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Allerta eredità: ecco cosa può accadere se…

Un erede si è imposto di non voler firmare i documenti per poter riscuotere un certo importo che gli era stato lasciato in eredità. Ma che cosa si può fare? In questo caso la banca è obbligata a pagare la quota spettante agli eredi che hanno firmato? Sono stati questi gli interrogativi di una domanda posta da una signora e si tratta comunque sia di un tema assai dibattuto in giurisprudenza.

Assumendo il fatto che sia pacifica la qualifica di un erede del defunto che era titolare dei rapporti bancari e che non ci siano delle particolari contestazioni circa la determinazione delle quote, al fine di ottenere dalla banca la liquidazione della propria quota è necessario il consenso o magari va bene l’intervento di tutti i co-eredi?

Fino a circa 15 anni fa, nel 2007, si riteneva che la risposta alla domanda dovesse essere del tutto affermativa: l’intera giacenza risultante dai rapporti bancari in essere doveva essere formata dalla “comunione ereditaria”, per il cui scioglimento si richiedeva sempre il consenso unanime di tutti gli eredi.

Sempre in quell’anno le sezioni unite della Corte di Cassazione intervennero precisando che ogni erede aveva diritto di agire per poter ottenere la liquidazione, senza dover per forza coinvolgere tutti gli altri coeredi.

Allarme sull’eredità: vediamo di che cosa si tratta

Un inciso di quella specifica pronunzia lasciava comunque intendere che l’azione, anche se soltanto di un solo co-erede, dovesse essere sempre esperita nell’interesse della comunione ereditaria; e in questo caso si sono pronunciate tutte le successive decisioni di merito.

Trascorso un periodo di almeno 10 anni, con la sentenza numero 27417, la Corte di Cassazione ha pensato di stabilire il principio secondo cui “ogni co-erede può agire per l’adempimento del credito e soprattutto senza che la parte debitrice possa opporsi adducendo il consenso mancato degli altri co-eredi.

Ad ogni modo, la risposta alla domanda che si è posta la lettrice è che, alla luce degli ultimi orientamenti da parte della giurisprudenza di legittimità, la banca non è nella posizione di rifiutarsi dal liquidare la quota di spettanza di un singolo erede richiedendo in più anche il consenso di tutti i chiamati all’eredità.

Ovviamente, si ribadisce anche che occorre che non sussistano delle contestazioni di alcun tipo sulle posizioni soggettive di quelli che vengono chiamati all’eredità e la stessa cosa vale anche sulle singole quote a ciascuno spettante (non potendo neanche richiedere alla banca di dirimere tutte le possibili controversie). Inoltre, può essere opportuna una altra precisazione: tutte le eventuali quote di fondi comuni, di polizze assicurative devono essere richieste sempre alle relative società.

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