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Zanzibar.Nungwi ,il pescatore più anziano come il l vecchio e il mare. ©Graziano Perotti.
Zanzibar.Nungwi ,il pescatore più anziano come il l vecchio e il mare. ©Graziano Perotti.

FISHERMEN. LA FATICA DEL MARE

Foto e testi di Graziano Perotti

La pesca è il lavoro più antico del mondo. In tutte le sue varianti. Sono milioni i villaggi nel mondo che vivono di pesca e i pescatori che mandano a scuola i loro figli con il pesce pescato. Ne ho incontrati a tante latitudini: gente fiera, a volte con carattere duro, forse temprato dalla fatica e dalla consapevolezza di sapere che quel giorno la fortuna di una buona pesca significa sopravvivere la giornata e mantenere la famiglia, spesso numerosa.

Zanzibar .Kizimkazi village. ©Graziano Perotti.
Zanzibar. Nungwi. Rientro dalla pesca di prima mattina. ©Graziano Perotti
Zanzibar. Nungwi. Rientro dalla pesca di prima mattina. ©Graziano Perotti

A volte il mare non permette loro di uscire, o il vento alza onde contro cui non riescono a combattere. Sono uomini fieri, sia che peschino con una lancia nella laguna di Sri Lanka o grandi marlin e tonni a Kizimkazi, nella famosa isola delle Spezie, la bellissima Zanzibar, al largo delle coste della Tanzania.

Zanzibar ©Graziano Perotti
Zanzibar ©Graziano Perotti
Zanzibar. Nungwi village. Bambini a pesca in bassa marea. ©Graziano Perotti
Zanzibar. Nungwi village. Bambini a pesca in bassa marea. ©Graziano Perotti
Zanzibar. Pongwe village. ©Graziano Perotti
Zanzibar. Pongwe village. ©Graziano Perotti

La pesca ha in sé un senso mistico. Da secoli, nel Vangelo si racconta di pescatori disperati e di una pesca miracolosa. “Gesù vide due barche ormeggiate alla sponda, i pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi sulla barca, si mise ad insegnare alla folla. Quando ebbe finito di parlare disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla, ma sulla tua parola getterò le reti».

Zanzibar. Vele. ©Graziano Perotti

 Quante reti e quanto sfidare onde tutti i giorni fanno i pescatori di Zanzibar e di Sri Lanka! Le loro gesta si possono trovare anche nella letteratura più famosa. Non importa il luogo, è il senso della pesca e la figura del pescatore che emerge sempre in tutta la sua forza.

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Sri Lanka. ©Graziano Perotti
Sri Lanka. ©Graziano Perotti
Sri Lanka. ©Graziano Perotti
Sri Lanka. ©Graziano Perotti
Sri Lanka. ©Graziano Perotti

Il grande Hemingway le ha descritte in pagine memorabili. La pesca è come una metafora di vita: “Ora non è il momento di pensare a quello che non hai, pensa a quello che puoi fare con quello che hai”.

C’era un pescatore anziano a Zanzibar, il giorno prima fotografato con il suo grande marlin in spalla, le ginocchia piegate dalla fatica mentre arrancava sulla spiaggia in salita e il villaggio come meta, anche a lui Hemingway ha dedicato una frase con mille sfumature “Tutto in lui era vecchio, tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti”.

Sri Lanka, ©Graziano Perotti
Sri Lanka, ©Graziano Perotti
Sri Lanka, ©Graziano Perotti
Sri Lanka, ©Graziano Perotti
Sri Lanka, ©Graziano Perotti
Sri Lanka, ©Graziano Perotti

Da sempre la figura del pescatore mi ha affascinato. Anche quella delle loro donne che li attendono sulla spiaggia, in silenzio, accarezzate dalla brezza del mare. Le vedi immerse nei loro pensieri, gli occhi che si illuminano quando all’orizzonte spuntano le vele. I loro mariti stanno rientrando e un altro giorno si conclude felicemente

I pescatori di Zanzibar e di Sri Lanka hanno culture differenti, religioni differenti, i luoghi dove vivono sono differenti, ma i gesti non cambiano. I sistemi di pesca sono tra i più vari, ma la speranza è la stessa, la grande padella colma di riso e pesce non è differente, non ha confini.

A volte, quando non possono uscire per giorni in alto mare, ci pensano madri e figli a pescare nella bassa marea, a cercare piccoli pesci e molluschi e questo basta per tirare fine giornata, sperando nel giorno dopo, in un’alba migliore.

Sri Lanka, ©Graziano Perotti

Quella vela sull’orizzonte sta tornando gonfiata dal vento, sta affrontando la barriera corallina, è l’ultima fatica condivisa, sulla barca e nella vita. Al villaggio sperano sia colma di pesce, in attesa sulla riva ci sono le famiglie, la loro vita in una giornata, come succede da secoli ai pescatori di tutto il mondo.

“I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ma non hanno mai considerato questi pericoli ragioni sufficienti per rimanere a terra”.  Vincent Van Ghog. Lettere a Thèo.

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