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Intervista a Francesca di Pietro di Viaggiare Da Soli: tra yoga, viaggi e psicologia

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Intervista a Francesca di Pietro di Viaggiare Da Soli: tra yoga, viaggi e psicologia

di Melania Bresciani

Francesca di Pietro è Travel Psychologist and Coach, esperta di psicologia turistica, insegnante di yoga e fondatrice del blog “Viaggiare da Soli”. Oggi ci immergeremo nel suo mondo fatto di yoga, psicologia, natura e ovviamente di tanti, tantissimi viaggi. Francesca ci spiegherà che cosa fa di preciso un Travel Coach, di cosa accomuna il mondo della psicologia a quello dei viaggi, e che cosa spinge una persona a partire da sola. 

Ciao Francesca, ci racconti che cosa ti ha spinto, la prima volta, a viaggiare da sola? E secondo te quali miglioramenti si possono trarre da quest’esperienza? 

Ciao a tutti, la prima volta era nel 2008 vivevo un periodo personale molto complicato, uno di quelli in cui ti senti un criceto e non riesci a prendere una decisione nella tua vita, ogni opzione ti porta a qualcosa di negativo e ti senti paralizzata. Al tempo condividevo la casa con una ragazza americana che lavorava a Roma come guida e lei viaggiava 6 mesi e 6 mesi lavorava, una sera le raccontai il mio disagio e lei mi disse “devi partire da sola, così ti chiarisci le idee lontano da tutto”, e così è stato. I miglioramenti che si possono trarre dipendono dalla situazione di partenza e da quello che tu stai cercando, sicuramente il viaggio in solitaria riporta il focus su di te, ti permette di ascoltarti, di mettere in pausa tante cose e di vederle da un nuovo punto di vista. In più è sicuramente un modo per migliorare la propria autostima e l’idea che si ha di sé stessi.

Che cosa fa di preciso un Travel Coach, e come mai trovi che il mondo della psicologia e del turismo si fondano così bene insieme?

Il travel coach, è un coach che invece di avere a disposizione i comuni scenari della quotidianità lavora mentre la persona viaggia. Il viaggio è un’esperienza molto più intensa dove il processo di apprendimento e di cambiamento arriva con più forza ed in tempi minori. La psicologia è in ogni ambito della vita dell’individuo, la psicologia turistica generalmente si occupa, degli aspetti legati al “marketing” di come il soggetto acquista o sceglie il viaggio. Io ho voluto ribaltare il punto di vista, Il viaggiatore non è un soggetto dal quale prendere qualcosa, ma al quale dare, e io lo aiuto ad avere un punto di vista differente su se stesso nel mondo e degli strumenti nuovi.

Secondo te, la sindrome di wanderlust (ovvero quel forte desiderio di viaggiare, di scoprire il mondo e di non stare mai fermi in un solo posto) fa parte dei nostri “geni” o può arrivare all’improvviso?

Ad essere sincera per me la sindrome di wanderlust è più “un’invenzione ” da Instagram, è il tatuaggio del nostro decennio direi. L’essere umano è stato per la maggior parte della sua esistenza nomade, abbiamo questo modo di vedere il mondo scritto da milioni di anni nel nostro dna, sappiamo come si fa e il perché, certo in molti casi l’essere stanziale ci ha reso la vita più comoda. io direi che molti di noi hanno il senso di irrequietezza di cui parlava Chatwin, un forte desiderio di andare non importa dove, credo che lo si possa scoprire in diversi periodi della propria vita e a seconda delle circostanze. Facciamo molta difficoltà ad inquadrare il fatto che una cosa che ci piace non sia per sempre, ci sentiamo di tradire noi stessi, ma non è così, le personalità sono complesse. Molti di noi in alcuni momenti della vita hanno voglia di andare, di partire di esplorare ed in altri momenti di restare, bisogna solo sapersi ascoltare.

Sei anche insegnante di Hatha Yoga, cosa ti ha portato ad avvicinarti a questa pratica e alla meditazione? Come pensi che possa influire sul benessere della persona?

Sono sempre stata una persona molto pragmatica, non amavo la “new age” anche se onestamente non la conoscevo molto, nel 2013 ho preso il brevetto per fare immersioni e mi sono resa conto che non sapevo respirare, il respiro è molto connesso con le emozioni anche se non ci facciamo spesso caso, molti di noi vanno in apnea continua o iperventolano senza rendersene conto, andando sott’acqua l’ho capito pesantemente. Ho iniziato a fare yoga per imparare a respirare sott’acqua e piano piano mi è piaciuto moltissimo, mi sentivo molto meglio, ero più serena, più rilassata, dormivo meglio e così è diventato parte della mia vita, come la meditazione. Credo che se tutti si regalassero un ora della giornata per fare yoga e meditazione la loro qualità della vita migliorerebbe tantissimo, è per questo che ne parlo sui miei canali e organizzo retreat per ispirare anche in questo altre persone.

Ci racconti un po’ dei retreat meravigliosi che organizzi tra yoga,  trekking e itinerari insoliti?


Per lo stile di vita che ho non posso insegnare in uno studio, non posso garantire presenza costante così ho scelto di unire le mie passioni e organizzare eventi in giro per il mondo in cui faccio vivere diversamente un luogo. Amo portare le persone a conoscere luoghi meno noti o a fare esperienze insolite, spesso trekking o altri sport avventurosi e inserisco lo yoga come costante, così come dovrebbe essere nella vita. Una base intorno al quale costruire il tutto.  Non voglio offrire il solito retreat di yoga dove si sta fermi in hotel, si fa solo yoga e meditazione. Io voglio che la natura ne faccia parte perché è importante. I prossimi retreat saranno in Costiera Amalfitana e all’Isola del Giglio, con percorsi non molto comuni anche se le destinazioni sono conosciute.

Se dovessi scegliere un motto, o una frase, che ti rappresenta al meglio, quale sceglieresti in questo momento?

Io non ho tatuaggi, ma il mio “motto” l’ho fatto incidere su un anello dice “la vida da vueltas”, ossia la vita fa dei grandi giri, è una frase che mi accompagna da quando ho 18 anni, il significato che le do io è che non ci dobbiamo troppo preoccupare delle decisioni a breve termine, ma dare fiducia al cammino perché quello che deve ritornare ritorna e quello che non va bene lo lasceremo sulla strada. 

Per conoscere meglio Francesca, il suo lavoro e i suoi viaggi, seguila sul suo blog Viaggiare da Soli, su Instagram e su Facebook.

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