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Queste piante ornamentali sono pericolose: stai attento se le hai in casa

Le piante ornamentali abbelliscono al meglio i nostri appartamenti e i nostri giardini e infatti sono spesso disposte nelle piazze delle città. L’allarme che è uscito qualche tempo fa riguarda il fatto che alcune piante ornamentali possono risultare tossiche se vengono toccate o ingerite. In certi casi, addirittura, possono essere pericolose anche per l’inalazione del profumo che emanano. 

Sono in pochi, però, a conoscere il rischio delle reazioni legate al contatto della pelle o alle mucose con le piante, anche di quelle più popolari come ad esempio l’oleandro o la Dieffenbachia. Ci sono altre piante che sono in grado di provocare la fitofotodermatosi: in questo caso sappiamo che le zone della pelle che vengono esposte alla pianta e successivamente al sole possono arrossarsi e gonfiarsi dolorosamente.

In generale, al fine di evitare condizioni fastidiose quali il prurito, l’orticaria e le reazioni eccessive in caso di esposizione al sole, è utile indossare i guanti e tutti gli indumenti di copertura quando si ha intenzione di prendersi cura delle proprie piante.

Tutto questo evita il contatto diretto con la linfa, con il fusto o con le foglie stesse e bisogna ricordarsi per bene di lavarsi sempre le mani dopo esserne entrate in contatto.Alcune di queste piante possono produrre delle sostanze nocive come gli alcaloidi, i glucosidi, le resine, gli oli volatili e l’acido tannico, così come l’acido ossalico ma anche il tossialbumine e il selenio che hanno delle potenzialità davvero velenose.

Queste piante ornamentali sono pericolose: ecco di quali si tratta

Una prima pianta è l’anemone caratterizzata da un calice del fiore di colore blu, rosso o bianco diffusa particolarmente nei boschi in zone montane e submontane europee. L’eventuale ingestione della pianta può risultare nociva e può anche causare un’infiammazione dell’apparato digerente e dei reni causando crampi e stato di incoscienza. 

Un’altra pianta pericolosa è l’agrifoglio caratterizzata invece da una corteccia liscia, grigiastra, con delle foglie sempreverdi ovalate e lucide e con delle spine, dei fiori bianchi e dei frutti bacchiformi di colore rosso.

Questa pianta si trova nei boschi montani o submontani, in particolare quelli di castagni e di querce e se viene ingerita può portare a nausea, vomito, diarrea e disidratazione generale. Conoscete l’elleboro, pianta noma anche come Rosa di Natale?

Si tratta di una pianta sempreverde con delle foglie che hanno un lungo picciolo. La sua parte nociva è senza dubbio la radice e può provocare due tipi di sintomi: per contatto (varie ulcere cutanee) e per ingestione (scialorrea, nausea, aritmia, convulsioni e nei casi più gravi anche il collasso).

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