Cerca
Close this search box.
Fortezza di Namhansanseong: scenografia naturale

DatA

Fortezza di Namhansanseong: scenografia naturale

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Situata a soli venticinque chilometri da [b]Seul[/b], la [b]fortezza di Namhansanseong[/b] si erge maestosa sulle pendici del monte Han meridionale. Era la città che accoglieva in caso d’emergenza gli appartenenti alla dinastia Joson, che regnò fino al 1910, e veniva protetta da monaci-guerrieri.

[b]STORIA DELLA FORTEZZA[/b]

Il termine coreano Namhansanseong significa “La Fortezza del Monte Han meridionale” e la struttura ha una storia antica, che affonda le proprie origini nel VII secolo. Fu costruita per proteggere i regnanti durante gli anni più burrascosi della dinastia, che ha mantenuto il governo in Asia orientale più a lungo di ogni altra. Le mura perimetrali hanno un’altezza che varia tra i 3 e i 7,5 metri, con una lunghezza che raggiunge i nove chilometri. Al suo interno, che include anche alcuni templi, potevano essere ospitate fino a 4000 persone. Oggi sono visibili le quattro porte di accesso al complesso, quattro templi, cinque bastioni oltre a giardini e passeggiate panoramiche create per la gioia dei turisti in visita. In sintesi, la fortezza rappresenta i concetti di ingegneria militare difensiva tipica cinese e giapponese del Seicento.

[b]UN ASSEDIO LUNGO 47 GIORNI[/b]

Il complesso fu di fondamentale importanza durante le invasioni da parte dei Manciù nel 1636: il sovrano Injo si rifugiò proprio a Namhansanseong. Qui, protetto dalle alte mura, da 14mila soldati e da poche migliaia di monaci-guerrieri riuscì a resistere quarantasette giorni all’assedio dei 130000 Manciù, fino al termine delle scorte di cibo. La città-fortezza non subì grandi danni e nel corso del XVII secolo fu ingrandita dal sovrano Sukjong, e poi ancora durante il XVIII secolo dai re Yeongjo e Jeongjo.

[b]LA RINASCITA[/b]

Con il passare del tempo, Namhansanseong venne lentamente abbandonata e dopo che la lasciarono anche i monaci, nel 1894, alcune parti furono distrutte dall’esercito giapponese.
La sua rinascita avvenne nel 1954, quando il complesso fortificato divenne parco nazionale e fu sottoposto a un restauro. Dei [url”templi”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=76553&typeb=0&Cucina-coreana-del-tempio-cibo-per-corpo-e-anima[/url] che ospitava quando fu terminato, oggi è rimasto solo quello di Changgyeongsa. Sono stati poi costruiti altri luoghi di culto in tempi più recenti. Il parco di Namhansanseong è una destinazione molto amata dagli amanti del trekking, che in Corea sono molto numerosi. CI sono molti tracciati da percorrere e in ogni stagione c’è un motivo per visitarlo: in primavera fioriscono le acacie, in estate il verde della foresta ricopre l’intera montagna, mentre in autunno il rosso delle foglie dipinge il panorama con calde tonalità.

Dal 2014 la Fortezza di Namhansanseong è iscritta alla lista del [url”Patrimonio UNESCO”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=79555&typeb=0&Patrimonio-unesco-la-sauna-estone-iscritta-alla-lista[/url] come pregevole e autentico esempio di fortificazione.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

POTREBBE INTERESSARTI

Articoli
Correlati