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La cacca come concime fa male alle piante? Attenzione, si in questi casi

L’utilizzo degli escrementi umani come fertilizzanti agricoli garantisce sicuramente la stessa produttività che si ottiene utilizzando i commerciali concimi organici che si trovano sul mercato. A dimostrare questo è lo studio di un team di ricercatori tedeschi e svizzeri che è stato pubblicato dalla rivista scientifica Frontiers in Environmental Science. Le feci garantiscono al suolo tutti quei nutrienti necessari ed utili alle coltivazioni per crescere perfettamente sane.

E tutto questo senza alcun rischio per la salute dei consumatori che derivano dalle sostanze che il nostro organismo espelle attraverso esse. Potrebbe infatti rivelarsi una soluzione particolarmente utile per diminuire la produzione di fertilizzanti chimici, responsabile di un grandissimo consumo energetico oltre che di inquinamento.

Messa così è ovvio che l’ipotesi non è certamente elegante e desiderabile. Tuttavia, però, se ci si pensa bene, dobbiamo valutare il fatto che i nostri antenati hanno utilizzato i loro escrementi per migliaia di anni nei campi e siamo abbastanza certi del fatto che l’abbiamo fatto senza alcun controllo preventivo su essi. Tutti questi rifiuti prodotti dal nostro corpo contengono degli nutrienti chiave necessari alle piante per crescere, a partire dall’azoto, dal potassio ed anche dal fosforo.

Anche per questo vediamo che i ricercatori hanno deciso di studiare tale metodo di coltivazione e questo lo hanno fatto impiegando tre diversi prodotti che sono stati creati con degli escrementi umani in un campo coltivato di cavolo cappuccio: un fertilizzante che conteneva soltanto le feci, mentre gli altri due erano derivati dell’urina.

Si può utilizzare il concime sulle piante? Vediamo tutto

Al fine di raccogliere gli scarti del corpo sono state utilizzate delle toilette a secco e gli effetti di questi concimi speciali sono stati confrontati con quelli ottenuti con l’impiego di un fertilizzante organico commerciale ottenuto dalla barbabietola da zucchero e sottoprodotto poi della produzione di bioetanolo.

I ricercatori non hanno affatto considerato i fertilizzanti sintetici per il confronto dato che hanno evidenziato che l’impatto di tali prodotti sull’ambiente è decisamente notevole. In particolar modo vediamo che inquinano aria e acqua e che provocano anche delle perdite piuttosto importanti tra la fauna selvatica e rilasciano inoltre delle grandi quantità di gas serra.

In modo specifico c’è da dire che la produzione di quelli a base di azoto è responsabile del 2 % dell’utilizzo energetico globale. Le coltivazioni di cavoli cappuccio con i fertilizzanti a base di urina hanno fatto registrare comunque dei risultati simili a quelli del fertilizzante commerciale che è stato preso a riferimento.

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