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Nepal: sulle tracce di Buddha tra natura e monasteri

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Nepal: sulle tracce di Buddha tra natura e monasteri

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di Francesca Spanò | @francynefertiti

Misteri, fascino e storia spesso diventano sinonimi e rivelano la bellezza di una terra. Come il Nepal, dove sarebbe nato il Buddha, in questo tratto di Asia, protetto dalle vette himalayane. Tra tesori naturali e creati dalla mano dell’uomo, nasconde quattro diverse realtà, oggi Patrimonio Unesco.

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Un tour ad hoc può iniziare dal Sud, con l’area di Lumbini, che nel V secolo a.C diede i natali a Siddhartha Gautama, figlio della regina Maya. Appunto, lo stesso Buddha fondatore dell’omonima dottrina religiosa. Un’area di notevole pellegrinaggio da parte dei milioni di credenti che da tutto il mondo non vogliono perdersi un cammino tanto spirituale. Verso Est, il secondo sito riconosciuto dall’Unesco è il nazionale di Chitwan, un polmone verde in zona subtropicale ricco di flora e fauna. Al suo interno si possono trovare 68 specie di mammiferi, 644 tipi di uccelli, 125 di pesci e 56 piante endemiche. I visitatori possono prendere parte a safari a dorso di elefante, giri in canoa, bird watching ed escursioni a piedi.

A Nord Est del parco, invece, c’è la valle di Kathmandu, che si sviluppa in maniera circolare intorno alla grande capitale del Nepal e area di incontro fra buddhismo ed induismo. La leggenda dice che una volta qui ci fosse un grande lago, che diventò una vallata a causa del colpo di spada di Manjushri, bodhisattva della conoscenza, che avrebbe aperto una gola nei pressi della collina di Chobar. Le acque scivolarono via e crebbè un’area verde. Kathmandu fino al 2006 è stata la sede del Re e quindi presenta tutte quelle caratteristiche tipiche di una citta regale tra templi e palazzi.

Gli altri 6 siti della valle sono la Durbar square di Kathmandu, la cittadina di Patan, la cittadina di Bakhtapur, il tempio buddhista di Swayambhunath e quelli induisti di Pashu Patinath e Changu Narayan.Per maggiori informazioni, si può dare una occhiata al sito: www.welcomenepal.com.

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