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Mangiare frutta fuori stagione fa male? Ecco la risposta dello specialista

Lo sappiamo tutti che le piante che producono degli alimenti di origine vegetale, generano tutti i nutrienti necessari e sufficienti nelle condizioni ambientali più ottimali per la loro crescita e per la loro evoluzione naturale. Questo, almeno, è ciò che ci spiega un detto popolare che affermare quanto sia meglio consumare sempre frutta e verdura “di stagione”.

Dunque si consiglia il consumo di alimenti prodotti durante gli intervalli naturali che compongono il ciclo astronomico della Terra stessa. Ma è davvero così? Mangiare un broccolo durante la stagione estiva o un’anguria durante la stagione invernale fa male alla nostra salute?

Ebbene, il principio cardine è proprio questo: ogni pianta in grado di produrre degli alimenti di origine vegetale genera al meglio i nutrienti necessari, sufficienti ed anche maggiormente salutari nelle condizioni ambientali ottimali ed utili per la sua crescita e per la sua evoluzione spontanea e naturale.

Va da sé, quindi, che “forzare” la crescita degli alimenti di origine vegetale in condizioni artificiali vuol dire non consentire la loro generazione e questo ha certamente delle conseguenze. Quindi mangiare un’anguria a Natale, per esempio, possa far male al nostro corpo?

Ebbene, anche se questa viene prodotta in una serra in cui sono state ricreate delle condizioni climatiche simili al suo ambiente di crescita naturale e per tale ragione risulterà senz’altro meno ricca di nutrienti, se consumata con la dovuta moderazione di certo non influirà in maniera negativa sulla nostra salute.

Fa male mangiare la frutta fuori stagione?

Le serre, infatti, tentano di riprodurre artificialmente le condizioni climatiche naturali affinché le piante siano in grado di produrre degli alimenti vegetali anche fuori stagione. Possiamo dire che sicuramente questo consumo non fa così male almeno parlando in termini di conseguenze dirette nei confronti del nostro corpo.

Tuttavia si può sempre provare ad allargare il campo di indagine e si può pensare a quali siano le conseguenze che il consumo di frutta o verdura fuori stagione apporta non solo al nostro organismo, ma anche sull’intero ecosistema.

Si tratta comunque del risultato di un metodo di coltivazione estremamente “faticoso” ed energivoro, proprio in quanto ritenuto innaturale e fuori dal ciclo delle stagioni, nonché anche di un sistema di raccolta artefatto che spesso toglie gli alimenti dalla pianta prima che essi possano maturare per farli durare molto più a lungo.

Per non parlare poi anche di tutto quello che occorre per trasportare, per stoccare e per distribuire il cibo stesso, anche a decine e decine di migliaia di chilometri dai luoghi in cui vengano prodotti.

Possiamo concludere dicendo che per questo consumare il cibo di stagione, prodotto localmente, è senza nessun dubbio la scelta migliore che si può fare. E, come abbiamo compreso, questo non vale soltanto per la salute del nostro corpo, ma anche per quella delle piante, così come della terra, dell’aria e in generale proprio dell’intero Pianeta.

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