Cerca
Close this search box.

Barryland: viaggio nel Vallese sulle orme del San Bernardo

Date

Barryland: viaggio nel Vallese sulle orme del San Bernardo

di Silvana Benedetti

Il San Bernardo è un cane davvero imponente, per altezza e peso. L’immagine iconografica che meglio lo rappresenta, è quella di un simpatico colosso dagli occhi dolci, con appeso al collo un barilotto di grappa per soccorrere gli incauti alpinisti che si perdono nelle montagne. 

Il San Bernardo e il red carpet 

Ma è anche una star! Perché questo gigante buono rientra certamente tra le razze canine che potrebbero passeggiare sul red carpet per le tante presenze al cinema e in tv. Tra quelle più conosciute ricordiamo: “Buck” de “Il richiamo della foresta“, girato negli anni ’30, il “Birillo” del primo “Amici miei“ del ’75; ma,   sicuramente la più nota interpretazione fu quella del distruttivo “Beethoven” degli anni ’90. 

C’è però un esemplare che realmente è passato alla storia. Si tratta di Barry I (1800-1814) divenuto famoso per aver salvato 40 persone da una valanga. Alla sua morte, venne imbalsamato e conservato presso il Museo di Storia Naturale di Berna.

Ma quali sono le origini del cane nazionale svizzero?  

Gli avi del cane San Bernardo (o bovaro svizzero) sono probabilmente i mastini dati in gestione ai soldati nell’antica Roma per presidiare i punti strategici delle varie vie di comunicazione. Solo molti secoli dopo (nel ‘600) nasce la diffusione del cane San Bernardo che conosciamo noi oggi: infatti questo cagnone veniva offerto in dono dai nobili del Vallese ai religiosi dell’Ospizio situato sul Colle di San Bernardo (così spiegata l’origine del nome). La sua morfologia permetteva di trasportare viveri e affrontare l’asprezza delle montagne innevate per soccorrere viaggiatori dispersi o travolti da valanghe.

Andiamo a conoscere il San Bernardo da vicino

Per conoscere da vicino il San Bernardo e passare una giornata in sua compagnia, occorre prima fare tappa a Martigny, nel cantone del Vallese, in Svizzera, dove ha sede la Fondazione Barry. Nel 2005 la Fondazione Barry ha rilevato l’allevamento di questi cani, su richiesta dei canonici, che se ne erano occupati fino a quel momento. Riconosciuta come fondazione di pubblica utilità, cura un museo, il Barryland, che presenta l’epopea di questo animale e permette di scoprire la storia di un cane diventato uno dei simboli della Svizzera. Il vivace museo è stato creato nel 2006 da Bernard e Caroline de Watteville, ed è allestito nell’antico arsenale accanto all’anfiteatro romano. Al piano terra si trovano il canile con i box e la zona per la cura dei cani. Questi spazi sono collegati a un recinto esterno in cui i cani San Bernardo possono scorrazzare liberamente per la gioia degli occhi dei visitatori. Tutti, grandi e piccoli, possono così accarezzarli e osservarli mentre si scatenano nel parco. 

L’Ospizio sul Colle del Gran San Bernardo

Terminata la visita al Barryland, si percorre una strada spettacolare che conduce a 2472 metri di altitudine, al Colle del Gran San Bernardo, circondato da maestose cime alpine. Qui si trova l’Ospizio dove  Napoleone e il suo esercito si riposarono dalle fatiche della guerra. L’Ospizio del Gran San Bernardo è un edificio imponente, fondato nell’XI secolo da Bernardo di Mentone, per offrire un rifugio sicuro ai viaggiatori e ai pellegrini, spesso alla mercé dei briganti e delle loro  scorribande. Già a metà del 17° secolo i canonici si attorniarono di grandi bovari svizzeri, destinati alla guardia e alla difesa.

Una passeggiata tra i sentieri con i San Bernardo

Anche sul Colle San Bernardo, dove d’estate alcuni esemplari più adulti risalgono da Martigny, è possibile assistere ai loro giochi di abilità e di intelligenza, alla toilettatura e al momento del pasto. I cani San Bernardo apprezzano molto le passeggiate nella natura in compagnia degli umani. Per questo, in ogni  stagione, è possibile prenotare ed effettuare con gli adorabili molossi camminate ed escursioni lungo i sentieri della montagna. 

Il San Bernardo e il suo ruolo sociale  

Ma non dobbiamo trascurare l’importante ruolo che svolgono questi cani anche in ambito sociale. Una delle attività con gli animali è, ad esempio, fare visita a case di cura e di riposo per portare gioia nella vita quotidiana dei residenti. Oppure offrire un supporto mirato nei programmi di sostegno per i pazienti affetti da demenza. Non ultimo, interventi anche nelle prigioni svizzere, per aiutare i detenuti a reinserirsi nella vita sociale. 

Info: www.valais.ch

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA 

Articoli
Correlati

POTREBBE INTERESSARTI