ISLANDA, LA RINASCITA DELL'UOMO NELLA NATURA
Testo e foto di Sonia Santagostino©
L’Islanda, così lontana dalla Milano in cui vivo, non solo per distanza ma per spirito. L’Islanda è un senso di dispersione e piacere indistinto davanti a questi paesaggi assoluti. L’Islanda, con i i colori, la quasi assenza di persone, l’atmosfera di mistero che avvolge quest’isola europea sulla carta e primitiva di fatto. L’Islanda: la piacevole sensazione di ritornare alle origini, all’archè di cui parlavano i filosofi greci, alla rinascita dell’uomo nella natura”. Così Sonia Santagostino prova a concentrare le sensazioni ispiratrici del libro fotografico Islanda, La rivincita dell’uomo nella natura, opere protagoniste di diverse mostre internazionali, come a Londra, e anche presso il Trento Film Festival e per un mese intero alla Cascina Nascosta di Milano.
Scatti di autore a firma di una poliedrica artista milanese fondatrice di Onstage Studio, che provano a raccontare uno dei luoghi più ambiti dai turisti di tutto il mondo, come l’Islanda, un posto in cui il tempo sembra essersi fermato, dove è la natura a dettare legge sull’uomo, che qui si adatta alle sue regole inchinandosi alla sua immacolata bellezza primordiale.
Le immagini sono state scattate nel corso di uno dei Viaggi fotografici in cui la stessa artista ha accompagnato gli ospiti in workshop organizzati dal tour operator Slow Tour, specializzato in viaggi outdoor accompagnati anche da una guida professionista esperta in geologia e/o scienze naturali come il fondatore Mauro Scattolin, e chiamati a trasferire ai partecipanti le nozioni base per riuscire a catturare la prorompente, primordiale e purificante sensazione di benessere nascosta nei paesaggi incontaminati dell’isola, tra vulcani, ghiacciai e magnifici esemplari caratteristici della flora e della fauna locale.
A uno dei tour, ha partecipato anche l’artista e pittrice Eugenia Liaci, che ha poi firmato la prefazione del libro fotografico di Sonia Santagostino, raccontandolo così:
L’Archè
Il principio universale che abita l’anima di ogni creazione, il mistero che porta ad osservare il mondo con passione e rinnovato amore, sollecitando il ricercatore come l’artista a sollevare il velo che avvolge lo sguardo, quell’enigma vorrebbe sciogliere l’autrice, per svelare l’essenza del suo viaggio e ricondurre l’uomo contemporaneo ad un ripensamento sul suo modo di vivere oggi, come cittadino della Terra. Attraverso la sua selezione di inquadrature, Sonia Santagostino sembra volerci prendere per mano e condurci attraverso il mondo che ha conosciuto, comunicandoci i suoi stati d’animo e, allo stesso tempo, lo stato essenziale delle cose.
Dentro e fuori si articola lo sguardo
Nel sogno, nel distacco, nel luogo delle idee, nello stare in sé per osservare il mondo si articola lo sguardo dell’autrice, oppure fuori nelle percezioni, nel tatto, nell’intensità del colore, freddo/caldo, luce/ombra, nel suono, negli odori, nella sensazione che gli elementi trasmettono all’anima per farsi crogiolo di emozioni.
Fermo immagine come narrazione
Un complesso di elementi diviene supporto per la registrazione di una storia. Il supporto fotografico, nelle mani della Santagostino, diviene lo strumento atto a restituire all’umano una nuova dimensione, quella delle sue origini, una memoria che va risvegliandosi nella consapevolezza dello sguardo rivolto alla natura.
L’Erranza
All’unisono vola ampio il fulmaro e soffia il vento che sfiora le acque per dare nuova vita, vira in volo un altro davanti alla roccia e si frantuma l’onda sullo scoglio, ogni cosa legata all’altra , come il tessere della luce sullo specchio d’acqua tranquillo e il gioco delle ombre sui petali dei fiori. La solitudine del viandante si consuma come fuoco nella contemplazione della bellezza della Creazione che consola il cuore. Un istante carpito al lavorio degli esseri di natura, l’intuizione di uno stato precedente, l’attesa di qualcosa che ha da venire. Quest’altalena, fra il mettere a fuoco e poi sfuocare completamente la percezione, è una sorta di ginnastica che Sonia Santagostino sembra voler sollecitare in chi osserva la sua opera, perché il fruitore non se ne rimanga lì passivo di fronte a ciò che a lei sta più a cuore, quel dono che sembra farti di un qualcosa che forse appartiene solo a lei e al suo viaggio, ma che è ben lieta di condividere purché se ne estragga il senso recondito.
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Sonia Santagostino (Onstage Studio) Nata a Milano nel 1986, la sua vita è stata caratterizzata dal costante interesse per i paesaggi, le arti teatrali, coreutiche e fotografiche. La passione per la fotografia, la porta a frequentare l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano e a specializzarsi in Fotografia di Scena presso l’Accademia del Teatro alla Scala.
Lavora prima come fotografa di scena per diverse accademie di danza, festival musicali e concerti di vari artisti internazionali. Partecipa alla mostra collettiva “Lo Spettacolo del Corpo” organizzata dalla Fondazione Bracco e dall’Accademia Teatro alla Scala. Alcuni scatti sono stati raccolti nella pubblicazione “La Scala fa scuola” edito da Mondadori Electa. Ha realizzato numerose perfomance fotografiche in collaborazione con la coreografa Laura Ziccardi per il loro progetto Amaway (About me, about woman, about you) che mira all’esplorazione del corpo femminile attraverso laboratori-shooting di improvvisazione guidata. Attualmente si dedica inoltre all’insegnamento della tecnica della fotografia di scena. Il paesaggio, il reportage e in un certo senso anche lo spettacolo, si sono infine uniti quando ha iniziato a viaggiare scoprendo che la bellezza davvero va in scena ovunque. Realizza così la sua mostra personale “Islanda, la rinascita dell’uomo nella natura”, opere ospitate anche a Londra e presso il Trento Film Festival. Le sue fotografie di paesaggio sono state pubblicate sul sito del National Geographic tra le foto migliori proposte ogni mese e sulle Guide Verdi del Touring Club Editore.
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