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Salento d’autore. Capo di Leuca: la bellezza trascritta nelle pietre

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Salento d’autore. Capo di Leuca: la bellezza trascritta nelle pietre

di Silvana Benedetti | Foto di Vittorio Giannella

Da diversi anni il Salento è, a ragion veduta, una destinazione privilegiata per le vacanze di qualità, considerate le sue numerose peculiarità: natura, arte, storia e cultura. Sebbene l’estate sia, ovviamente, il “momento dorato” per il turismo balneare, visitare il Salento in altre stagioni, soprattutto d’autunno, è una scelta da veri intenditori.

In questo periodo si può godere di un clima temperato, di un’aria lieve e profumata e di colori irripetibili, ma si può anche scoprire, attraverso il silenzio e la lentezza, l’autentica anima dei luoghi. Vi stiamo conducendo nel territorio del Capo di Leuca, l’estremo limite d’Italia: de finibus terrae.  Un irregolare lembo di terra proteso tra due mari, non più a Occidente ma non ancora a Oriente, ogni giorno baciato dal primo raggio di sole.

Santa Maria di Leuca – Grotta delle Tre Porte

Quella del Capo di Leuca è una bellezza naturale e selvaggia, una terra innervata dalle serre, dove il mare si fa di un colore più intenso e la costa è più aspra, dai borghi abbarbicati sulle alture o adagiati sulle vallate che paiono tesori sottratti alla roccia, la cui bellezza è tracciata sulle pietre.  È il Salento più magico, dove anche il turismo sembra adattarsi al ritmo antico dei pescatori.

Vi portiamo alla scoperta di piccoli villaggi poco conosciuti, ma che rivelano realtà sorprendenti e inaspettate, come quella del comune di Montesano Salentino, dove arde vivo il fuoco dell’arte.

Montesano Salentino un borgo d’artisti

Chiesa Santa Madre di Montesano Salentino

Montesano Salentino è un delizioso borgo appartenente all’area interna del Capo di Leuca che nasce intorno al XIV secolo, molto presumibilmente perché qui si fermarono dei coloni attratti dalla salubrità della zona e dalla fertilità del terreno. Un paese di 2.700 anime che accoglie il visitatore con il sorriso di una statua, forse l’unica in Italia: quella dedicata alla gentilezza. Un paese che potrebbe anche passare inosservato sulla carta geografica, occultato da destinazioni decisamente più blasonate, se non fosse che nel tempo ha generato artisti in diversi ambiti e ancora oggi è una vera bottega d’arte a cielo aperto dove si respirano e si sperimentano creatività e nuove forme espressive.

Qui, tra laboratori artigianali e piccole botteghe, gli antichi mestieri continuano a essere svolti con grande passione. Una vena artistica che trova la massima espressione in Giuseppe Corrado, scultore e pittore, prematuramente scomparso all’età di 56 anni, che ha lasciato in questo paese un segno tangibile della sua attività.

Artista cosmopolita, premiato a Parigi nel 2012 quale migliore scultore vivente, Giuseppe Corrado ha esposto le sue opere in tutto il mondo. Restano negli annali un celebre “Gesù” in legno d’ulivo donato a Papa Giovanni Paolo II nel 1994 e il “Sole Salentino” che nel 1998 è stato omaggiato a Nelson Mandela. I suoi dipinti e le sue sculture rappresentano uno spaccato della società moderna con tutti i suoi difetti, le sue nevrosi e le sue imperfezioni. Di lui l’attrice Helen Mirren ha scritto: “Chi guarda le sculture di Giuseppe Corrado trova una parte di sé, la più oscura e nascosta”. L’Art Gallery e la sua abitazione custodiscono solo alcune delle opere che meriterebbero di essere esposte, tutte, in un museo.

Si rimane colpiti da forme e figure contorte, fissate nella pietra, nel marmo di Trani, nel legno di noce e d’ulivo, nel gesso e nella creta, oppure nelle tele dai colori bruciati e intensi tipici del Salento.

Per conoscere e apprezzare ancora meglio il suo mondo fantastico occorre varcare il pesante cancello della Masseria Palmieri, immersa nel verde, entrare nel Laboratorio dove Corrado creava le sue opere o passeggiare nel “Parco delle Pietre”, tra massi di materia grezza che attendono ancora che la mano dell’artista restituisca loro anima e vita. La presenza di Giuseppe Corrado è stata ispirazione per altri giovani e talentuosi artisti locali, cresciuti tra calchi e colori del suo laboratorio.

Marcello Margarito

Abbiamo incontrato la maestria dei fratelli Margarito, scultori contemporanei di pietra leccese, le cui opere sono richieste in tutto il mondo; quella di Luigi Corvaglia, anch’egli artista della pietra leccese. Abbiamo visitato gli atelier di Orlando Cazzato, noto con lo pseudonimo di Nando Mule, pittore figurativo classico e contemporaneo, e di Venanzio Marra, architetto, scrittore e creativo le cui opere sono realizzate con materiali di scarto per dargli una nuova vita: segnali stradali quasi illeggibili, lattine, pezzi di legno e di tubi, coperchi, resti di lampade e tutto ciò che la gente butta nel cassonetto. Persino Vittorio Sgarbi ha voluto una sua opera (per sé).

Venanzio Marra

Il patrimonio architettonico e il male di San Donato

Calvario a Montesano Salentino

Montesano Salentino possiede anche un patrimonio architettonico non trascurabile, come la Chiesa dell’Immacolata Concezione, di fattura cinquecentesca ma con un elegante portale barocco, al cui interno è custodita la seicentesca statua di San Donato, protettore del paese. E poi il Calvario, una grande opera monumentale, posta sulla via principale del paese come abside di un’ipotetica chiesa che ha per volta il cielo. Degni di nota sono l’imponente Palazzo Bitonti, i “Palmenti”, otto vasche utilizzate per la pigiatura dell’uva, e le antiche corti, classica tipologia edilizia contadina ancora presente nella parte più antica del paese. Infine la Cappella di San Donato  del 1775, dove  nei giorni  della festa del Santo, il 6 e il 7 agosto, fino a non molti decenni fa accorrevano i malati di epilessia per implorare la guarigione. L’epilessia è conosciuta localmente, infatti, come il Male di San Donato. È una tradizione secolare che ha visto Montesano Salentino salire alla ribalta nazionale grazie a numerosi documentari trasmessi dalle reti RAI nazionali.

Seguendo il filo dell’arte…

Montesano Salentino occupa una posizione privilegiata che consente di raggiungere in poco tempo alcuni comuni limitrofi, veri e propri scrigni di arte e bellezza.

Tricase, il paese dei cinque castelli

A una manciata di chilometri ci attende Tricase, con il suo elegante centro storico e le affascinanti viuzze che si snodano al suo interno, dove si possono ammirare le case torri, abitazioni fortificate costruite nel XVI secolo.  Tricase è nota anche per la presenza di diversi castelli che denotano le sue antiche tradizioni storiche. Il più imponente è il Castello Gallone, nel cuore del centro storico, considerato tra i monumenti più significativi della città. Fu edificato nel 1661 per volere del Principe di Tricase, Stefano II Gallone, appartenente a una famiglia nobile di Terra d’Otranto che volle costruire tante stanze quanti i giorni dell’anno.

Sulla strada che da Tricase conduce a Tricase Porto è d’obbligo una sosta per contemplare un maestoso esemplare della Quercia Vallonea, chiamata anche la Quercia dei Cento Cavalieri, un ‘dolmen vivente’ che ha più di 700 anni di vita. La circonferenza del tronco è di 4,25 metri e la sua splendida chioma copre una superficie di circa 700 metri quadrati: è stata dichiarata monumento botanico.

Specchia, dove il tempo si è fermato

Circondata da uliveti secolari, Specchia vanta uno dei centri storici più belli del Salento, sapientemente recuperato e   menzionato tra i Borghi più belli d’Italia. La città vecchia è un dedalo di vicoli intricati, di case a corte dai balconcini fioriti, dove a ogni crocevia fa capolino l’antica nicchia di un santo e, all’improvviso, spuntano il profilo nobile del Castello Risolo o le linee armoniche del Convento dei Francescani Neri. Specchia è un luogo magico, sospeso nel tempo.

Galatina, la Basilica di Santa Caterina e i suoi meravigliosi affreschi

La rivista statunitense Forbes annovera Galatina tra le località italiane imperdibili: niente di più vero. Sarebbe un peccato mortale perdersi la magnificenza della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, dichiarata monumento nazionale nel 1870. La splendida chiesa, che affaccia su piazza Orsini, è uno dei più insigni monumenti dell’arte romanica, nonché uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano.   L’interno è tutto una pinacoteca. Pareti, pilastri, archivolti e volte: un’apoteosi di affreschi ovunque. Per la vastità dei cicli pittorici di tali affreschi, la Basilica di Galatina è seconda solo alla Basilica di San Francesco d’Assisi.

Galatina concorre anche in bontà: è, infatti, il luogo natale del “pasticciotto”, dolce tipico del Salento fatto di pasta frolla, farcito di crema pasticciera e cotto in forno. Anche questa, del resto, è una forma d’arte.

Dove dormire

Riz Salento Guest House, un’antica casa di fine ‘800, confortevole e accogliente, disposta su due piani, finemente restaurata con materiali d’epoca e rispettando la pianta originale.  Cucina attrezzata e, a disposizione degli ospiti, un giardino con agrumeto. La struttura ospita la mostra permanente dell’artista Venanzio Marra. Via Monticelli n. 44, Montesano Salentino – t  3939466633

Dove mangiare

Taverna del Porto. Una storia di famiglia che inizia con il nonno Vito Coppola detto “Vitucciu u nostromo”, contadino e pescatore che raccoglieva i tesori da “una terra di mare, e che ancora oggi  continua con la nuova generazione di figli e nipoti,  che portano in dote stessoentusiasmo e passione. Una flotta di barche ogni giorno esce dal porticciolo del Porto Museo di Tricase, per approvvigionarsi del miglior pescato locale che arriva  freschissimo sulle tavole del ristorante . Il  pesce è quindi protagonista assoluto del menù: crudo, smontato, grigliato, fritto, in zuppa, al forno. Il locale è molto allegro e colorato, arredato con i materiali di un peschereccio. Via, Lungomare Cristoforo Colombo, 121 Tricase Porto LE

La Dolce Vita, ristorazione tipica salentina con largo uso di prodotti caserecci a chilometro zero: antipasti, primi e secondi variano dalla terra al mare. Lo spumone è una specialità da non perdere. La Dolce Vita prepara anche ottime pizze cotte in forno a legna con farine di canapa, integrale, orzo, mais, riso, soia, fecola di patate. Case Sparse – Contrada Scersa, Montesano Salentino – t. 0833763172, 3282874659

Maggiori info: www.montesanosalentino.it

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