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Itinerari per vedere i mulini in Olanda: le città, la storia, le curiosità

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Itinerari per vedere i mulini in Olanda: le città, la storia, le curiosità

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Si allungano all’orizzonte come giganti buoni, in un coreografico scenario perfettamente inserito a metà tra il verde della vegetazione e il blu del cielo. Sono i mulini d’Olanda, veri simboli locali e “monumenti” a ricordo di un’epoca passata che oggi rivive con tour a tema, lungo pittoreschi fiumi, fiabeschi villaggi e panorami mozzafiato. A piedi, in auto o in bicicletta sono molti gli itinerari che si possono organizzare scoprendo quanto il Paese abbia dovuto combattere, nei secoli scorsi, per tenere a bada l’acqua e recuperare nuove terre attraverso dighe, fortificazioni e, appunto, mulini (a vento e ad acqua).

La storia

La versione più antica è proprio quest’ultima, risale all’ottavo secolo e serviva a pompare l’acqua dal terreno e mandarla di nuovo nei fiumi, in modo che il terreno fosse coltivabile. Storicamente, comunque, anche i modelli successivi avevano diverse funzioni: nel quattordicesimo secolo, ad esempio, quelli vuoti all’interno servivano a far funzionare enormi ruote che prosciugavano i terreni acquitrinosi, come ad esempio il Mulino de Roos a Delft. Lo stesso, però, è stato poi ricostruito nel diciottesimo secolo su una base di pietra più alta e oggi si può visitare. Interessante, in tal senso, è anche il mulino-segheria de Otter, ad Amsterdam. A tal proposito, in giro per la città ce se sono ben otto in tutto.

Andar per mulini a vento

  • Kinderdijk: l’area fa parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e raggruppa probabilmente il gruppo di mulini più famoso dell’Olanda. Sono ben 19, a pianta ottagonale, e la loro funzione era quella di prevenire le inondazioni. Il sito è ovviamente spettacolare e si trova a una ventina di chilometri da Rotterdam, lontana dal caos e dallo smog delle grandi città. Tra canneti e canali ci si può spostare passeggiando o sulle due ruote, in un giro tutto da assaporare. Risalgono al 1740 e simboleggiano ancora l’attività di controllo delle acque nei Paesi Bassi. Grazie alla loro esistenza, si manteneva asciutto il bassopiano Alblasserwaard e anche per questo sono stati eretti uno di fronte all’altro. Tra gli altri, non bisogna dimenticare di visitare i due mulini-museo, dove le guide spiegano il loro effettivo funzionamento e di guardare il film presso il centro visitatori ‘Bezoekerscentrum Wisboomgemaal’.
  • Schiedam: cinque mulini a vento che sono considerati i più grandi al mondo. Sono alti quasi 40 metri e avevano una funzione fondamentale nella produzione del jenever (gin olandese). La loro forma è a torre, in stile industriale, ed erano utilissimi per macinare cereali. Interessante è la visita al Mulino De Nieuwe Palmboom, che è stato trasformato in un museo storico su questi giganti dell’acqua e dell’aria.
  • Il polder Schermer: in un paesaggio unico è un altro Patrimonio Unesco. Ospita il mulino-museo di Schermenhorn, ricavato dentro uno degli undici mulini ancora esistenti. Erano in funzione quatto secoli fa e permettevano di prosciugare il lago Schermeer. Ancora adesso, passeggiando in zona, si può comprendere la potenza e la funzionalità di questi giganteschi ingranaggi.
  • Haarlem: la bella cittadina costiera a circa venti chilometri da Amsterdam, è protagonista di moltissimi quadri di pittori olandesi. Dopo la visita al mercato storico locale, l’imperdibile Grote Markt, si può passare dal grande mulino cittadino che oggi ospita un birrificio famoso e permette di provare la celebre Haarlem Bier.
  • Zaanse Schans e il fiume Zaan: qui la storia inizia circa 250 anni fa, con oltre 600 mulini che formarono il primo sito industriale al mondo. Servivano a produrre di tutto: dalle scaffalature alla senape, fino alla carta e ancora oggi è molto pittoresco passeggiare nell’antico villaggio, seppur sempre carico di visitatori. Un vero museo all’aria aperta, dove il tempo sembra essersi fermato, lungo gli argini del fiume Zaan. Oggi di mulini ne sono rimasti in zona solo una decina, tutti funzionanti e visitabili e si può comprendere meglio in questo modo, come avviene la produzione (dal mulino frantoio-al mulino segheria, da quello che produce gesso e pigmenti a quello che lavora le spezie). Basta pagare un biglietto di circa 4 euro per poterne vedere uno o optare per la I Amsterdam Card e poter risparmiare, scoprendone diversi.

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