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La Verna in Casentino, nel cuore del culto francescano

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La Verna in Casentino, nel cuore del culto francescano

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Bellezza e spiritualità convivono nel Santuario della Verna, nel Santuario Francescano, dove oltre al culto (molto sentito) è possibile ritrovare pregevoli esempi di capolavori a livello storico, artistico e culturale.

La Verna in Casentino

Quello che colpisce appena arrivati è certamente un senso di pace diffuso, in un’area che si trova sul monte Penna (detto anche monte della Verna), nella zona di Chiusi della Verna, in provincia di Arezzo. Un luogo di raccoglimento che annualmente attira moltissimi pellegrini e che nella zona è un punto di interesse molto importante, insieme a Camaldoli. Tutto ricorda il Patrono d’Italia, molto amato in tutto il mondo in un contesto perfetto per la meditazione a diretto contatto con la natura. Non a caso, nel Duecento il monte fu ceduto allo stesso San Francesco dal conte Orlando Cattani. Una donazione molto gradita e divenne prima un rifugio da eremita e poi la location perfetta per la preghiera per i seguaci di Francesco. Lui stesso vi soggiornò fino quasi alla morte e proprio qui ebbe le stimmate.

La visita

Il Santuario è ricco di punti di interesse: dal porticato, ai chioschi fino alla chiesetta di Santa Maria degli Angeli. E poi c’è il Quadrante, il piazzale lastricato che prende il nome dalla meridiana incisa sul campanile della Basilica e dal quale si gode di una magnifica vista. Bellissimo l’aspetto rustico del complesso: dai tetti in pietra, al pozzo, all’antica cisterna fino alla fontanella.

Il nucleo originario parte dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli. Da qui, dopo l’apparizione della Vergine a San Francesco, sono partiti gli altri lavori. Si nota ancora la campana donata da San Bonaventura nel 1257, mentre all’interno si trovano diversi capolavori di Andrea della Robbia. La Basilica Maggiore, invece, ha la forma a croce latina e una navata unica. Terminata nel Trecento, è attaccata a un porticato che arriva fino al campanile del Quattrocento. Entrando spiccano le ceramiche di Andrea della Robbia e della sua Bottega e poi ci sono due organi di fine Cinquecento. Nella Cappella delle Reliquie, in una bacheca di cristallo, ci sono poi diversi oggetti appartenuti a Francesco, dalla ciotola al bastone. In una teca, inoltre, si nota la reliquia del suo sangue, che viene portata in processione durante le festività. A sinistra della Basilica c’è la Cappella della Pietà e da una porta si accede al Corridoio delle Stimmate, dove ogni giorno i frati si recano in processione fino al luogo in cui Francesco ricevette le stimmate. Qui sono riproposti gli episodi della vita del Santo, soprattutto alla Verna e a metà del tragitto si può accedere a una grotta buia con una lastra di roccia. Qui riposava senza alcuna comodità.

Il cuore del Santuario è alla Cappella delle Stimmate, dove sul pavimento si trova una lapide che indica il luogo del miracolo delle stimmate. Intorno, le opere di Andrea della Robbia. Uscendo si incontra la roccia con le fondamenta della cappella di S. Sebastiano e del Romitorio. In un angolo della parete rocciosa sembra che fu accolto Francesco quando il demonio cercava di gettarlo nel dirupo. Per raggiungere questi luoghi, la città più vicina è Chiusi della Verana alla quale si può giungere in auto o in pullman.

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