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Perchè il dollaro sale? ecco l’assurda verità

Il dollaro sta continuando a salire sempre di più ampiamente e si è attestato anche piuttosto vicino ad un massimo di due settimane rispetto ai suoi principali concorrenti, essendo inoltre stato sostenuto da una confluenza di fattori tra cui anche tutti gli elevati rendimenti del Tesoro statunitense.

In Asia vediamo che le contrattazioni si sono diradate parecchio, addirittura con il Giappone in vacanza, e con tutti gli investitori ancora di ritorno da una pausa prolungata in occasione dell’inizio dell’anno. Per quel che riguarda il dollaro neozelandese, che è spesso utilizzato come proxy della propensione al rischio, esso è scivolato ad un minimo di due settimane di 0,62485 dollari.

Allo stesso modo anche il dollaro australiano ha toccato un minimo di almeno di due settimane a $0,6756. La valuta statunitense è anche rimasta ampiamente stabile, godendo di qualche attimo di tregua in seguito al calo del 2% del mese scorso e insieme anche alla prima perdita annuale risalente all’anno 2020.

Un’impennata della propensione del dollaro è stata innescata da un’inclinazione dovish nella riunione politica risalente al mese di dicembre della Federal Reserve, che ha inoltre alimentato tutte le scommesse su un taglio dei tassi statunitensi di questo 2024 e aveva fatto crollare il biglietto verde oltre che innescato un rally nei Treasury così come nelle azioni.

Il dollaro sale? Ecco tutte le informazioni

Tuttavia, quanto detto qui sopra non è affatto riuscito a proseguire in questo nuovo anno, con un’ondata di avversione al rischio che ha addirittura portato l’S&P 500 e il Nasdaq Composite a chiudere la primissima sessione di trading del 2024 in ribasso, perfino trascinati al ribasso dai grandi nomi di tutto il settore tecnologico.

In queste ultime 24 ore abbiamo anche avuto modo di assistere ad un’inversione significativa del sentimento di rischio, o almeno questo è ciò che ha dichiarato Ray Attrill, responsabile della strategia FX presso la National Australia Bank. Parlando invece del dollaro kiwi, diciamo che è stato una delle valute più sensibili al rischio, cosa che ha anche sottoperformato rispetto alla stragrande maggioranza delle altre valute.

Sicuramente è doveroso precisare che un dollaro ampiamente più forte ha pesato anche sull’attuale moneta Europea, l’euro e sulla sterlina stessa, che nella giornata di martedì hanno registrato la peggiore performance giornaliera da diversi mesi. L’euro, per fare un esempio, si è attestato alla cifra di 1,0949 dollari dopo aver perso lo 0,95%, con un calo giornaliero maggiore dal luglio dello scorso anno.

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