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Dubrovnik: Paradiso affacciato sull’Adriatico croato

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Dubrovnik: Paradiso affacciato sull’Adriatico croato

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Lord Byron la definì una [i]perla[/i], mentre Geroge Bernad Shaw un [i]Paradiso[/i]. In ogni modo, [b]Dubrovnik[/b], o Ragusa in italiano, è un borgo affascinante con una lunga storia e un centro [url”Patrimonio UNESCO”]http://travelglobe.it/NEWS/Palmira-Patrimonio-Unesco-i-tesori-della-citta-a-rischio[/url].

Le [b]alte mura[/b], via via rafforzate durante i secoli, sono lunghe quasi duemila metri e percorribili a piedi. Da alcuni punti, dove si raggiunge l’altezza di venticinque metri, si può godere di uno splendido panorama su piazze e vie sottostanti.

Le [b]quindici torri difensive[/b] furono costruite nel XIV secolo, mentre dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi le fortezze affacciate sull’entroterra vennero rinforzate e costruiti nuovi bastioni, raggiungendo lo sviluppo definitivo con le ristrutturazioni del XVI secolo.

Attraversando uno dei due ingressi cittadini, [b]Porta di Ploce[/b] sul lato sud e [b]Porta delle Pile[/b] sul lato ovest, ci si addentra nel centro da scoprire con lentezza, perdendosi tra le vie lastricate di pietra e le chiese, come quella di San Francesco, inclusa in un complesso monastico risalente al 1300, famosa per il suo altare barocco. Nella [b]Cattedral[/b]e, che risale al VII secolo, spicca l’Assunzione della Vergine di Tiziano.

Raggiungete, invece, Piazza della Loggia per ammirare uno dei più importanti monumenti di Dubrovnik: la [b]colonna di Orlando[/b]. Una raffigurazione in pietra del protagonista de La Chanson de Roland nonché simbolo dell’indipendenza della città, sulla cui cima ha sventolato la bandiera della Repubblica per quattro secoli.

Infine, la [b]Grande Fontana d’Onofrio[/b] si trova al centro della piccola piazza Poljana Paska Milicevica vicino alla Porta Pile. Si erge al centro della piccola piazza quadrangolare e sembra voler riprodurre la fonte battesimale della vecchia cattedrale in piazza Bunic.
Il nome deriva dal costruttore, il napoletano Onofrio della Cava, grazie a cui, nel Quattrocento, arrivò l’acqua in città risolvendo il grave problema dell’approvvigionamento idrico.
La fontana purtroppo fu gravemente danneggiata nel Seicento a causa di un terremoto e la forma attuale è una ricostruzione che, della forma originale, conserva solo i sedici rilievi dei mascheroni dalle cui bocche scorreva l’acqua.

Se poi avete la fortuna di arrivare a Dubrovik via mare, potete godervi lo [url”scenografico fiordo”]http://travelglobe.it/NATURA/fiordi-norvegesi-in-treno-viaggio-a-tutta-natura[/url] di ingresso.

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