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Ikebana: l’arte giapponese di creare armonia con i fiori

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Ikebana: l’arte giapponese di creare armonia con i fiori


di Federica Giuliani | @traveltotaste

L’arte dell’Ikebana è un modo di creare bellezza e armonia, ma è anche un rito che avvicina alla natura. Una pratica molto utilizzata in Giappone, suo Paese di origine, ma che ha ormai varcato i confini nazionali suscitando interesse e curiosità.

Le origini dell’Ikebana

Pur essendo nato con significato religioso – in origine infatti questa arte veniva utilizzata come offerta votiva agli dei –  è presto diventato una vera e propria ricerca dell’equilibrio, che ognuno può esercitare a casa propria. Fu l’ambasciatore giapponese Ono no Imoco che, nel VII secolo d. C., diede origine all’Ikebana dopo aver vissuto tanti anni in Cina, dove si era riempito gli occhi con i colori dei fiori offerti nei templi. Da allora, creare composizioni di fiori è diventato un momento silenzioso di ricerca interiore.

Esistono stili diversi di Ikebana. C’è lo stile rikka, che predilige composizioni di grandi dimensioni; lo stile shoka vuole semplificare al massimo l’opera per permettere alle piante di mostrarsi nella loro semplicità. Ma lo stile più elegante è forse il chabana, collegato alla cerimonia del tè, composto da solo un bocciolo e qualche foglia verde.

Ma qual è la differenza tra floral design e Ikebana? Nel primo caso al centro dell’attenzione sono solamente in fiori, mentre nell’Ikebana vengono utilizzati, e ammirati, anche rami, tronchi, foglie, muschi e vaso: si tratta di un’opera completa.

Le regole da seguire

Composizioni minimali ma difficili da realizzare. L’Ikebana segue, infatti, rigide regole non semplici da comprendere.

Essendo considerato una pratica di meditazione zen, il primo obiettivo da raggiungere è l’equilibrio delle forme. Ogni creazione deve comprendere 3 steli: il più lungo simboleggia il legame con il cielo, il più corto è il contatto con la terra e quello medio rappresenta l’Uomo.

Utilizzando meno materiale possibile, bisogna riuscire a creare un immaginario triangolo formato da elementi che sembrino nascere dal medesimo tronco. Ma non crediate che basti concentrarsi sulle simmetrie per raggiungere lo scopo. È infatti l’asimmetria che, nell’Ikebana, regola ogni composizione: come in una danza, la bellezza nasce dai sottintesi e dai vuoti. Proprio come avviene in Natura.

Occorre poi rispettare tre dimensioni: profondità, spazio e asimmetria.

Le piante vengono scelte in base al messaggio che si vuole trasmettere; il bambù ad esempio simboleggia la prosperità, mentre i fiori di pesco sono un inno alla femminilità.

Nella scelta dei fiori, infine, è bene prediligere i boccioli perché ogni composizione nasce per svilupparsi e proseguire il proprio ciclo vitale. Inserendo boccioli si può ammirare il loro mutamento, mentre i fiori appassiti darebbero un’idea di morte.

Un’arte che richiede molto esercizio, ma che offre altrettante soddisfazioni.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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