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Juan Von (a dx) e Jacob (a sx), disboscano il terreno di un loro vicino dopo aver raggiunto un accordo commerciale per ricavare travetti da alberi Chiquitani. "Colonia mennonita Taibò, Santa Rosa de la Roca - Chiquitania, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". I mennoniti boliviani si suddividono in tre categorie, determinate dall'uso del trattore. - Old Colony. Utilizzo esclusivo del cavallo. I più radicali, attivano i vari macchinari, lavatrici, segherie, ecc.. Sono la minoranza in Bolivia e il loro unico scopo è proteggere i figli dai vizi, in particolare dall'avidità. - Sommerfelder. Utilizzo esclusivo del trattore con ruota di ferro. Sono la maggior parte, circa 70.000 e al difuori del trattore non utilizzano altri veicoli né cellulari. Nelle loro proprietà è quasi sempre presente un generatore diesel che fornisce fonti elettriche per i vari macchinari. - Kleine Gemeinde. Utilizzo del trattore con ruota di gomma. Hanno accettato la tecnologia: automobili, elettricità, telefoni, PC pur mantenendo la propria religione.©Fabiomassimo Antenozio

VERDE MENNONITA

Foto e testi di Fabiomassimo Antenozio

Arrivati in Bolivia all’inizio degli anni ’50 principalmente da Paraguay, Messico e Canada, i Mennoniti boliviani, oggi sono circa 100.000, in continua crescita demografica. Per mantenere la propria cultura quando emigrano in una nuova nazione richiedono alcuni privilegi in particolare la libertà di religione, scuole private dove si insegna esclusivamente la Bibbia ed esenzione dal servizio militare. Sono conservatori e tradizionalisti. Rifiutano ogni forma di modernità, violenza e pigrizia. Non fumano e non bevono. Vivono senza elettricità, automobili, telefoni, televisori, contraccettivi e altre moderne tecnologie che considerano vizi.

Vista della miniera d'oro a cielo aperto di San Ramon. ©Fabiomassimo Antenozio
Vista della miniera d'oro a cielo aperto di San Ramon. ©Fabiomassimo Antenozio "San Ramon - Chiquitania, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". Questa tipologia di estrattivismo è altamente inquinante per gli acidi utilizzati, in particolare cianuro e mercurio. Inoltre le miniere a cielo aperto utilizzano detonatori per sbriciolare le rocce, di conseguenza le zone circostanti sono luoghi desolati e aridi dove piante e animali muoiono poco a poco. Sullo sfondo campi di soia e terreni disboscati per far spazio all'allevamento estensivo. In entrambe le attività vengono impiegati grandi quantità di prodotti agrochimici. Dall'implemento di monocolture, colture intensive e allevamenti estensivi, si verifica la maggiore produzione di CO2, conseguente contributo del cambiamento climatico. ©Fabiomassimo Antenozio
Famiglia indigena fa il bagno in una pozza per il bestiame. "Carrettera Hardeman - Colonia Pirai - Chiquitania, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". Gli incendi hanno provocato una carenza d'acqua per le popolazioni indigene che hanno difficoltà a reperirla perfino durante la stagione delle piogge. Queste pozze vengono costruite artificialmente quando i proprietari terrieri praticano allevamento estensivo. In queste cavità, non solo confluiscono le acque piovane, aggravando così l'emergenza idrica, ma si depositano tutti i residui degli agrochimici utilizzati nei campi. ©Fabiomassimo Antenozio

Continuano a parlare Plautdietsch (basso tedesco) e pochi uomini parlano correttamente lo spagnolo. Particolarmente difficile è la condizione delle donne, costrette a ruoli subalterni.

Vivono nell’inconsapevolezza della modernità, stritolati da una cultura dagli orizzonti ristretti, da un super-io religioso angosciante e penalizzante, che soffoca la vitalità dell’individuo spesso occultata dai capi religiosi che non permettono lo sviluppo e la conoscenza per proteggerne la cultura.

Bambina mennonita si affaccia dalla porta incuriosita dalla mia presenza. "Colonia mennonita San Miguel Gruenwald, Conception, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". ©Fabiomassimo Antenozio
Bambina mennonita si affaccia dalla porta incuriosita dalla mia presenza. "Colonia mennonita San Miguel Gruenwald, Conception, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". ©Fabiomassimo Antenozio
Carlos (24 anni), appartenente a una comunità indigena locale, è incaricato della fumigazione dei grandi appezzamenti dedicati alla coltivazione della soia. Molti di questi terreni sono di proprietà di imprenditori boliviani. "Carrettera Hardeman, San Julian, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". Il mix di agrochimici utilizzati è vietato in Europa dal 2017. Sono alcuni giorni che Carlos non riesce a mangiare e vomita quando beve acqua. Dopo due anni di lavoro con le irrigatrici ha deciso di licenziarsi. Molti degli agrochimici utilizzati contengono agenti altamente cancerogeni, dannosi per le api, le falde acquifere e per la terra. ©Fabiomassimo Antenozio
Carlos (24 anni), appartenente a una comunità indigena locale, è incaricato della fumigazione dei grandi appezzamenti dedicati alla coltivazione della soia. Molti di questi terreni sono di proprietà di imprenditori boliviani. "Carrettera Hardeman, San Julian, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". Il mix di agrochimici utilizzati è vietato in Europa dal 2017. Sono alcuni giorni che Carlos non riesce a mangiare e vomita quando beve acqua. Dopo due anni di lavoro con le irrigatrici ha deciso di licenziarsi. Molti degli agrochimici utilizzati contengono agenti altamente cancerogeni, dannosi per le api, le falde acquifere e per la terra. ©Fabiomassimo Antenozio
Philip Weibe immerso nel suo campo di soia, impegnato a cercare uno dei principali motivi dell'uso di pesticidi, il verme della soia. “Colonia mennonita Steimbach, San Ignacio de Velasco, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". ©Fabiomassimo Antenozio
Philip Weibe immerso nel suo campo di soia, impegnato a cercare uno dei principali motivi dell'uso di pesticidi, il verme della soia. “Colonia mennonita Steimbach, San Ignacio de Velasco, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". ©Fabiomassimo Antenozio

La loro economia è basata sull’agricoltura, producendo 1/3 delle monocolture di mais, grano e soprattutto soia, prodotti, geneticamente modificati.

I rapporti delle comunità mennonite con il mondo esterno si limitano alla compravendita di beni agricoli e sono tra i principali acquirenti di agrochimici che utilizzano in larga scala, inconsapevoli dei rischi.

Frans (33), Eva (7), la mamma Catarina (28) e la sorellina Anna (4) vanno all'Istituto Oncologico dell'Oriente Boliviano per un controllo dopo la seconda chemio di Eva. "Carrettera Hardeman, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". Arrivati all'ospedale, il 14 Febbraio 2023, Eva e la sua famiglia scopriranno che le piastrine sono molto basse, 22 su 150. Eva farà la sua terza chemio e resterà in ospedale fino al 27 Aprile 2023. La mamma Catarina morirà in ospedale il giorno prima, suppostamente per dengue.©©Fabiomassimo Antenozio
Frans (33), Eva (7), la mamma Catarina (28) e la sorellina Anna (4) vanno all'Istituto Oncologico dell'Oriente Boliviano per un controllo dopo la seconda chemio di Eva. "Carrettera Hardeman, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". Arrivati all'ospedale, il 14 Febbraio 2023, Eva e la sua famiglia scopriranno che le piastrine sono molto basse, 22 su 150. Eva farà la sua terza chemio e resterà in ospedale fino al 27 Aprile 2023. La mamma Catarina morirà in ospedale il giorno prima, suppostamente per dengue.©©Fabiomassimo Antenozio
Isaac Peter, nel 2020 tiene tra le mani una tanica di un erbicida per fumigare i campi. "Colonia mennonita Riva Palacios, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". Nonostante abbia contratto e apparentemente superato un melanoma maligno sulla parte superiore della bocca, Isaac continua ad utilizzare in grossa quantità questi prodotti altamente nocivi per l'ambiente e per l'uomo. L'utilizzo sempre più crescente di agrochimici aumenta la resistenza dei parassiti alle sostanze costringendo gli agricoltori ad incrementarne il loro utilizzo. Inoltre la scarsa conoscenza dello spagnolo non da modo di seguire le linee guida del maneggio di queste sostanze. ©Fabiomassimo Antenozio
Isaac Peter, nel 2020 tiene tra le mani una tanica di un erbicida per fumigare i campi. "Colonia mennonita Riva Palacios, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". Nonostante abbia contratto e apparentemente superato un melanoma maligno sulla parte superiore della bocca, Isaac continua ad utilizzare in grossa quantità questi prodotti altamente nocivi per l'ambiente e per l'uomo. L'utilizzo sempre più crescente di agrochimici aumenta la resistenza dei parassiti alle sostanze costringendo gli agricoltori ad incrementarne il loro utilizzo. Inoltre la scarsa conoscenza dello spagnolo non da modo di seguire le linee guida del maneggio di queste sostanze. ©Fabiomassimo Antenozio
Operaio mennonita lava dei bidoni all'interno del colorificio di una carpenteria. "Colonia mennonita Swift Current, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". In questa carpenteria lavorano 20 operai mennoniti e si costruisce tutto quello che può essere utile in agricoltura. Pezzi di ricambio per i trattori, profilati per le case, silos per raccogliere le produzioni di mais, grano e soia fino ad arrivare a costruire elementi meccanici specifici per l'agricoltura come accessori per trebbiatrici, appendici per fumigare, ecc. ©Fabiomassimo Antenozio
Operaio mennonita lava dei bidoni all'interno del colorificio di una carpenteria. "Colonia mennonita Swift Current, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". In questa carpenteria lavorano 20 operai mennoniti e si costruisce tutto quello che può essere utile in agricoltura. Pezzi di ricambio per i trattori, profilati per le case, silos per raccogliere le produzioni di mais, grano e soia fino ad arrivare a costruire elementi meccanici specifici per l'agricoltura come accessori per trebbiatrici, appendici per fumigare, ecc. ©Fabiomassimo Antenozio
Abram Loewen con il figlio Juan attivano un rudimentale pulitore per sementi attraverso l'uso dei cavalli. "Colonia mennonita San Miguel Gruenwald, Conception, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". San Miguel è l'unica colonia mennonita che ancora lavora a mano con il solo ausilio del cavallo, rifiutando ogni altro tipo di tecnologia. Gli equini sono l'unica forza motrice che, grazie ad ingegnose ruote di legno, attiva i vari macchinari; segherie, lavatrici, torni. L'interesse principale è quello di proteggere i figli dai vizi, per crescerli nel migliore dei modi, come scritto nella Bibbia. Per questo motivo, “le tecnologie” sono limitate e ogni famiglia ha diritto a un massimo di 14 ettari. ©Fabiomassimo Antenozio
Abram Loewen con il figlio Juan attivano un rudimentale pulitore per sementi attraverso l'uso dei cavalli. "Colonia mennonita San Miguel Gruenwald, Conception, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia". San Miguel è l'unica colonia mennonita che ancora lavora a mano con il solo ausilio del cavallo, rifiutando ogni altro tipo di tecnologia. Gli equini sono l'unica forza motrice che, grazie ad ingegnose ruote di legno, attiva i vari macchinari; segherie, lavatrici, torni. L'interesse principale è quello di proteggere i figli dai vizi, per crescerli nel migliore dei modi, come scritto nella Bibbia. Per questo motivo, “le tecnologie” sono limitate e ogni famiglia ha diritto a un massimo di 14 ettari. ©Fabiomassimo Antenozio

Proprio gli effetti di questo ampio consumo di pesticidi, alcuni dei quali vietati in Europa, ma ancora legalmente venduti in Bolivia, possono essere causa di danni al sistema nervoso centrale, al sistema endocrino e agli apparati riproduttivi con effetti anche cancerogeni per l’uomo.

Inoltre, la scarsa cultura generale, che si affida alla volontà di Dio, dove in pochi parlano spagnolo e ancora meno sanno leggerlo, non permette di seguire le linee guida per maneggiare queste sostanze.

Bio

Fabiomassimo Antenozio è un fotografo commerciale di Roma con la passione del reportage. Laureato nel 2008, in Grafica e Progettazione Multimediale con 107/110 presso l’Università di Roma, La Sapienza, Valle Giulia, con una tesi fotografica sull’architettura popolare di Montesacro. Appassionato da sempre nell’indagare i vari aspetti della realtà, abbandona in parte la grafica,
per dedicarsi alla fotografia di reportage.
Nello stesso anno, si iscrive al corso di reportage, presso la scuola CSF Adams di Roma, tenuto
dai docenti Tano D’Amico e Dario De Dominicis.
Nel 2010-11, un lavoro sugli AII Reds di rugby dell’Ex Cinodromo (Acrobax) di Roma, lo porta alla sua prima mostra collettiva attraverso il CSF Adams. Da questo progetto, nascerà anche l’idea di provare a lavorare come fotografo commerciale per autofinanziarsi alcuni progetti fotografici.
Nel 2013 e 2014 i primi viaggi in Bolivia dove cerca di raccontare uno dei “pueblos” riconosciuti
nello Stato Plurinazionale di Evo Morales, gli Afroboliviani, in particolare nelle aree dello Yungas, Potosì e La Paz.
Nel 2020, ha inizio questo doppio progetto dal titolo “Verde mennonita” e “Oriente boliviano“, che si interromperà con l’arrivo della pandemia e riprenderà solo nel 2023.

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