Una meta sostenibile nel cuore dell’Europa? Monaco
Date
- 19.06.23
Una meta sostenibile nel cuore dell’Europa? Monaco
di Francesca Spanò | @francynefertiti
I progetti non mancano e nemmeno la voglia di realizzarli entro i prossimi anni. Monaco si prepara a diventare una meta sempre più sostenibile nel cuore dell’Europa e punta a diminuire i gas serra del 55 per cento entro il 2030. Un altro obiettivo non meno importante è poi quello di raggiungere le zero emissioni di carbonio per il 2050. Adesso, intanto, complice anche la bella stagione appena arrivata, la destinazione regala il meglio di sé anche grazie a innovativi ristoranti, hotel e servizi cittadini.
Una meta verde affacciata sul Mediterraneo
Il Principato di Monaco è una vera e propria oasi verde a vocazione sostenibile e non solo sinonimo di eleganza, come da sempre viene riconosciuto. Da tempo è impegnato nella salvaguardia ambientale e la speranza di raggiungere dei traguardi ambiziosi, spingono la destinazione a impegnarsi con costanza verso le sue idee green, a cominciare dalle azioni dei privati cittadini nella gestione del territorio. Lo stesso possono fare i turisti i quali possono decidere di esplorare la destinazione utilizzando i mezzi elettrici disponibili nei vari punti di interesse. Attraverso il car sharing Mobee, 100% elettrico, il battello alimentato con l’energia solare, gli autobus de La Compagnie des Autobus de Monaco (CAM), simbolo del trasporto ecologico in città, o le 350 biciclette brandizzate Monabike, i visitatori possono optare per un turismo responsabile.

Un paradiso da proteggere
Il 20 per cento del territorio monegasco è coperto da aree verdi e sono moltissime le specie vegetali da salvaguardare. Un impegno che ha portato la Direzione dell’Urbanistica a redigere il «Codice dell’albero»: un documento per riconoscere ed enfatizzare l’importanza degli arbusti cittadini, protagonisti indiscussi a Montecarlo grazie alla loro capacità di migliorare e filtrare la qualità dell’aria del Principato. La tutela dell’ecosistema passa poi dagli ambienti marini, tutti protetti e controllati. Su di tutti spicca il santuario marino «Pelagos»: un’area sorvegliata per la protezione dei mammiferi del Mar Mediterraneo. Nelle acque di Monaco sono state create tre riserve marine: la prima a Larvotto, nata negli anni ’70, copre una superficie di 50 ettari e comprende una prateria di posidonia, pinne comuni e cernie brune; la seconda, realizzata nel 1986 sul fondale coralligeno, ha la particolarità di ospitare il bellissimo corallo rosso; l’ultima area protetta include una riserva marina educativa per diffondere una maggiore consapevolezza sulla protezione del mare.

Monaco, pioniere nell’uso delle pompe idriche che sfruttano l’acqua marina
Si calcola, infatti, che sia stata in questo senso una delle prime nazioni, anche se tale soluzione esisteva già dal 1963, presso lo Stade Nautique, nel 1975 anche l’Hotel Fairmont Monte-Carlo disponeva di un sistema che prelevava l’acqua dal Mediterraneo. Attualmente ci sono diversi altri edifici riscaldati o raffreddati con pompe di calore che utilizzano il sistema eco-friendly come il Grimaldi Forum, il Museo Oceanografico, l’Auditorium Rainier III e gli stabilimenti della SBM.
Cucina responsabile
La sostenibilità non può prescindere da una maggiore responsabilità alimentare e grazie a tale approccio diversi ristoranti monegaschi hanno ottenuto il marchio “Restaurant Engagé”. Il riconoscimento è attribuito alle strutture ristorative che si dedicano quotidianamente a ridurre e differenziare i rifiuti, a combattere gli sprechi alimentari, a sostenere le iniziative locali, a diminuire i consumi energetici e idrici ed infine a sensibilizzare i clienti sulle tematiche ecologiche.
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