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L’arte diventa gioco con la Pixel Art

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L’arte diventa gioco con la Pixel Art

PixelartUffizi

di Redazione | @travelglobemag

Si chiama Pixel Art la nuova linea di giochi a tema artistico da realizzare con i chiodini della storica fabbrica di giocattoli Quercetti & C. È stata realizzata un’Edizione Speciale Musei che permette di ricreare soggetti come la celebre Cupola del Brunelleschi, simbolo del capoluogo toscano, un primo piano del David di Donatello e un dettaglio della Venere del Botticelli. I giochi possono essere acquistati nel Book Shop degli Uffizi di Firenze.

Per il Museo Egizio di Torino, invece, sono invece dedicati i Pixel Art dedicati al famoso Faraone Bambino Tutankhamon e il celebre volto di Merit.
Tutti i quadri Pixel Art “Edizione Speciale Musei” sono composti da quattro tavolette traforate modulari da completare con 4800 chiodini in 6 colori. I colori così si mescolano secondo il principio chiamato miscela ottica secondo cui l’immagine viene inizialmente scomposta in piccoli punti e poi ricomposti e miscelati dall’occhio umano, dando vita a nuove sfumature.

L’ispirazione per questo gioco deriva puramente dall’arte: dagli artisti puntinisti di fine Ottocento, prima, e dal lavoro delle Avanguardie Artistiche che si sono servite dei chiodini Quercetti per realizzare opere d’arte e quadri che all’occhio appaiono a puntini, poi. L’opera “Figura n° 37” del 1966, realizzata dall’artista fiorentino Antonio Bueno, così realizzata, è ancora oggi visibile presso la Gam, la Galleria d’Arte Moderna di Torino.

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