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In bici lungo il fiume Marecchia: itinerario dell’anima

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In bici lungo il fiume Marecchia: itinerario dell’anima

di Raffaele Alessi

Siamo tanti, qui con le nostre bici colorate sotto l’enorme Ruota Panoramica del porto di Rimini. Quasi a immaginare, prima che pedalare tra le rocche dei Malatesta e la Romagna di Fellini. La darsena di Rimini è elegante con pavimentazione in legno e vegetazione arborea mediterranea che sembra spontanea. 

È la finzione della scena che incanta e che rende anche noi ciclisti attori in una domenica di sole, con il mare a due passi e il Grand Hotel alle nostre spalle.

Dopo il ponte di Tiberio ancora in pietre romane e i murales del borgo San Giuliano che ritraggono i personaggi di Fellini, le nostre bici affiancano la suggestiva piazza sull’Acqua e puntano verso la collina di Covignano. Dal suo belvedere si può ammirare il bellissimo panorama della riviera di Romagna e il colle è ricco di boschi e di sorgenti, come quelle che tuttora alimentano la fonte Galvanina.

San Marino e San Leo: zattere sul mare di argilla

Non c’è il tempo per le cure termali, già si intravedono le tre torri di San Marino e la mole massiccia del monte Titano. Entriamo in un altro Stato, tra i più piccoli d’Europa, costruito su una zattera calcarea che sembra scivolare sui terreni argillosi verso il mare. Come la rupe di San Leo, che si alza isolata e poetica, quasi una rocca attardata nel cammino verso il mare.

ll panorama che si gode da  quassù è uno dei più belli e la vista spazia sui monti circostanti e lungo la vallata del Marecchia. Ci sono angoli di questa valle nascosti, che sono rimasti uguali nel tempo. Nella strada che scende verso Pietracuta ci sono i profumi di frutti dimenticati, che Tonino Guerra ha voluto conservare nel suo orto di Pennabilli. 

Forse sulle colline la gente rimane più sola e non c’è neanche un giornale e una festa tutti i giorni come nella riviera. Ma ci sono gesti e parole che bastano a stare bene, con le piccole cose intorno che contano ognuna. Ora che passiamo, ci sorridono un po’ increduli che possa piacere la fatica e un po’ beati di poter stare solo seduti a guardare.     

Il mio Fiume

Io non so come l’acqua comincia e dove decide di andare, quando fa il primo salto sul monte.

Però non dimentico l’argilla grigia sulle mie dita, i ciottoli tondi e i legni come barche, che partono come su un piccolo mare.

Viaggio con loro fin che posso, che l’estate si asciuga e rimangono fessure profonde sul fango. 

Non è mai stata colpa del fiume, neanche quando la terra frana.

La sua argilla ha milioni di anni e poggia su fondali di oceano.

È la coda di un drago minerale, che dorme, sotto i cerri del monte.    

Ma ora, con artigli di acciaio hanno morso il ventre e raschiato il greto.

E colpito ogni suo sasso, fino a farne grumi di sabbia.

Con la polvere addosso e in bocca, che ti entra in gola  e non si vede più l’aria.

Dicono che deve andare così, più giù, verso il mare e le città.

Come noi, che siamo partiti tutti in una volta ed eravamo sui campi, a raccogliere susine.

Sono rimaste le nostre case e le stalle, neanche un animale. 

A parte i gatti che si rincorrono al sole e qualche lucciola di sera, 

prima che il buio faccia risplendere tutte le stelle nascoste. 

 

Così anche noi scendiamo verso Pietracuta e il mio Marecchia, il fiume che ha le sorgenti sull’Alpe della Luna, come i suoi fratelli Foglia  e Metauro, in un triangolo di terra che abbraccia Toscana, Romagna e Marche.

Qui la terra è incrocio di esperienze, crogiolo di forme, diversa al tatto, un po’ sabbia che frana, un po’ rupe dura di calcare. L’acqua leviga le asperità, qualche volta con il gelo spacca le strada e frana il terreno. 

Il letto del fiume è stato morso dall’industria estrattiva e ora anche gli argini devono fare spazio al nuovo metanodotto. Eppure questa bellezza resiste come la pelle di un contadino; le rughe più profonde, ma la luce intatta negli occhi e la mano robusta, che tiene la presa e sa cosa fare anche se trema.

Quando si pedala in gruppo, è come nell’acqua del fiume. Ogni rivolo si unisce e non si distingue la provenienza e la dimensione.  Tutti condividono l’energia. Quella che aiuta a spingere sui pedali, un po’ con la voglia di arrivare prima, un po’ per la tenacia di non mollare la ruota del compagno. Le nostre bici hanno un suono speciale sulla strada e insieme sembra quasi una musica. Questa armonia di gesti contagia e il paesaggio scorre che lo sentì in faccia, con il sole caldo quando sali e il vento fresco in discesa. C’è il tatto  che ci aiuta a riconoscere le stagioni e l’olfatto a sentire i profumi di questa campagna. Per me aria di casa e di susine.

Energia elettrica e sostenibile

Il ritmo del pedale può consentirmi di allungarmi e lasciare il manubrio. Posso appoggiarmi al compagno e sostenerci a vicenda mentre ci raccontiamo la meraviglia di questi luoghi. Non è banale il mezzo e il nostro viaggio può essere sempre vacanza  e scoperta, se ci muoviamo consapevoli e con gli occhi aperti.  

L’e-bike a pedalata assistita emette un leggero fischio quando inserisci il maggiore livello (sport o turbo) in salita. Su queste strade, che sono quelle di Pantani, forse non dovremmo usarle; sembra quasi di mancare di rispetto verso chi inarca la schiena e spinge con fatica sui pedali. Però sembra davvero una magia salire quassù e poter ancora guardare intorno e parlare. La bici nasce come mezzo di spostamento e i nostri nonni ci andavano a lavorare (e a far l’amore) nei campi. Le bici elettriche hanno quintuplicato le vendite e allargato il pubblico a famiglie e cittadini non sportivi, che ora possono raggiungere i luoghi di lavoro o i parchi di città. La tecnologia ha migliorato la meccanica, la spinta, ma anche la struttura del mezzo si è adattata perfettamente ai percorsi e alle necessità dei nuovi utenti. 

La mobilità dolce funziona, fa vivere meglio, meno gente isolata su macchine a gasolio. Qui la polvere sottile è polvere bianca innocua sull’argine del fiume. Voglia di outdoor, open air, ora di over the air per sistemi integrati e intelligenti, capaci di sfruttare la tecnologia che assicura un’esperienza di guida tutta personalizzata. Le nuove funzioni digitali consentono di registrare i dati personali, le tracce dei percorsi e persino personalizzare le modalità di marcia, monitorando costantemente il livello di carica della batteria. Così la sicurezza può garantire sia la performance sportiva che il puro divertimento nel tempo libero. 

La ruota e i sogni 

Emmanuell e Greg sognavano di vedere sempre più persone pedalare in città e nei parchi. Tutti: bambini e grandi, sportivi e ciccioni. Con spirito felliniano hanno disegnato le loro bici sulle forme molteplici dei baffi. Ogni giorno il nome di una bici per ribadire l’obbligo quotidiano del suo utilizzo.

Samedi è il loro tandem che consente ad una coppia di condividere una scoperta, un viaggio. Come quello di Rico e la Zaira di Petrella Guidi, poche case dall’altra parte del fiume.

Non avevano mai visto il mare e adesso che ormai avevano ottant’anni si sono decisi di fare a piedi quel viaggio di nozze rimandato di anno in anno”. Quando arrivano c’è la nebbia che copre tutto e nemmeno non si accorgono di essere arrivati. Si siedono sulla sabbia e Rico dice alla Zaira “di avere pazienza che da un momento all’altro arriva il mare.

da Il Viaggio di Tonino Guerra

Il viaggio in bicicletta è più veloce di chi cammina, ma consente ancora di sognare  e di vedere le strade intorno con occhi nuovi.

Info utili

La cicloturistica Malatestiana (https://italianbikefestival.net/lamalatestiana/ ):  inserita nella quarta edizione di Italian Bike Festival, ha coinvolto ogni tipologia di ciclista, bikers, gravel e stradisti ed ha attraversato le meraviglie dell’entroterra romagnolo e la vallata del Marecchia. Per maggiori informazioni su La Malatestiana, clicca qui: 

Rimini:  Rimini a 360° è quasi dappertutto una festa. Moltissime le strutture di qualità; cura e attenzione da parte della direzione dell’Augustus (3 stelle) . 

Non perdetevi la piadina alla Casina del Bosco  e fate un ultimo bagno nel suo mare. 

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA 

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