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Pozzi a gradini in India: l’utile che diventa arte

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Pozzi a gradini in India: l’utile che diventa arte

di Federica Giuliani

Conoscere un Paese significa anche scoprirne gli angoli più nascosti e i lati insoliti. L’India, come sappiamo, è un Paese enorme che presenta molti aspetti differenti tra loro. Ogni zona ha peculiarità uniche, ma stranamente simili.
Nel nord dell’India ci sono delle costruzioni create con un intento di utilità, ma che risultano essere delle vere opere d’arte frutto di un genio architettonico: i pozzi a gradini.

Cosa sono i pozzi a gradini

Sono dei bacini utilizzati per la raccolta dell’acqua piovana, che durante la stagione dei monsoni cade copiosa, a cui si accede tramite gradini discendenti. Ai lati ci sono gallerie, passaggi coperti e sale per ripararsi dal caldo, incontrarsi e svolgere attività religiose. In hindi si chiamano Baoli e i più antichi risalgono al VIII secolo d. C. La maggior parte sono ormai in disuso e in rovina, ma rappresentano comunque una testimonianza dell’importanza dell’acqua nella storia. Inoltre, al di là dell’utilità della costruzione, presentano ornamenti architettonici unici nel loro genere.

Si sa per certo che l’idea di costruire i pozzi a gradini sia nata nella regione meridionale del Gujarat intorno al 600 d. C. Questa pratica si diffuse poi in Rajasthan, lungo il confine occidentale dell’India, e raggiunse il suo culmine tra l’XI e il XVI secolo. Furono i Britannici a obbligare all’abbandono dei pozzi e, di conseguenza, delle attività sociali e religiose che si svolgevano in questi luoghi.

Dove vedere i pozzi più belli

  • Delhi – Uttar Pradesh: L’Agrasen ki Baoli è uno dei pozzi meglio conservati ed è attualmente sotto la protezione dell’Archeological Survey of India. Si trova vicino a Connaught Place, piazza famosa per i discorsi di Gandhi e per gli esercizi commerciali, e scende fino a quindici metri. Mentre si va giù, scalino dopo scalino, si viene avvolti dall’architettura sobria ed elegante, che sembra avere il potere di far scomparire il caos cittadino.
  • Jaipur – Rajasthan: Si dice che il Chand ki Baori sia stato creato dagli spiriti in una notte, ma questo pozzo è solo il più antico di quelli esistenti. I suoi gradini portano fino a venti metri di profondità ed è dedicato alla dea della gioia Hashat Mata. Si trova ad Abhaneri, un villaggio a 95 km da Jaipur sulla strada verso Agra.
  • Patan – Gujarat: Il corridoio a gradini suddiviso a intervalli regolari con padiglioni multipiano a pilastri e la profondità di 64 metri, rendono il Rani Ki Vav un luogo straordinario. La maggior parte delle sculture presenti sui lati rappresentano Vishnu mentre una galleria di trenta metri, da tempo ormai bloccata, conduce alla vicina città di Sidhpure. Da quest’anno il sito fa parte dell’UNESCO.
  • Adalaj – Gujarat: Le tre scale dell’ingresso si uniscono al primo dei cinque livelli dove si intravede la bocca del pozzo. Una tragica leggenda attribuisce la sua costruzione a una vedova e al suo nuovo spasimante, che volle terminare l’opera dietro alla promessa della donna di sposarlo alla fine dei lavori. La vedova però, fedele al suo originario amore, si gettò nella profondità del pozzo il giorno dell’inaugurazione. Le decorazioni del pozzo sono un insieme di arte indù, islamica e jainista, che raccontano la vita quotidiana e la triste storia della sua nascita.

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