Il Giappone introduce una tassa di soggiorno per combattere l’overtourism
Date
- 07.11.23
Il Giappone introduce una tassa di soggiorno per combattere l’overtourism
di Francesca Spanò|@francynefertiti
Visitare l’iconico “tempio galleggiante” in Giappone, sarà adesso più costoso, perché qui il tema dell’ecosostenbilità non può più aspettare ed è necessaria una tassa che ne preservi l’eccessivo sfruttamento turistico. Il santuario locale di Itsukushima, quindi, con il suo profilo che sembra galleggiare in un lago resta un’icona delle foto e dei social, ma ora si dovrà pagare per accedervi.
Un elemento senza tempo e di grande fascino
Il monumento si trova nella città di Hatsukaichi, nella prefettura di Hiroshima e il torii, portale del santuario, fa parte di un complesso scintoista vecchio di 1400 anni. Inserito nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco è tra i simboli più riconoscibili di tutto il Paese, tanto da aver di recente conquistato anche il presidente americano Joe Biden. Tuttavia, il sovraffollamento turistico resta un problema ed è diventato indispensabile inserire una tassa che permetta ingressi controllati e non esagerati. In verità, questo accorgimento era previsto per il 2021, ma la pandemia ha ritardato tutto.
Il Monte Fuji e l’overtourism
Il Monte Fuji, la vetta più alta del Giappone, dunque, è sotto la lente di ingrandimento dei controlli per evitarne irrimediabili danni ambientali. Ogni visitatore di Miyajima, il punto di accesso sull’isola al santuario, dunque, dovrà pagare 100 yen, cioè 67 centesimi. Chi desidera effettuare più visite, invece, dovrà acquistare un pass da 500 yen ($ 3,33) valido per un anno. Con i fondi ottenuti, si andranno migliorare le infrastrutture turistiche e previste nuove costruzioni a cominciare da bagni pubblici e il mantenimento dell’architettura del santuario. L’iniziativa prende il nome di Another Thousand Years e serve per prendersi cura e preservare Miyajima e il Santuario di Itsukushima.
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