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Trigliceridi alti: cosa mangiare per evitare questa patologia

La condizione clinica riguarda alcuni valori, come il colesterolo, la pressione e tanti altri, ma spesso anche altri che sono apparentemente “meno importanti” (in maniera erronea) di tanti altri, i trigliceridi costituiscono qualcosa da attenzionare assolutamente per corrispondere un buono stato di salute anche perchè sono indicativi di un corretto funzionamento metabolico , ed in particolare in funzione del cuore. Inevitabilmente anche eventuali livelli alti di trigliceridi possono essere qualcosa di assolutamente grave, per cui scegliere cosa mangiare è essenziale.

Ma cosa sono esattamente i trigliceridi , e cosa succede se i livelli manifestano alti livelli?

Proviamo a scoprire come il cibo può impattare in tal senso da ogni punto di vista e soprattutto cosa mangiare.

Cosa mangiare con i trigliceridi alti? Ecco i consigli del nutrizionista

Il trigliceride è una forma di grasso che ha una diretta forma di sviluppo da alcune molecole specifiche di acidi grassi e sono qualcosa di assolutamente importante, seppur nei livelli giusti, per un organismo sano. Come per il colesterolo, sia livelli alti che bassi costituiscono un problema ed essendo di qualcosa che viene influenzato dalla dieta, la provenienza di problemi effettivi è derivata proprio dal cibo.

Il controllo dei trigliceridi, ossia la misurazione si chiama trigliceridemia e viene considerata “normale” quando attraverso esami del sangue tra 50 e 150/200 mg/dl, se sono più alti, diventa un problema in quanto può determinare un operato squilibrato in altri organi come reni, cuore e fegato e non solo. Il metabolismo sregolato, la scarsa attività fisica ma anche l’attitudine eccessiva a fumo e alcol determinano negativamente questa condizione che viene influenzata anche da altri ambiti come il cibo, per l’appunto.

E’ importante scegliere una dieta equilibrata, dando prevalenza ad alimenti proteici e ricchi di fibre, quindi carne bianca (non troppo condita) ma anche formaggi freschi non troppo stagionati, affettati idem come sopra ad esempio la bresaola (non troppo spesso), vari cereali da introdurre anche giornalmente seppur in tipologie diverse come orzo, farro, riso oltre a legumi.

Anche latte e derivati risultano essere ottimi elementi per aiutare i livelli dei trigliceridi a calare, corrispondendo una efficacia che viene rafforzata da una buona attività fisica e da una costante natura legata all’apporto d’acqua che deve essere di almeno 1,5 litri d’acqua ogni giorno.

Consigliata una porzione di frutta, almeno, al giorno ma anche come fine pasto.

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