Oggi parliamo della banconota sterlina, l’influenza della valuta britannica per eccellenza. La sterlina non è più assoluto come diversi secoli fa, ma anche oggi riesce comunque a mantenere un enorme potere nel compendio naturale di tutte le valute internazionali, certificato anche da un concetto di storia che è ormai alle spalle del pound, conosciuta in Italia come sterlina.
Questo nome deriva dal tipo di argento che anticamente veniva utilizzato per lo sviluppo del conio; le vecchie sterline più interessanti sono però quelle in oro, conosciute come sovrane e caratterizzate dal tipico volto del re o della regina in carica in quel momento, che ancora ad oggi sono emesse e racchiudono chiaramente molta della storia della monarchia britannica.
Tradizionalmente le emissioni in oro sono sicuramente quelle più preziose in quanto questo materiale è uno dei migliori in senso generale utile per comprendere una lavorazione specifica. La Royal Mint, ovvero la zecca reale ha ripreso la produzione delle emissioni in oro tipiche del secondo dopoguerra ma le sovrane d’oro sono state concepite già dalla fine del 15° secolo.
Oggi, invece, quelle “moderne” sono considerabili come delle monete da investimento ed hanno un valore in genere legato sia al peso in oro (quindi emissioni concepite a mo di “mini lingotti” ma hanno inoltre un valore estetico con un alto contenuto d’oro essendo delle emissioni a 22 carati) sia alla fattura delle emissioni stesse.
Andiamo a saperne di più sulla banconota sterlina
Generalmente tutte le monete che sono state dagli anni ’50 in poi assumono un valore medio che si aggira attorno ai 400 ed i 650 euro: in parte questo dipende dal costo dell’oro che è sostanzialmente mutato e in parte i cambiamenti sono invece causati dal valore della risorsa che è sempre in continuo cambiamento.
Esistono ad ogni modo delle specifiche valute molto importanti che hanno contraddistinto notevolmente il valore delle sterline più antiche come ad esempio il lunghissimo regno della regina Vittoria (superato in termini di longevità solo da quello della regina Elisabetta II) ha che ha concepito delle emissioni molto rare, dal valore anche di migliaia di euro.
Questo è il caso degli esemplari concepiti durante la primissima parte del regno di Vittoria, nella prima metà del 19° secolo. Mentre le raffigurazioni che presentano il volto della regina Vittoria “giovane” possono valere in certe determinate annate fino ad una cifra di oltre 20 mila euro, anche se la loro valutazione se tenute in modo eccellente è di 3000 –o 5000 euro.
