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Smettere di mangiare pasta: ecco cosa accade a colesterolo e glicemia

La mania del low-carb va sempre più forte, specie in alcuni tipi di dieta. Quando però prendiamo la decisione di togliere dal piatto tutta una serie di intere categorie di nutrienti dobbiamo sapere a che cosa andiamo incontro e a che cosa servono, per fare un esempio, i carboidrati. Eliminare il pane e la pasta solo per alcune settimane non giustifica affatto l’azzardo, dato che le conseguenze si possono far sentire, soprattutto a lungo termine.

Quando si riduce l’apporto di carboidrati, la prima cosa che si può notare è la rapidità di perdita di peso. Ma non stiamo perdendo grasso, stiamo solo perdendo quantità di acqua. I carboidrati sono delle sostanze che vengono immagazzinate nel corpo sotto forma di glicogeno ed ogni grammo accumula dalle tre alle quattro volte il suo peso in acqua.

Quindi, non appena si tolgono i carboidrati dalla nostra dieta ecco che si inizia ad utilizzare il glicogeno. La cosa importante da saper è che i carboidrati sono la principale fonte di energia per il cervello. Quando una persona li riduce (o elimina drasticamente), il cervello “si annebbia” completamente.

I grassi bruciano tantissimo al fuoco dei carboidrati e se non ci sono carboidrati il metabolismo dei grassi si blocca immediatamente si ferma a livello dei corpi chetonici, che entrano in circolo e che si accumulano: sono assolutamente tossici per l’organismo e contribuiscono a ridurre la massa magra dato che bruciano i muscoli. Il cervello infatti li utilizza con molta fatica ma li utilizza ugualmente.

Cosa accade se si smette di mangiare la pasta?

Il risultato della riduzione dei carboidrati sono: un alito cattivo, una grande stanchezza, debolezza, vertigini, come anche insonnia e nausea quindi ci si sente come se avessimo l’influenza. I carboidrati inoltre inducono la sintesi della serotonina, ovvero il neurotrasmettitore della serenità e della tranquillità, che fa anche passare il senso di fame.

Che siano semplici o complessi, quando vengono eliminati dal nostro benessere mentale potrebbe addirittura peggiorare. In merito alle patologie cardiache e al diabete, vediamo che la scelta di esclusione può davvero fare la differenza.

Secondo quanto ci dice l’American Heart Association i cereali integrali migliorano notevolmente i livelli di colesterolo nel sangue e riducono anche il rischio di malattie cardiache, di ictus, di obesità e di diabete di tipo 2. Quindi, invece che rinunciare alla pasta, si potrebbe optare per mangiare quella integrale.

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