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Marc Chagall. Una storia di due mondi.

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Marc Chagall. Una storia di due mondi.

di Daniela Bozzani | bozzanid@gmail.com

Nato quasi 140 anni fa, Marc Chagall (1887-1985) è oggi uno degli artisti moderni più popolari e amati; la sua opera continua a riscuotere interesse in tutto il mondo. La sua biografia si intreccia con gli eventi cruciali dell’Europa del Novecento: dall’urbanizzazione e dalla secolarizzazione alla Rivoluzione Russa, dalle due guerre mondiali alla migrazione coatta di milioni di persone. I suoi capolavori sono riconosciuti da un pubblico estremamente eterogeneo perché entrati ormai nella memoria collettiva mondiale.

Installazione multimediale ©Carlotta Coppo

Apre al MUDEC la mostra su Marc Chagall.

 Prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura e curata dall’Israel Museum di Gerusalemme, la mostra affronta l’opera di Marc Chagall da un punto di vista nuovo, collocandola nel contesto del suo retroterra culturale. Il centinaio di opere, donate in gran parte da famiglia e amici dell’artista all’Israel Museum, ripercorrono alcuni dei temi fondamentali della vita e della produzione di Chagall. Dalle radici nella nativa Vitebsk (oggi Bielorussia), descritta con amore e nostalgia nella serie Ma vie, all’incontro con l’amata moglie Bella Rosenfeld.

Allestimento ©Carlotta Coppo

L’opera di Chagall tra arte e letteratura e tra linguaggio e contenuto

Il progetto espositivo è incentrato in particolare sui lavori grafici di Chagall e sulla sua attività di illustratore. Nel 1923 l’editore francese Ambroise Vollard commissionò all’artista una serie di acqueforti dedicate a Le anime morte di Gogol’. Successivamente gli venne richiesto di illustrare anche le Favole di La Fontaine e La Bibbia. Le opere sono messe in relazione con il contesto culturale da cui nacquero: la lingua, gli usi religiosi e le convenzioni sociali della comunità ebraica yiddish, così come i colori e le forme che Chagall assimilò da bambino. Opere che riflettono l’identità poliedrica dell’artista, che è al tempo stesso il bambino ebreo di Vitebsk; il marito che correda di immagini i libri dell’amata moglie; l’artista che illustra la Bibbia e l’originale pittore moderno che, attraverso l’uso dell’iconografia cristiana, piange la sorte toccata nel suo secolo al popolo ebraico.

Il mondo del simbolismo ebraico

Marc Chagall fu un artista intensamente umano. Le scene e le esperienze della sua prima giovinezza a Vitebsk, città dalle molte sinagoghe e in cui si parlava yiddish pur se all’interno dell’Impero Russo, formarono la base del suo mondo simbolico. Basandosi sulla tradizione ebraica, l’yiddish, preservava e rafforzava il senso di identità e la cultura della comunità. Molte delle scene e delle immagini create da Chagall sono spesso legate alla tradizionale osservanza della religione ebraica e ad espressioni yiddish; gli oggetti rituali legati alle cerimonie religiose della sua comunità li ritroviamo nei preziosi oggetti antichi provenienti dalle collezioni dell’Israel Museum di Gerusalemme.

L’amore per la moglie Bella

Molte delle opere di Chagall sul tema dell’amore eterno sono ritratti della moglie. Bella, anche lei di Vitebsk, dedicò un ciclo di memorie in lingua yiddish, alla sua vita nella piccola comunità ebraica e all’incontro con Chagall. Come i dipinti del marito, anche i suoi lavori sono pervasi dalla nostalgia per la terra natale. I libri, Burning Lights e First Encounter, illustrati dal marito, vennero purtroppo pubblicati solo dopo la sua morte. La mostra comprende i disegni originali, donati all’Israel Museum dalla figlia Ida.

Installazione multimediale ©Carlotta Coppo

Il riflesso della Bibbia nella vita e nell’arte

Chagall, da sempre affascinato dalla Bibbia che considerava la più grande fonte di poesia di tutti i tempi, nel 1931 fece un viaggio in Palestina, Siria ed Egitto per lavorare alle tavole con cui avrebbe dovuto illustrare le storie del sacro testo. Lavorò spesso all’aperto, colpito dal paesaggio e dagli abitanti ma, soprattutto, dalla luce e dal cielo nuovi e schiaccianti. Una luce, così intensa e brillante da svolgere un ruolo decisivo in ogni rappresentazione degli incontri tra l’uomo e Dio raccontati nell’Antico Testamento. Il lavoro, interrotto dalla morte dell’editore Vollard e dallo scoppio della Seconda guerra mondiale, venne ultimato e stampato nel 1956. L’artista entusiasta volle colorare a mano una edizione limitata di cento copie.

La nuova patria, la Francia

Il ricco cromatismo che si suole associare ai dipinti e alle stampe di Chagall emerse solo nel momento in cui egli lasciò la Russia per la Francia. Stabilitosi a Parigi, Chagall abbracciò la sua nuova, colorita patria assimilando tutte le risorse culturali che essa gli offriva. Il paesaggio e la cultura francesi divennero parte della sua nuova vita, e Chagall li incorporò nei dipinti e nelle illustrazioni di scene bibliche e di classici della letteratura, come le Favole di La Fontaine. Durante la sua lunga e fertile carriera a Parigi e a Saint-Paul de Vence in Provenza, Chagall continuò a evocare i ricordi della sua casa natale e l’atmosfera della sua infanzia. Allo stesso tempo, divenne il “cittadino del mondo” per eccellenza; le sue magistrali stampe per Le anime morte di Gogol’, anch’esse incluse nella mostra, rivelano la sua nuova identità di artista ebreo – matura e complessa – nel momento in cui, residente in Francia, illustra un classico romanzo russo del XIX secolo.

Allestimento ©Carlotta Coppo

Dal bianco e nero al colore

Nel corso della sua straordinaria carriera, Chagall ha prodotto numerose opere grafiche – disegni, incisioni, litografie – dimostrando di essere un maestro della linea e della superficie oltre che un eccellente colorista. Probabilmente rimane ineguagliato nell’abilità di tradurre il colore in un mezzo esclusivamente bianco e nero, mantenendo le gradazioni dei toni. Nelle illustrazioni per i libri – dall’autobiografia alla Bibbia – rimane fedele al testo accompagnandolo con immagini che di solito non si limitano a illustrare particolari episodi. La joie de vivre degli anni della sua formazione trova espressione nell’arte di Chagall in colori vivaci e in immagini ricche ed evocative, ora malinconiche ora gioiose: temi archetipici di tutto il suo lavoro, immediatamente riconoscibili da spettatori appartenenti alle più diverse culture. Al tempo stesso hanno significati più profondi, decifrabili solo per mezzo di un’analisi antropologica.

Allestimento @Carlotta Coppo

Alcune sale ospitano anche installazioni multimediali, ideate e curate da Kaos produzioni con la collaborazione di Jacopo Veneziani, per accompagnare il visitatore in un viaggio affascinante alla riscoperta dell’artista. L’esaustivo e bellissimo catalogo della mostra, edito da 24 ORE Cultura, è disponibile in libreria e online.

@Carlotta Coppo

INFO UTILI

Dove: MUDEC Via Tortona 56, Milano

Quando: 16/03 – 31/07/2022

Orari: Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 ‐ 19.30 | Gio, Sab 9.30‐22.30

Biglietti: Intero € 14, Ridotto € 12

INFOLINE: tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00)  

 

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