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Albero di Giada: attenzione, se ci sono queste temperature…

Da tempo considerata una pianta assolutamente presente, quasi di moda, l’Albero di Giada ha effettivamente avuto la capacità spiccata di figurare tra le varie abitudini del nostro paese risultando un’ottima pianta da appartamento ma anche da balcone, con un’estetica molto definita. Il segreto che ha portato l’albero di Giada a diventare così popolare nel corso della seconda metà del secolo scorso è però senza dubbio la duttilità e la resistenza anche a temperature discretamente estreme.

E’ una pianta che comunque richiede un minimo di conoscenza e possibilmente anche di abilità nel doverla “gestire” dal punto di vista della salute della stessa, magari imparando un po’ le abitudini di questa forma di vegetale così riconoscibile ma che non tutti ricordano o conoscono il nome “ufficiale” oltre a quello comune.

Questo è crassula ovata, dalla forma ovviamente ovale delle foglie, che sono succulente ossia concepite naturalmente per conservare l’umidità, fattore essenziale dato l’habitat di riferimento.

Albero di Giada: attenzione, se ci sono queste temperature…

Albero di Giada temperature

La crassula ovata, pianta “scoperta” e catalogata dagli europei a partire dall’Ottocento, ma conosciutissima in tutta l’Africa della zona meridionale (è una tipica pianta proprio del Sudafrica) che però si adatta molto facilmente a contesti anche mediterranei e continentali, perchè pur essendo abituata a contesti mediamente secchi e tendenzialmente caldi, riesce comunque a svilupparsi con una buona facilità anche a temperature non troppo diverse da quelle ideali.

Le migliori temperature sono quelle tendenzialmente calde temperate, tra i 18 ed i 35 gradi contesto nel quale l’albero di Giada tende a non crescere in maniera particolare (durante l’inverno invece è importante averne maggior cura proprio perchè cresce di più) ma risulta essere molto più responsiva. Nella maggior parte dei casi la pianta resiste ma entra in una condizione “stagnante” anche fino a poco sopra lo 0 oppure fino a 42-43 gradi, si tratta però di una condizione comunque unilateralmente estrema che non “fa bene” alla pianta che comunque è sufficientemente resistente da sopravvivere anche se alcune parti sono compromesse dal gelo o dal caldo. In caso contrario la pianta tende ad appassire e deperire in breve tempo, però se solo alcuni rami, come detto, risultano essere compromessi è sufficiente agire con un paio di cesoie o forbici ben disinfettate ed affilate per eliminare le parti di rami oramai inutili. In inverno va tenuta possibilmente al chiuso o comunque lontano da correnti molto forti, in estate deve essere innaffiata un po’ più spesso senza eccedere.

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