Zanele Muholi. A visual Activist al MUDEC di Milano
Date
- 30.03.23
Zanele Muholi. A visual Activist al MUDEC di Milano
di Redazione
In apertura: Muholi. Xiniwe at Cassilhaus. North Carolina, 2016 © Zanele Muholi
Apre domani 31/3 al MUDEC di Milano la mostra:”Zanele Muholi. A visual activist” . Non perdetevela per nessuna ragione: è una delle mostre più commoventi e sconvolgenti che ho ammirato negli ultimi tempi. Accompagnata da fotografie di rara potenza, da testi emozionanti e da un allestimento sobrio e raffinato che non distoglie l’attenzione dalle immagini, è un viaggio nella memoria individuale e collettiva di un popolo.

Da dieci anni Zanele Muholi (Umlazi, Sud Africa 1972) – una delle voci più interessanti del visual activism – è tra i più celebrati artisti contemporanei. Ma Muholi ama definirsi attivista, ancora prima di artista. Ambassador di spicco della comunità LGBTQIA+, la sua arte indaga temi come razzismo, eurocentrismo, femminismo e politiche sessuali, ed è in continua trasformazione.
I suoi mezzi espressivi sono la scultura, la pittura, l’immagine in movimento, ma è con la fotografia, e in particolare con la serie di autoritratti – iniziata nel 2012 e ancora in corso – “Somnyama Ngonyama” (Ave, Leonessa Nera), che Muholi riceve il plauso planetario in un crescendo di mostre nei più prestigiosi musei del mondo: dalla Tate Modern di Londra a mostre personali al Goethe-Institut Johannesburg (2012), al Brooklyn Museum, New York (2015) allo Stedelijk Museum, Amsterdam (2017), al Museo de Arte Moderno in Buenos Aires (2018), solo per citarne alcuni.

“Muholi. A Visual Activist” è il progetto attraverso cui il Mudec – Museo delle Culture di Milano – porta in Italia una selezione – curata da Biba Giacchetti e dall’artista – di oltre 60 immagini che spaziano dai primissimi autoritratti ai più recenti lavori.
La mostra è promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE in collaborazione con SUDEST57, e vede come Institutional Partner Fondazione Deloitte.
TravelGlobe proporrà un lungo reportage sull’artista nel magazine 103 di maggio 2023