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Piccoli gruppi, piccoli passi, grande arte

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Piccoli gruppi, piccoli passi, grande arte

Barbara Probst, Galleria Monica De Cardenas

di Daniela Bozzani

The Maptique, che dall’anno scorso progetta brevi esperienze di lusso alla scoperta delle gemme nazionali più nascoste, ha creato un nuovo progetto più cittadino. Un walking tour tra le gallerie d’arte che hanno plasmato la scena milanese, accompagnati da Laura Brignoli, art advisor e curatrice di mostre. Una piacevole passeggiata tra le meraviglie dell’arte da scoprire al di fuori dei soliti musei.

Barbara Probst, Galleria Monica de Cardenas
Barbara Probst, Galleria Monica de Cardenas

GALLERIA D’ARTE MONICA DE CARDENAS

Si comincia con la Galleria Monica De Cardenas, nascosta all’interno di un palazzo d’epoca di Via Viganò 4 tra i grattacieli ultramoderni di Piazza Gae Aulenti. Particolarmente legata al mondo della fotografia espone al momento le opere di  Barbara Probst, una affermata fotografa che lavora tra Monaco e New York. Dedicate al mondo della moda le immagini creano un senso di spiazzamento iniziale. Se ne percepisce la connessione senza comprenderne immediatamente il motivo. L’artista lavora per multipli, con lo stesso soggetto ripreso da diversi punti di vista, per rivelare, come in un gioco di sliding doors, la relatività di ogni singola prospettiva. La Project Room presenta un nuovo ciclo di collage di Francesca Gabbiani. Opere minuziose che ritraggono figure femminili che surfano tra le onde dell’oceano. Un processo complesso e delicato di stratificazioni di carte, colorate con diverse tecniche dall’artista stessa, che creano una prospettica pittorica e tridimensionale.

Judith Hopf, Galleria Kaufmann Repetto

GALLERIA D’ARTE KAUFMANN REPETTO

Poco lontano, in Via di Porta Tenaglia al 7, si trova la, Galleria Kaufmann Repetto da sempre focalizzata su arte al femminile, su questioni di natura politica e sociale e su pratiche di attivismo cooptate all’interno della produzione artistica. Ha esposto artisti quali Latifa Echakhch, Pae White, Adrian Paci e Bruno Munari. L’artista del momento è Judith Hopf che, con le sue nuove opere invita a mettere in dubbio il carattere eccezionale dell’essere umano e le categorie su cui si fonda. L’enorme stelo d’erba suggerisce una vitalità insubordinata e risoluta che surclassa l’indifesa dipendenza tecnologica degli indolenti e goffi “utenti telefonici”, figure umane dai contorni friabili e i lineamenti appena abbozzati, in difficoltà per l’apparente mancanza di connessione.

Aaron Garber-Yucaipa, Galleria massimo De Carlo

GALLERIA D’ARTE MIMMO SCOGNAMIGLIO

Con una breve passeggiata si arriva in Via Goito 7 da Mimmo Scognamiglio, sulla scena artistica dal 1995. La sua linea espositiva svincolata da tendenze, gli ha permesso di concentrare l’attenzione sia su artisti giovani, portatori di nuovi linguaggi, sia su artisti dalle esperienze estetiche consolidate e di grande spessore internazionale. Nel 2007 apre la sua prima sede milanese in Via Ventura per poi trasferirsi in pieno centro. Molto suggestiva è la attuale collettiva Shamanism: dodici giovani autori da tutto il mondo, accomunati dalla ricerca di una dimensione artistica attraverso la pratica ritualistica. Elementi di mitologia, alchimia, animismo, folklore e ritualità si dipanano tra opere molto diverse che spaziano dalla pittura alla scultura alla fotografia e al video. Opere che fanno riferimento al rapporto tra sfera umana e spirituale attraverso la natura, le cui origini risalgono direttamente alle culture indigene di tutto il mondo.

Aaron Garber-Yucaipa, Galleria Massimo De Carlo

GALLERIA D’ARTE MASSIMO DE CARLO

In Piazza Belgioioso 2, varcato il portone dello stupendo palazzo settecentesco, ci si lascia affascinare dalle sale affrescate della galleria Massimo De Carlo. In più di trenta anni, il pioniere e gigante del panorama artistico milanese ha presentato opere di grandi maestri come Alighiero Boetti, Maurizio Cattelan, Yan Pei-Ming e Paola Pivi. È arrivata purtroppo agli ultimi giorni di esposizione la mostra di Aaron Garber-Yucaipa, giovane artista americano che vive e lavora a Los Angeles. Le grandi tele astratte lavorate con barre di pigmenti a olio preparate dall’artista stesso sono intrinsecamente connesse al corpo e ai movimenti che l’artista effettua dipingendo. Lo studio di questi movimenti diventa performance nei video lasciati correre all’infinito.

Per informazioni sui prossimi tour che non sono ancora stati programmati contattare hello@themaptique.com o Laura Brignoli lb.contemporaryartadvisory@gmail.com

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