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La noce moscata è tossica? Ecco le proprietà e le controindicazioni

La noce moscata è una di quelle spezie che quando vengono utilizzate in cucina, sanno davvero fare la differenza all’interno di un piatto. Caratterizzata da un ottimo sapore delicato ed aromatico, la noce moscata ha una tradizione davvero piuttosto antica ed è anche in grado di arricchire tutta una serie di piatti partendo dal semplice purè di patate alla besciamella, continuando dai brodi fino alle zuppe lasciando un gusto davvero unico e inconfondibile.

Ma vi siete mai chiesti se questa spezia possa fare bene o no alla nostra salute e quali sono le sue proprietà? La noce moscata è una spezia che viene ricavata dai semi di una pianta, la cosiddetta pianta Myristica fragrans: si tratta di un albero tropicale originario dell’Indonesia ma comunque sia diffuso anche in altre zone tropicali quali le Antille, la Malesi o l’isola Grenada. 

I frutti di questa pianta hanno al interno dei semi ed è proprio da questi semi che si può ricavare la noce moscata. Questa spezia antica, molto comune non solo in Europa ma anche in Asia viene ad oggi utilizzata per moltissime ricette e infatti la si trova ovunque e in tutte le forme, dalla polvere di noce moscata fino ai semi interi da grattugiare. C’è da dire, però, che non tutti sanno che questa spezia, per quanto possa essere buona, in certi casi può diventare anche pericolosa

Noce moscata: quando diventa pericolosa e tossica? 

Si, è vero che la noce moscata può diventare dannosa ma è chiaro che si fa riferimento a quanto viene consumata in quantità del tutto eccessive. Se assunta in eccesso, infatti, può diventare davvero molto rischiosa per la salute del nostro corpo e può anche provocare disturbi piuttosto gravi.

Sopra una certa soglia, e più nello specifica tra i due e gli otto grammi, la noce moscata può provocare degli effetti nocivi anche piuttosto gravi come per esempio allucinazioni, vomito, febbre ed anche ansia, oltre che disturbi psichici. Ma come è possibile tutto questo?

E’ possibile perché si tratta di un meccanismo di inibizione delle monoaminossidasi, ovvero di quegli enzimi che sono coinvolti nella degradazione di certi neurotrasmettitori come la nota e conosciuta serotonina.

Per quel che riguarda, invece, le allucinazioni vediamo che derivano dalla presenza nella spezia di due composti attivi, la miristicina e l’elemicina che hanno delle strutture simili a quelle delle diverse amfetamine quale l’LSD. 

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