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Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri

SPORCHI LAVORI

Testo e foto di Jenny Guarnieri

Durante un viaggio in Madagascar, specificatamente nella regione di Menabe, sulla costa occidentale, attraversai diversi villaggi, alcuni sperduti e tranquilli, altri pieni di vita come fossero grandi città.

Passeggiando per le strade sabbiose e colorate di un arancione quasi accecante, vidi in lontananza nubi di fumo nero volgere verso il cielo. Pensai subito ad un incendio. Decisi quindi di raggiungerle per capire cosa stesse succedendo. Arrivai sempre più vicino e quell’odore si faceva più forte, quell’aria sempre più irrespirabile. Ad un tratto girai in un vicolo cieco che mi portò dentro un cortile. Rimasi ferma, sbalordita.

Quelle nubi, nere e maleodoranti, non provenivano altro che da una “fabbrica” che cola il metallo. La struttura era una baracca di legno e mattoni con un tetto ricoperto di pannelli in acciaio da dove, qua e là, spuntava qualche filo elettrico. Dalle finestre si poteva intravedere l’interno. Vi erano cataste di ciotole in acciaio, che sarebbero poi servite per il metallo colato. Si riconoscevano badili e altri utensili necessari per la lavorazione, sacchi di plastica e sporcizia.

Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri

Guardandomi intorno iniziai a rendermi conto che in quel cortile si lavorava seriamente, che le persone presenti e indaffarate erano operai nel pieno del loro lavoro. Capii quindi, che ero capitata in una normalissima giornata lavorativa dentro una normale fabbrica metallurgica. In quel cortile, c’era la vita di tutti i giorni. Non volevo crederci, non poteva esser vero.

Salutai e chiesi se potevo restare ad osservarli e scattare qualche foto mentre manipolavano quegli attrezzi. Pinze arrangiate con due pezzi di ferro e unite da un bullone, probabilmente trovato nel caos di quel cortile. Forni costruiti manualmente con mattoni appoggiati uno sopra l’altro e legati intorno da una spessa corda di ferro, avevano sopra di essi dei grossi bidoni arrugginiti, da dove fuori usciva la fiamma che avrebbe poi colato i pezzi di metallo, tutto intorno, pezzi di legno per alimentare il fuoco.

Dalle fessure dei mattoni si intravedeva persino il rosso del fuoco, sembrava la lava di un vulcano.

Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri

A rendere ancora più incredibile quanto stavo vedendo, fu la presenza di quelle persone. Uomini scalzi, alcuni a dorso nudo, altri indossavano misere ciabatte. Si mimetizzavano nelle nubi di fumo nero. Al primo soffio d’aria, apparì al mio sguardo un bimbo mentre giocava in quel cortile sporco e allo stesso tempo pericoloso, inalava quell’odore terribile, ma si divertiva, rideva. Mi guardò un po’ stranito, come se volesse dirmi: “qua è tutto normale”, poi tornò a giocare. Nessuno indossava guanti, nessuna protezione, niente.

Non riuscivo ad ambientarmi a quell’odore nocivo, a quelle nuvole di fumo tossico che oscuravano il cielo, ma quel luogo, in qualche modo, mi aveva ammaliata.

Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri

Poi mi fermai a pensare al paese nel quale mi trovavo, ai villaggi in cui manca davvero tutto, anche il minimo indispensabile per vivere dignitosamente. Ma allo stesso tempo, un paese ricco di risorse naturali come il petrolio, i minerali e i diamanti, che da sole potrebbero permettere a tutti una vita decorosa.

Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri

BIO

Mi chiamo Jenny Guarnieri e la mia passione è sempre stata quella di viaggiare, ho iniziato fin da piccola con i miei genitori.

Oltre a questa poi, ho iniziato ad appassionarmi di fotografia, circa 25 anni fa. Ho iniziato vincendo qualche concorso fotografico e ad esporre le mie foto in mostre. Nel 2019 ho iniziato a studiare con un fotografo della NG, fotografia di reportage di viaggio, quella che amo e prediligo. Diventare un fotoreporter è uno dei miei sogni più grandi.

Nel 2022 nasce il mio primo libro fotografico, un omaggio al paese in cui vivo e nel quale sono nata, San Secondo Parmense (PR).

Ho cercato un modo per esprimere al meglio quello che avrei voluto comunicare e trasmettere, ma allo stesso tempo mi piace catapultare chi sta guardando le mie foto nella scena e nel luogo in cui mi trovavo al momento dello scatto.

Link

www.jennyguarnieriphoto.it

Fb @Jenny Guarnieri Photo 

IG  jenny_guarnieri_photo

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Jenny Guarnieri. Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri
Jenny Guarnieri. Menabe (Madagascar) ©Jenny Guarnieri

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