di Redazione | @travelglobemag

Calypso, la nave che l’oceanografo Jacques Cousteau attrezzò come laboratorio mobile per la ricerca, tornerà a nuova vita grazie a un imponente restauro nel cantiere di Genova.

Un po’ di storia

La Calypso, varata nel 1942, era in origine adibita alla bonifica dei tratti di mare minati. Venne acquistata nel 1950 da un milionario irlandese che, al costo simbolico annuale di un franco francese, la affittò a Cousteau il quale la trasformò per poterla utilizzare per le ricerche oceaonagrafiche e come base per immersioni. Tra le dotazioni, una sala per le osservazioni sottomarine situata a tre metri sotto la linea di galleggiamento. La nave affondò poi nel 1996, a causa di un incidentale speronamento nel porto di Singapore, e venne trasportata nel porto di Marsiglia, prima, e nel bacino di carenaggio del Museo Marittimo di La Rochelle, dopo, per trasformarla in un museo galleggiante; progetto che non vide mai la luce.

A dare il via al progetto di restauro è stata Francine, la vedova di Cousteau, con l’aiuto di altri benefattori anonimi. L’intenzione è quella di riportare la nave di Cousteau nelle condizioni di quando è affondata con l’ambizione di farla diventare un ambasciatore dell’ecologia nel mondo. Il costo previsto per il restauro, che avverà a Genova, è di circa 10 milioni di euro.

Curiosità

La Calypso è stata menzionata in alcune canzoni e film: John Denver scrisse una canzone intitolata come la nave di Cousteau in tributo a lei e al suo equipaggio. Il musicista Jean-Michel Jarre, invece, compose un’opera in quattro parti in onore della nave e del suo comandante, intitolata “Waiting for Cousteau”. Bill Murray, infine,  interpretò un film parodia sulla vita di Cousteau intitolato The Life Aquatic with Steve Zissou.

Info: Cousteau Society

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