Come pulire i gamberi: ecco il modo giusto per non rovinarli

Una nazione che è fondamentalmente una penisola come l’Italia, così come molte altre, come quella italiana non può che prevedere all’interno del proprio corredo culturale una schiera di elementi legati al mercato ittico, tra i vari crostacei spiccano ovviamente i gamberi che sono praticamente onnipresenti in ogni regione. Si tratta di animali che consumati in ambito alimentare, possono sia vantare un ottimo apparato nutritivo ma anche una grande duttilità, bisogna però ovviamente pulire i gamberi prima di praticamente ogni uso. Come pulire i gamberi nel modo adatto?

Esistono varie tecniche, e tutte prevedono l’utilizzo di qualche utensili abbastanza facili da trovare.

E’ importante non rompere la struttura del gambero che può essere comunque impiegato quasi interamente anche nelle sezioni non comuni.

Il modo giusto per pulire il gamberi, ecco come farlo nel modo corretto

I gamberi sono crostacei estremamente diffusi anche se in sensibile diminuizione nei mari ed oceani dalle temperature miti e temperate, immancabili anche nell’economia delle zone costiere del nostro paese (e non solo).

Esistono tantissime sottovarianti, generalmente i gamberi sono grandi da una decina di centimetri fino al doppio e possono essere di vario colore e consistenza interna, per pulirli basta utilizzare un ripiano pulito (un tagliere va bene), alcuni stuzzicadenti ed un coltello affilato.

In primo luogo bisogna procurarsi dei gamberi freschi, non devono avere un cattivo odore e devono essere integri, dopo averli passati sotto l’acqua corrente del rubinetto, dobbiamo eliminare la testa e poi utilizzando le mani, bisogna staccare le zampe e poi il carapace, ossia la parte dura presente sul dorso.

La sezione più delicata prevede la pulizia dell’intestino, operazione possibile incidendo la parte dorsale dell’animale con il coltello, e tirandolo con l’ausilio di uno stuzzicadenti cercando di non guastare il corpo del gambero.

E’ anche possibile incidere la parte superiore del carapace e trovare il “filo” scuro, tirandolo in modo non troppo forte ma deciso per eliminare l’intestino.

E’ tuttavia possibile pulire e rendere appetibili i gamberi anche una volta cotti, questa operazione risulta essere più facile dopo una bollitura non troppo prolungata, in quanto diventano più facili da ripulire, utilizzando la medesima tecnica di cui sopra.

Gli “scarti” non vanno per forza gettati in quanto si tratta di sezioni utili anche per sviluppare altre pietanze oltre a quelle a base di gamberi, ad esempio zuppe e brodi a base di pesce e crostacei.

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