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Musica on the Road: le colonne sonore per viaggiare

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Musica on the Road: le colonne sonore per viaggiare

di Devis Bellucci | @devisbellucci

Più o meno vent’anni fa tanti di noi, aspiranti viaggiatori, seguivano nei cinema le vicende di Forrest Gump, interpretato da un giovane Tom Hanks. Si sognava di partire, incantati dalla lunga corsa che il protagonista compie a metà della pellicola, avanti e indietro per gli Stati Uniti. Certo, quelle scene avrebbero un’anima scolorita senza la loro splendida colonna sonora. Quando Forrest si ferma nella Monument Valley e decide di tornare a casa, su di lui scorrono le note di [i]Against The Wind di Bob Seger[/i]; poco prima Willie Nelson cantava [i]On the Road Again[/i], voce di tanti vagabondi a cui bastano un’auto e un orizzonte il più lontano possibile.

Come i film, anche i viaggi non sarebbero la stessa cosa senza una buona [b]colonna sonora[/b] da alternare a parole e silenzi. Ecco dunque alcune proposte, a seconda delle situazioni.

[b]CITTÀ DA ESPLORARE[/b]

Siamo negli [b]Stati Uniti[/b], East Coast, e ci affianca uno scintillante skyline, magari sul far della sera. Allora navighiamo sull’onda della malinconia con Streets of Philadelphia di Bruce Springsteen, colonna sonora del film Philadelphia del 1993. Se poi la strada ci porta fino a New York, attraversiamo Central Park verso lo Strawberry Fields Memorial dedicato a John Lennon. Poco lontano, il Dakota Building davanti al quale Lennon fu ucciso. Portiamo con noi Shaved Fish, uno dei più significativi album dell’artista, che contiene tra gli altri [i]Instant Karma![/i], [i]Happy Xmas[/i] (War Is Over) e la celebre [i]Give Peace a Chance[/i], inno del movimento pacifista americano, interpretata con la Plastic Ono Band. Se invece attraversiamo gli States sul lato apposto, passando per San Francisco e Los Angeles, non ci faremo mancare [i]Californication[/i] dei Red Hot Chili Peppers.

Venendo alle [b]città europee[/b], negli ultimi anni tanti viaggiatori vedono, o meglio sentono Parigi attraverso le note di Yann Tiersen. Parliamo della colonna sonora de Il favoloso mondo di Amélie, pellicola di grande successo del 2001. Noi invece consigliamo di passeggiare lungo la Senna in compagnia di qualche hit di Édith Piaf, come [i]Non, je ne regrette rien[/i]. Se invece la meta è Lisbona, metterei in valigia i successi di Cesária Évora, cantante capoverdiana morta pochi anni fa o della brasiliana Adriana Calcanhotto. Ultimo suggerimento, Berlino. Sarà che sono patito di cinema, ma la prima volta che sentii citare l’attuale capitale tedesca risale ai tempi di Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, film del 1981. Guest star della pellicola, David Bowie, le cui vicende artistiche si legarono a Berlino negli anni ’70. Dell’artista britannico, a parte i soliti Greatest Hits (ad esempio Best of Bowie del 2002) proporrei [i]Ziggy Stardust[/i] del 1972. Ascoltiamolo costeggiando quel che resta del Muro, oggi noto come East Side Gallery.

[b]VIAGGI ON THE ROAD[/b]

Quando la strada non conta e quello che conta è sentire che vai, per dirla alla Ligabue, metterei su [i]God Shuffled His Feet[/i], dei Crash Test Dummies (1993). A quei tempi il singolo Mmm Mmm Mmm Mmm ebbe notevole successo. Ancora, la raccolta di successi dei Counting Crows Films About Ghosts (The Best Of) del 2003, [i]Brothers in Arms[/i] dei Dire Straits (album del 1985) e [i]Grace[/i], il primo e purtroppo unico album del grande Jeff Buckley. Ma immaginiamo per un istante l’ipotesi che il nostro viaggio on the road sia il mitico coast-to-coast negli Stati Uniti. Non mi farei mancare, a parte lo scontatissimo Bob Dylan (Highway 61 Revisited del 1965) e Simon and Garfunkel (Bridge over Troubled Water del 1970), un album di successi di John Denver e il capolavoro degli Eagles [i]Desperado[/i] del ’73. Gli Eagles non sono solo [i]Hotel California[/i], infatti. Attraversando l’Italia, ascolterei in loop Il padrone della festa di Fabi-Silvestri-Gazzé, uno dei doni più belli della produzione italiana contemporanea, o Buon Sangue di Jovanotti, pubblicato nel 2005.

[b]GRANDI SPAZI PER TROVARE SE STESSI[/b]

E poi ci sono quei luoghi della cui bellezza non ti capaciti. Scogliere consumate da mari deserti, valli abbracciate dai ghiacciai, rovine assopite accanto a un lago. Qui la musica deve essere amica del silenzio, cullare suggestioni, portare via, aggiungere una dimensione a un tratto di mondo perfetto. Per come la vedo io, lungo il tunnel di luce che ci aspetta nell’al di là, viene trasmesso l’Allegretto della Settima Sinfonia di Beethoven. Qualcuno lo riconoscerà per averlo sentito nel film Segnali dal futuro con Nicolas Cage o nelle scene finali de Il discorso del re diretto da Tom Hooper. Se invece stiamo attraversando una bella campagna, magari dopo un temporale, con la strada che brilla tra campi che riprendono colore, facciamoci del bene ascoltando La Moldava, composta da Bedřich Smetana, già colonna sonora di Tree of Life di Terrence Malick. Chi ama invece il pianoforte, andando dal classico al pop, consiglierei i Notturni di Chopin, ad esempio interpretati da Maurizio Pollini, il Köln Concert del divino Keith Jarrett fino ai lavori di Ludovico Einaudi. Tra questi, Le onde, Una mattina e Divenire. Per chi capita su una spiaggia nordica, tra falesie e burrasche, è perfetta la colonna sonora di Lezioni di piano, curata da Michael Nyman. Infine, per non sbagliare mai davanti ai grandi orizzonti, Echoes, Comfortably Numb, Hey You e tutte le altre dei Pink Floyd. Ne trovate una bella selezione in Echoes: The Best of Pink Floyd pubblicato nel 2001.

[b]CON GLI AMICI, IN ALLEGRIA[/b]

Certo, esiste anche la zingarata tra amici. Relax, baldoria, aneddoti nonché lunghe pause, dove pilota e copilota si abbandonano a viaggi mentali e quelli dietro se la dormono. Obbligatorio: Modena City Ramblers, band emiliana che calca la scena ormai da più di vent’anni, un’icona per tanti viaggiatori giovani alla fine degli anni ‘90. Dei Modena consiglio il primo grande successo, Riportando tutto a casa, un tributo all’Irlanda, e Terra e Libertà. Sempre da quegli anni, la macchinata di amici in rotta verso Capo Nord pescherà Clandestino di Manu Chao e due album dei Negrita: Reset e XXX. Se i momenti spensierati saranno conditi da American Idiot dei Green Day, There Will Be a Light di Ben Harper o Legend di Bob Marley, sarà la voce di Vinicio Capossela con Ovunque Proteggi a impreziosire gli intervalli filosofici dell’allegra brigata. E per cantare tutti insieme? Un bel CD di Cochi & Renato. Surreali e pirotecnici, non smettono di ricordarci dopo cinquant’anni che quando sei in viaggio, comunque, la vita l’è bela!

[url”Ascolta la playlist Viaggiare con TravelGlobe”]http://play.spotify.com/user/1175516352/playlist/3M8pEqntOvaErIgRrnLpZ8[/url]

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