscontemporary.com e resartis.org, dove cercare la residenza più adatta alle proprie esigenze: la scelta è enorme e copre tutto il mondo. In generale, tutte richiedono una permanenza di un minimo di tre settimane, ma ce ne sono alcune che fungono anche da b&b alternativi.

The Center of Photography a Woodstock (NY), ad esempio, è perfetta per chi voglia apprendere daprofessionisti come Ruth Bernhard, Keith Carter, Sally Mann, Mary Ellen Mark e Arnold Newman.

The Rockefeller Foundation Bellagio Center, sul Lago di Como, offre invece a 120 residenti – tra visual artists, videomakers, ballerini e musicisti, tra gli altri – di trascorrere un mese nella proprietà di 50 acri affacciata sul lago.

Arte e sostenibilità

Oltre alle tante opportunità di studiare e lavorare in luoghi votati all’arte, ci sono storie straordinarie che vale la pena raccontare. La prima è quella della Stone Oven House di Rorà, vicino a Pinerolo (To), dove Sergey Balovin e Claudia Beccato vivono una vita di baratto regolata dai ritmi della natura.

L’esperimento del baratto è nato quando Sergey, per arredare un appartamento in Cina, ha iniziato a offrire arte in cambio di oggetti. La voce si sparse in fretta e il progetto diventò noto in tutta Shanghai, prima, e nel mondo poi. Conosciuta poi Claudia, che ha abbandonato un lavoro da editor, inizia l’avventura nella Casa del Forno a Legna avuta in cambio di cura e manutenzione. Un luogo di sperimentazione e condivisione dove tutto ruota intorno al consumo sostenibile: anche l’arte che viene prodotta deve servire a qualcosa. Oggi alla Stone Oven House vengono accolti artisti, viaggiatori che donano manodopera in cambio di ospitalità e curiosi che vogliono riempire la propria anima di bellezza e cultura. Ogni estate vengono organizzati eventi artistici e concerti per far conoscere il progetto e raccogliere fondi per il suo sostentamento. Info: balovinandbeccato.info

Nila Shabnam Bonetti e Giovanni Cervi, invece, si sono sempre occupati di arte contemporanea. A un certo punto si sono però accorti che la città e il caos lavorativo non gli appartenevano più e si sono trasferiti nel cuore del Parco dell’Appennino Tosco Emiliano per imparare di nuovo a vivere aprendo un’attività agricola biologica incentrata su api, mirtilli ed erbe aromatiche. Parallelamente all’attività agricola ospitano artisti, che sono invitati a seguire i ritmi naturali per trovare ispirazione nel territorio montano che li circonda. Info: www.valicoterminus.com

The Artist’s Place, infine, è un posto non convenzionale a Bangkok: una guesthouse gestita e abitata da un artista thai, che ospita viaggiatori di ogni genere, collabora con artisti, insegna pittura e organizza concerti. La guesthouse è frequentata anche da locali e, anche per questo, è un luogo magnifico. Info

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

POTREBBE INTERESSARTI

Articoli
Correlati