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Waterworld. Un passatempo dei bambini è arrampicarsi e camminare sulle. strutture in legno, da cui potersi tuffare. ©Jacopo della Valle
Waterworld. Un passatempo dei bambini è arrampicarsi e camminare sulle. strutture in legno, da cui potersi tuffare. ©Jacopo della Valle

WATERWORLD

Foto e testi di Jacopo della Valle

Da quasi 10 anni viaggio per il mondo alla ricerca di tutte quelle popolazioni e minoranze etniche poco conosciute, spesso invisibili alla nostra società, che ancora sopravvivono alla globalizzazione cercando di mantenere vive le loro caratteristiche tradizioni ancestrali.

Waterworld. Due bambini sono subito venuti a trovarci, non appena hanno visto degli stranieri sulla palafitta di Salis.©Jacopo della Valle
Waterworld. L'interno della palafitta della famiglia di Salis: il piccolo spazio è condiviso tra genitori, figli e nipoti. ©Jacopo della Valle

Al largo delle coste di Filippine, Malesia e Indonesia vivono i Bajau, popoli indigeni, nomadi e apolidi conosciuti anche come zingari del mare.

Diffidenti, perché abituati a vivere isolati, sono spesso trattati con indifferenza o denunciati perché considerati immigrati illegali sulla terraferma; infatti, non sono riconosciuti da nessuno Stato e non hanno alcun diritto fondamentale.

Waterworld. Rosita aspetta la fine della tempesta alla finestra della sua palafitta. Ha il viso cosparso di Burak, l'impasto tradizionale usato come protezione solare ©Jacopo della Valle
Waterworld. Il villaggio "Star Island", così chiamato per le numerose stelle marine presenti sul fondale.©Jacopo della Valle

In passato si muovevano liberamente nei mari del Sud-est asiatico mentre oggi sono più stanziali, ma ancora vivono strettamente legati al mare in piccole palafitte di legno costruite sull’acqua bassa o in barche chiamate “lepas”, lontani dalla terraferma e la sua società. Hanno una conoscenza dell’Oceano senza eguali e la loro vita trascorre lenta, scandita dai ritmi delle maree.

Waterworld. I bajau hanno una conoscenza senza eguali del mare, da cui dipendono per il loro sostentamento. ©Jacopo della Valle

Esperti apneisti, imparano a nuotare appena nati; la pesca e la raccolta di conchiglie e crostacei rappresentano la fonte principale di sostentamento dei Bajau, che raggiungono la costa solamente per commerciare i loro prodotti o per ripararsi dalle forti tempeste.

Waterworld. I Bajau sono tutti esperti apneisti, hanno una grande resistenza nelle immersioni e sono in grado di arrivare fino a 30 metri di profondità. ©Jacopo della Valle

Salis, un pescatore Bajau, mi ha introdotto nella sua comunità facendomi da interprete e permettendomi di fotografare il loro stile di vita e le loro abitudini.

Mi ha raccontato che ha provato a trasferirsi sulla terraferma per lavorare in città, ma dopo qualche mese, il richiamo nostalgico del mare è stato troppo forte ed è tornato a vivere nella sua palafitta, scappando dalla routine e dalla quotidianità di una vita stanziale.

Waterworld. Salis a pesca con il suo arpione cimentandosi in un tuffo acrobatico. ©Jacopo della Valle

L’inasprimento dei controlli, la graduale diminuzione della fauna marina e le restrizioni ai loro movimenti stanno mettendo a rischio la sopravvivenza dei Bajau, ma trasferirsi sulla terraferma e abbandonare il loro stile di vita non è ancora un’opzione contemplata.

Bio

Jacopo Maria Della Valle è nato a Roma nel 1979 e ha ricevuto la sua prima macchina fotografica, la Fujica ST701 appartenuta a suo padre, all’età di sei anni.
Si appassiona alla fotografia e al reportage fin da piccolo perché la macchina fotografica è sempre stata il mezzo per entrare in contatto con il mondo circostante, assaporarlo, immagazzinarlo e farlo proprio. Si è laureato in Scenografia all’Accademia di Belle Arti con il massimo dei voti e ha lavorato come Digital Artist a Cinecittà, ma è attraverso la fotografia che ha trovato il modo migliore per esprimersi.
Ha viaggiato in Europa, negli Stati Uniti, a Cuba, in Perù, in Africa e in Asia. Affascinato dalle culture tribali, ha sempre cercato di entrare in contatto con le popolazioni locali per conoscerne e sperimentarne usi, costumi e tradizioni caratteristici. Ha intrapreso lunghi viaggi alla scoperta di diverse minoranze etniche che vivono in tribù difficili da raggiungere e che ancora sopravvivono alla globalizzazione. Il suo principale interesse è la conoscenza e la scoperta dell’autenticità di popolazioni diverse che vivono ancora nel rispetto delle loro particolari tradizioni culturali.
Waterworld. I bambini imparano a nuotare e pescare da piccolissimi: Sibica ha pescato due pescetti con cui gioca come se fossero occhialetti. ©Jacopo della Valle

Tra tutti i generi fotografici si è specializzato nei ritratti, dove cattura la storia e l’essenza delle persone che ha di fronte, con tutto il loro bagaglio culturale ed emotivo.
Il suo lavoro non solo rivela diverse realtà antropologiche, ma vuole rendere un grande omaggio a queste culture che ci circondano e ci arricchiscono.
Sostiene l’associazione ORIENT@MENTI ODV che ha come scopo quello di realizzare progetti di solidarietà a supporto dei servizi educativi di base e a beneficio delle persone più svantaggiate in Ladakh.
Le sue foto sono state pubblicate su diverse riviste specializzate nazionali e internazionali e hanno vinto diversi premi e riconoscimenti tra cui l’IPA 2019, 100 BEST PHOTOS of 35AWARDS 2019, ND AWARDS 2019, il MIFA 2020, Tifa 2020, l’ AAP 2020.
Aderisce al progetto “Atlas of Humanity” ed è stato selezionato per l’esposizione Internazionale di “Atlas of Humanity 2019” a Parigi.

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Jacopo della Valle
Waterworld. Sifila è sempre imbronciata e non c'è stato verso di sfilarle un sorriso, che in Bajau si dice "Takium" ©Jacopo della Valle
Waterworld. Kitaya è una dolce bambina di "Star Island" e il suo passatempo preferito è cercare stelle marine. ©Jacopo della Valle
Waterworld. Una donna e suo figlio aspe-ano sulla spiaggia il ritorno del papà dalla pesca.©Jacopo della Valle
Waterworld. Salis, Adi e Dalam si fanno fotografare prima della sessione di pesca pomeridiana. ©Jacopo della Valle

Questa storia è una delle 50 storie finaliste del Travel Tales Award 2023.
Il TTA è un premio internazionale dedicato alla fotografia autoriale di viaggio, che ogni anno seleziona 50 storie  tra cui vengono poi assegnati numerosi premi, pubblicazioni e mostre.

Trovi tutte le informazioni relative sul sito 

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