
di Silvana Benedetti
La bellezza del Canton Ticino – il più vicino all’Italia per posizione, clima e tradizioni – sta soprattutto nelle sue valli. Circondato com’è da montagne ricoperte da fitti boschi, presenta una natura lussureggiante e selvaggia, dove anche il cibo seduce per sapore e carattere.
Il Canton Ticino è meta ideale per gli escursionisti che possono divertirsi lungo gli oltre 3600 km di sentieri e 700 km di piste ciclabili, ma non bisogna essere sportivi per apprezzarne l’ambiente: ci sono escursioni adatte anche ai meno allenati e città da scoprire.
La cittadina di Bellinzona, ad esempio, è un must soprattutto per i suoi 3 magnifici castelli, patrimonio Unesco; Locarno vale la pena per i palazzi eleganti e il Film Festival che si svolge ogni agosto; per lo shopping, invece, bisogna andare a Lugano e Mendrisio.
Le valli del Canton Ticino: la natura è padrona
Sono tredici le valli di questo Cantone, ma ve ne raccontiamo cinque: le nostre preferite.

Valle Verzasca: verde, ricca d’acqua, stretta tra vette di grande fascino. Chi non ama camminare troppo, può risalirla in auto o moto, ma anche in bus, e godersi i panorami facendo tappa al Ponte dei Salti. Una valle tranquilla, dove i soli suoni che si sentono sono quelli della natura. La strada finisce nello splendido borgo di Sonogno: si può girare per le sue stradine, scendere al fiume e visitare il museo etnografico. Se si raggiunge la cascata della Froda ci si può concedere anche un rinfrescante bagno in una delle tante pozze create dal fiume.

Valle Lavizzara: in cima alla valle spicca Fusio, un paesino abbracciato alla roccia su un ripido pendio sopra il Maggia. Le case in pietra testimoniano influssi del Sud, mentre le stalle in legno sono come quelle della Svizzera interna. Un’escursione al Lago di Mognola offre un’immersione totale nella natura, tra radi boschi montani, cascate e una ricca flora.

Valle Leventina: conosciuta più che altro come asse di transito dal Gottardo verso sud, è quasi ignorata a livello turistico, nonostante le sue bellezze paesaggistiche. Le Alpi Lepontine, caratterizzate dal loro aspetto imponente, con ripidi massicci granitici offrono, in rapida ascesa, vigneti di montagna del merlot ticinese, castagneti, boschi di betulle, abete rosso, larici e rododendri; In cima alle montagne si aprono al sole gli alpeggi con tanti deliziosi paesini dai caratteristici tetti in granito.

Vallemaggia: piccoli villaggi tradizionali sono sparsi qua e là in un territorio ampio, che si estende su oltre un quinto del Cantone. Una zona ricca di contrasti caratterizzata da ripide pareti di roccia e acque cristalline. Il fiume Maggia, da cui è attraversata la valle, durante la maggior parte dell’anno è un sottile rio argentato ma in presenza di piogge intense si trasforma in uno dei corsi d’acqua più impetuosi d’Europa.
Val Blenio: interessante non solo per la natura, ma anche per l’offerta culturale è ricca di chiese e musei. Come il museo etnologico a Blenio, quello del cioccolato a Dangio, e quello di minerali e fossili a Semione. È anche chiamata la Valle del Sole perché non conosce il freddo, nemmeno d’inverno quando registra comunque la temperatura massima della zona.
Gastronomia di montagna

La gastronomia ticinese ha un carattere tutto suo ed è molto diverso dal resto della Svizzera. Attinge dalle radici contadine e ai sapori di montagna, con una semplicità rustica che offre ottimi prodotti. Il modo migliore per conoscerla è al tavolo di un grotto: la tipica taverna popolare facile da trovare in ogni valle e cittadina. In questi locali semplici e tradizionali vengono serviti i piatti della cucina locale: polenta, carne brasata, formaggi e funghi. Il vino protagonista è sicuramente il Merlot: più leggero e fruttato nel Ticino del nord, più corposo a sud. Ma non deludono nemmeno il Pinot Noir e il Gamaret.
Se però amate la cucina raffinata non avrete che l’imbarazzo della scelta: la Svizzera nel 2017 è stata incoronata come il Paese con il maggior numero di ristoranti stellati Michelin.
Farina bona: presidio Slow Food
Se c’è un prodotto tra tutti quelli ticinesi che merita di essere menzionato, è la farina bona. Tipica della Valle Onsemone, una delle più piccole e impervie del Canton Ticino, è ricavata macinando finemente i chicchi di granturco tostati. Il cambiamento delle abitudini alimentari nel secondo dopoguerra ne fece diminuire progressivamente l’importanza fino al completo abbandono della sua produzione alla fine degli anni Sessanta. Grazie al lavoro di ricerca costante condotto da Slow Food, la farina bona è oggi un prodotto reperibile e utile alla preparazione di gelati, creme spalmabili, birra e biscotti: essendo di fatto una farina già cotta, può essere impiegata senza bisogno di alcuna ulteriore lavorazione.
Info: Turismo Svizzera
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