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L’esercito di Terracotta alla Fabbrica del Vapore: fino al 9 febbraio 2020

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L’esercito di Terracotta alla Fabbrica del Vapore: fino al 9 febbraio 2020

di Daniela Bozzani

Nella Chinatown milanese, arriva la mostra internazionale L’esercito di terracotta e il Primo Imperatore della Cina, un viaggio straordinario che ci riporta indietro di 2.200 anni. L’Esercito di Terracotta, ottava meraviglia del mondo, ha trovato nella Fabbrica del Vapore una collocazione speciale, anche per la vicinanza al Cimitero Monumentale. Questo luogo imponente e simbolo di spiritualità, richiama la sacralità e la forza del famoso Mausoleo del Primo Imperatore Qin Shi Huangdi. Sono in mostra più di 300 riproduzioni di opere, realizzate agli albori dell’impero, tra statue, carri, armi e oggetti scoperti nella necropoli di Xi’An.

Una delle più grandi scoperte archeologiche del XX° secolo

Proprio come il ritrovamento della tomba di Tutankhamon, le grotte di Lascaux e Machu Pichu, il ritrovamento dell’Esercito di Terracotta è stata una delle più grandi avventure archeologiche del XX° secolo. Dopo la fortuita scoperta nel 1974, da parte di tre contadini intenti a scavare un pozzo per l’acqua, numerosi archeologi hanno lavorato senza sosta per dissotterrare documenti e restaurare le migliaia di statue e oggetti rinvenuti. Gli scavi hanno contribuito a svelare numerose vicende sulla Cina delle origini.

Shizi o gli appunti dello scriba

Sima Qian (145-86 a.C.), l’astrologo di corte dell’imperatore Wu, riconosciuto come la principale fonte storica dell’Antica Cina è l’equivalente cinese di Tucidide, autore della Storia della Guerra del Peloponneso o di Svetonio, autore dei Dodici Cesari. Sima Qian è l’autore di Shizi, un documento che raccoglie più di 2000 anni di storia cinese. L’unica pubblicazione a fornire dettagli sulla vittoria del Regno di Qin, la personalità, la morte e la fine della dinastia del suo Primo Imperatore. Non sempre obiettivo nelle sue descrizioni, gli scavi archeologici moderni ne confermano però quella della tomba dell’imperatore, nella cui area, tra il resto, è stata rilevata una grande concentrazione di mercurio, come menzionato nei suoi scritti.

Il Primo Imperatore della Cina

Qin Shi Huangdi ha alle spalle una lunga discendenza che, agli occhi degli stati della Cina Centrale, possiede però i principi morali barbari delle tribù nomadi con cui si relaziona. Secondo i nemici, il regno di Qin “ha il cuore di una tigre o di un lupo. Non conosce le usanze tradizionali, non rispetta le relazioni appropriate e non ha una condotta virtuosa”. Una reputazione immeritata, almeno fino al 4° secolo quando i Qin intraprendono una politica espansionistica per l’unificazione dei 7 Regni, sempre in guerra tra loro, che costituiscono un territorio vasto quanto un quarto della Cina attuale.  Nel 221 a.C. la Cina viene governata per la prima volta da un unico sovrano: Qin Shi Huangdi. Nonostante la brevità del suo regno, registra rilevanti successi soprattutto in campo amministrativo e nelle costruzioni. Per favorire la coesione tra i regni favorsce la standardizzazione di pesi e misure, un unico stile di scrittura, il rafforzamento dell’agricoltura e lo sviluppo dell’esercito.

L’esercito di terracotta nel mausoleo dell’Imperatore

Le molte morti e sofferenze provocate dallo sforzo unificatore causa desiderio di vendetta e furia anche tra le truppe di Qin Shi. L’Esercito di Terracotta, che rappresenta la configurazione effettiva schierata durante il regno, deve difendere l’Imperatore anche dopo la morte. I guerrieri, fianco a fianco nelle fosse, hanno abiti, armature, capelli molto diversi tra loro. Ma sono le espressioni facciali – 8000 per 8000 statue – a colpire particolarmente. Caratteristiche uniche, realizzate a mano, contribuiscono al riconoscimento dello status nell’esercito, l’età, l’attitudine e persino l’umore. Le statue, realizzate con un numero limitato di stampi e assemblate a partire da nove elementi principali per standardizzare e velocizzare il processo di produzione, sono in argilla. La stessa argilla proveniente dal Monte Li dove è costruita la necropoli che copre un’area di 56 km². Secondo Sima Qian la sua costruzione richiese più di 720.000 lavoratori in un periodo di 36 anni.

Conservazione e restauro

Il lavoro di scavo e restauro di guerrieri e oggetti è molto simile a quello che ha creato la Necropoli. Un lavoro enorme che ha impiegato diverse migliaia di persone e che richiederà altri 30-40 anni per terminare. Le statue, le armi e le armature, i carri, il vasellame e gli oggetti che richiamano alla vita quotidiana dell’antica Cina, presenti nella mostra, sono ricavati dagli unici calchi esistenti, frutto del lavoro e delle attente rifiniture di artigiani cinesi della regione dello Xi’An. La bellezza delle statue e la loro storia rivivono tra luce e narrazione multimediale grazie ad una particolare installazione che conclude il percorso e ci immerge nel sogno del Primo Imperatore Qin Shi Huangdi.

INFO

Titolo: L’esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina.

Dove: Fabbrica del Vapore, Via Procaccini 4, Milano

Quando: 8 novembre – 9 febbraio 2020.

Orari: da mercoledì a lunedì dalle 10 alle 20, giovedì fino alle 23. Ultimo ingresso 1 ora prima. Martedì aperto solo su prenotazione per gruppi, scuole, attività didattiche e festivi.

Biglietti: intero €14,50 – 16,50 festivi. Ridotto da €9 a €14.

Info

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