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Il Parco Geologico Yehliu a Taiwan è un fragile miracolo

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Il Parco Geologico Yehliu a Taiwan è un fragile miracolo

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di Francesca Spanò | @francynefertiti

Dei tumuli a forma di fungo che rappresentano uno dei tesori più famosi del Paese. Accade a Taiwan, dove la natura ha creato una sorta di Disneyland tutto naturale, all’interno del Parco Geologico Yehliu. L’area si trova appena fuori da Taipei, a circa un’ora di strada, su una piccola penisola nella costa settentrionale locale. Appena arrivati, sembra quasi di essere in un altro pianeta, grazie alla presenza di curiose formazioni geologiche che prendono anche la forma di nidi d’ape. Nonostante il loro aspetto resistente, sono in realtà molto fragili e rischiano di rovinarsi irreparabilmente in futuro, senza i dovuti accorgimenti.

Curiosità e dettagli

Le rocce sedimentarie sono una presenza costante nella regione costiera della penisola Yehliu, ma il più grande capolavoro lo ha realizzato il tempo. Gli agenti atmosferici e l’erosione, così come i resti di crostacei e sabbia hanno dato vista a forme bizzarre. I visitatori più fantasiosi, hanno visto di volta in volta oggetti che ricordano sandali giganti, tavole da surf e così via dicendo. Ma sono quelle che riprendono degli enormi funghi ad aver fatto il giro del mondo grazie alla loro fama. E poi ci sono le rocce hoodoo che si trovano anche fuori dai confini nazionali, in particolare nel Nord America Badlands e nel Colorado. E il dato curioso è che crescono e possono allungarsi anche per centinaia di piedi in altezza.

Di solito sono composti da morbida pietra sedimentaria circondata da una roccia più dura. Da queste parti la composizione è leggermente differente e allo studio attuale degli studiosi. La roccia, in pratica, dovrebbe essere tutta uguale e l’aspetto esteriore è leggermente più rossastro. Probabilmente lo strato più esterno è stato modificato dall’acqua di mare evaporata più volte nel corso dei secoli. Il paesaggio è diventato più noto, dopo che il  fotografo taiwanese Huang Tse-Hsiu ha pubblicato la sua serie “Yehliu – Forsaken Paradiso” nel 1962. Da allora i turisti, prima cinesi e poi provenienti da tutto il mondo, non si sono più lasciati scappare l’occasione di vedere tale meraviglia. La presenza di troppe persone però ha velocizzato il processo di erosione delle rocce, tanto che da tempo si sta lavorando alla riproduzione di diverse repliche perfettamente uguali all’originale.

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