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Come potare i pomodori: ecco il trucco dell’esperto

Il termine pomodoro evidenzia una forma valutazione di un antico botanico italiano nel Cinquecento, uno dei primi europei ad esaminare e valutare questo ortaggio proveniente dal Nuovo Mondo, ed adattata seppur con diverse difficoltà anche alle diete del Vecchio Mondo ovviamente dopo aver “importato” i segreti di questa specifica coltivazione. I pomodori infatti sono una pianta che com’è noto ha bisogno di attenzioni abbastanza specifiche ed è importante anche comprendere capire come potare correttamente questi ortaggi.

Come ogni altra pianta, anche la potatura dei pomodori deve essere effettuata senza sbagliare, seguendo una forma di logica così da risultare un vantaggio e non un problema per la pianta.

La potatura infatti è molto importante per “liberare” la pianta da parti inutili ed incentivare così la crescita.

La guida per potare correttamente i pomodori: ecco come fare

Come potare i pomodori

Come ogni pianta da coltivazione, anche il pomodoro ha bisogno di una corretta e sufficientemente sviluppata forma di potatura che è necessaria sia per ridurre la comparsa di malattie possibili nei confronti delle piante ma anche per stimolare la produzione di frutti più grandi e saporiti.

Le varianti di pomodori che tendono a sviluppare tutto l’anno rami, necessitano della cimatura , generalmente durante il periodo estivo, fino a fine agosto, ossia la potatura dei rami che corrispondono i palchi fiorali, quelli che sostengono le infioriscenze.

Questi vanno ridotti nel numero così da “far concentrare” energia alla pianta per lo sviluppo degli ortaggi, sostanzialmente eliminando la parte superiore, pressappoco 10-15 cm di fusto e i rami che spuntano di conseguenza, in questo modo si riduce la possibilità che la pianta continui a crescere, ciò va effettuato durante la maturazione quando la pianta ha almeno sviluppato 4 palchi di rami.

Anche i germogli laterali, detti anche ascellari, vanno selezionati ed in parte rimossi, così da alleggerire il carico della pianta, in una operazione che viene suddivisa in sfemminellatura o scacchiatura, ossia la potatura o l’eliminazione di quei piccoli rami collocati nell’ascella tra il fusto e gli altri rami, che rispetto ai fusti che sviluppano ortaggi, puntano verso l’alto.

Questi possono essere rimossi anche con le cesoie, ma se sono sufficientemente piccoli è possibile eliminarli con le dita.

Infine anche le foglie durante il periodo di maturazione vanno eliminate, ovviamente non tutte ma quelle “inutili” come quelle rovinate, gialle, oramai appassite e che risultano essere più un peso che altro per la pianta e che possono rallentare costantemente la produzione

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