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“Non mangiare cosce di pollo!”: assurdo, ecco cosa contengono

Il pollo è un alimento particolarmente ricco di proteine e per questo è comunque molto presente nella nostra dieta settimanale. Ma mangiarlo è sempre una scelta sana? A che cosa si deve fare attenzione? Per rispondere a questi interrogativi è doveroso fare un passo indietro.

Sin dal 2000 a.C., quando in India iniziarono ad addomesticare questo animale, esso è entrato nella nostra dieta finendo per diventarne il dominus. Merito della sua grande versatilità in cucina, del suo prezzo piuttosto accessibile e anche della facile reperibilità, si tratta di un alimento positivo dal punto di vista nutrizionale?

Ma a che cosa si deve prestare attenzione quando lo acquistiamo? Questo deve essere lavato oppure no? E, soprattutto, è un alimento che fa davvero bene alla salute del nostro organismo. In tal senso possiamo citare la qualità del pollame (così come della carne avicola in genere), un fattore che dipende quasi esclusivamente dal modo in cui esso è stato allevato, cosa che rende di fondamentale importanza leggere per bene le etichette sui prodotti.

Attenzione alle cosce di pollo: che cosa contengono?

Tutti i polli che vengono etichettati come biologici ricevono del mangime biologico e non vivono all’interno delle gabbie; quei polli allevati all’aperto vivono all’interno di capannoni che dispongono di uno spazio esterno e hanno anche accesso all’aria aperta.

I polli allevati “a terra” vivono all’interno di capannoni completamente chiusi senza avere accesso all’esterno invece tutti quei polli allevati in gabbia sono stipati nelle gabbie con luce e ventilazione al 100% artificiali.

Per quel che riguarda il valore nutrizionale possiamo dire che il pollo ha le stesse proteine del manzo e del maiale senza però avere i loro grassi e le loro calorie. 100 grammi di petto contengono all’incirca 20/22 grammi di proteine ma le cosce, per esempio, insieme alle ali possono arrivare ad avere anche il 20% di grassi”.

Il pollo, inoltre, possiede anche il 10% del magnesio oltre al ferro che è utile per trasportare l’ossigeno alle cellule ma oltre a questo contiene anche alti livelli di triptofano, un amminoacido essenziale, precursore della serotonina, ovvero la molecola del buon umore. Detto ciò, alcune nuove ricerche hanno messo in discussione la teoria secondo cui il pollame è sicuramente migliore per il livello di colesterolo rispetto a quanto avviene per altre carni.

Il tal senso un piccolo studio che è stato pubblicazione piuttosto di recente ha evidenziato che tutti i tipi di carne influenzano il colesterolo allo stesso modo, specie se hanno la stessa quantità di grassi saturi. Nel caso specifico dei polli il trucco è consumarli senza la pelle, preparati magari al forno evitando qualsiasi tipo di frittura, per la minor quantità di grassi saturi possibile.

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